- Tocca a te? Il sorriso è smagliante, abbondante, quasi quanto - TopicsExpress



          

- Tocca a te? Il sorriso è smagliante, abbondante, quasi quanto leccessiva confidenza con la quale si rivolge nei miei confronti. Mi guardo intorno, ci sono rimasto solo io, dunque: - Sì, tocca a me. Mi fa accomodare su una sedia nel retro; le sue mani si muovono in automatico, mi sposta, mi gira, mi fa tirare la testa indietro. Ecco di nuovo la sua faccia. Non vedo più il suo sorriso, dove è finito? un po mi manca ora, sostituito da quellespressione pensieroso con le sopracciglia corrucciate. Un getto bollente di acqua mi inonda la nuca. - È troppo calda? Penso che nessuno in certi momenti abbia mai avuto il coraggio di dire Sì, cazzo, mi stai ustionando! Neanche io, scuoto appena la testa in segno di negazione e la lascio finire. Trasloco! Mi fa spostare nella sedia girevole, mi aggancia un telo leggero intorno al collo, mi studia per secondi che sembrano minuti e poi arriva la fatidica domanda: - Come li facciamo? - Maledizione! Nel giornale che stavo sfogliando durante lattesa avevo trovato il taglio giusto. Avrei dovuto mettere un segno. Ora mi frullano mille idee in in testa, tagli strani, richieste stupide (copriamo le stempiature, più lunghi dietro), insomma, troppe cose da dire ma alla fine rispondo: - Corti! - Fa cenno con la testa, prende le forbici e inizia. Zac, zac, zac... Zac, zac, zac... È bastato il primo sbattere di lame per farmi fremere. Adoro quando una persona si prende cura del mio corpo, se poi ci si associa un rumore continuo, ritmato e dolce, la mia pelle non smettere di vibrare. Zac, zac, zac... Vorrei averne a quintali di capelli da tagliare. Dentro di me supplico quella faccia, che vedo davanti allo specchio china sulla mia testa, di non parlarmi. Di non rompere lincantesimo. Mi sorride e muove appena le labbra e io che penso: -Ti prego no, non farlo! Forse le mie parole arrivano davvero. Si inumidisce le labbra e continua a tagliare in silenzio. Zac, zac, zac... Con due dita mi sposta la testa in tutte le direzioni, lassecondo felice, in attesa del prossimo Zac. Resisto più che posso, ma alla fine perdo ogni freno inibitorio, sospiro profondamente, chiudo gli occhi e mi abbandono alla melodia di quel malefico arnese in metallo. Quando credo di essere al culmine, quando penso di aver raggiunto il massimo del ridicolo abbandonato tra le grinfie di quella strega, quando come in un orgasmo mi strapparei quel telo dal collo gridando: - Siii! quando il Zac, zac, zac... oramai è diventato il plettro che pizzica le corde della mia anima ... proprio allora una voce mi scuote: - Finito!
Posted on: Tue, 12 Nov 2013 08:16:35 +0000

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