(12/15) mercoledì 16 giugno 2004, ore 6.14.54. - 40. ... Il mio - TopicsExpress



          

(12/15) mercoledì 16 giugno 2004, ore 6.14.54. - 40. ... Il mio sogno stà ancora dormendo? Vista l’ora direi di si. Passo di qua per dirti alcune inezie, perché tanto gli occhi non mi reggeranno per molto. A momenti mi incollasso (addormento) in sala d’attesa alla stazione, nel mentre stavo leggendo Isaac. Adesso come adesso mi sento abbastanza sveglio, ma posso immaginare che sia l’effetto che mi fai tu. Poi vedrai che appena mi sdraio, non mi ci vorrà molto a trovarmi nei sogni, te lo assicuro. Sono uscito dal lavoro ingastrito ai livelli, quando invece essendo San Paganino avrei dovuto essere contento. E questo solo perché mi hanno pagato con un assegno non trasferibile, emesso da una banca che si trova solo in un paesino sotto la provincia di Pavia. In parole povere, non ha sedi qui a Bologna, ops! Volevo poi dire a Bologna ma, è più forte di me, mi sento ancora un Bolognese. Così mi toccherà aprire un “conto posta”, per poi versarvelo ed attendere almeno sette giorni per incassarlo. Perciò prima di poter comprarmi le sigarette dovrò soffrire ancora et ancora. Ho appena finito di gustarmi il caffè e spento una sigaretta, solo la gastrite non cede. A proposito, l’altro giorno stavo per scordarmelo, poi quando mi è venuto in mente avevo già spento il portatile. Però questa volta non scappi..... . Lo sai che non mi è ancora passata la voglia di fare un figlio con te(?) Ma se vuoi puoi anche urlarmelo in faccia che,.... non te ne frega un emerito c.. nisba. Mica me la prendo, beh! magari solo un pochino. Tornando ai miei soliloqui, se così è corretto postulare,..... e via! Verso nuovi orizzonti letterari, ma mi riprendo subito, per stare più a mio agio. Scusa ma devo scappare a versare dei solidi in ufficio al più,... subito. “PAUSE” 6.34.41. - 7.03.12. “PLAY” E’ già la seconda volta che vado in bagno questa mattina, mi viene spontaneo domandarmi che cosa mi abbia dato da mangiare mia suocera ieri a cena(?) Guttalax??? Ma no!!! Non dovrei pensarlo nemmeno per scherzo, si vede che ho preso freddo. Strano perché In pratica non vado di corpo nella norma ma,... ma evito valà,... che non vorrei rovinarti la giornata sin dall’inizio. Il libro che stò leggendo di Asimov è “ Io, robot” ma Fabio come me non ricordava d’avermelo già dato da leggere. Io stesso ci sono rimasto male quando mi sono accorto dalle prime pagine che non mi era nuovo. Poi pensando agli ultimi letti, dello stesso autore, mi ha lasciato amaro imparare che conoscessi Isaac già da tempo, ma la mia memoria me lo ha tenuto nascosto, al punto di leggerlo come se fosse per la prima volta. Mentre poco tempo fa, adesso che ci penso, parlando con Cristian, ricordo che venne fuori il discorso delle tre leggi della robotica, ed io sebbene non le ricordassi, sottolineai d’aver già letto qualcosa di Isaac. Perciò da questo andar e vieni di memoria, traggo la conclusione che sono messo male. Ma la verità è solo che difetto nella memoria “veloce” o di “riflesso”, mentre invece, se mi dò del tempo per fare mente locale, nulla mi sfugge, o per essere precisi, nulla mi è mai sfuggito. Io sono un diesel. Cos’altro volevo dirti? Se ricordo bene, senza andare a rileggermi qualche riga sopra, iniziai il discorso sui miei monologhi fatti nelle camminate. Ero intenzionato a riportartene qualcuno ma, anche questa volta gliela do su. Mi fermo qui, sennò finisce che non riposo un cavolo. bacino spoglio. 7.21.33. 8.36.34. ... Non riesco a prender sonno, sarà il caffè miscelato allo stress. .......... Scusa destino se ti infastidisco ma, avrei una domanda..... . Sai se nel futuro prossimo ci sia una donna che mi terrà compagnia? Come!? Perché non puoi dirmelo? Perché mi agito troppo tra i sogni e la realtà, intralciando la forza del desiderio, è questo il motivo? Non sapevo che questo mio dimenarmi potesse compromettere qualcosa in particolare, del resto tu dovresti sapere del mio futuro, o no? Ah no!? Cioè vorresti darmi ad intendere che il mio fare per niente coerente e lineare nell’ottica dell’amore, possa renderti impreciso? Come se tu fossi la foto del mio futuro ed io nel muovermi otterrei una foto sfuocata? E’ questo che dovrei capire? A pensarci bene mi sembra abbastanza logico. Però potremmo fingere e non dico sognare, che io stia fermo, tu riusciresti a questo punto darmi una risposta anche solo ipotetica? Ci sarà qualche donna nel mio futuro prossimo, no? Non ti sto chiedendo mica di descrivermela nei minimi particolari, mi basterebbe anche solo tu la intravedessi. Per quanto una foto sia sfuocata, non dovrebbe essere difficile riconoscervi una donna, sempre che questa vi sia. O forse sei arrabbiato con me e preferisci tenermi sulle spine, per godere così del mio dolore. Dai! Destino, non ti sto mica chiedendo di inventarmela. Tanto lo so che non avresti paura di ferire i miei sentimenti se non vi fosse alcuna donna all’orizzonte. Perciò potresti anche darmela una risposta. Mi basta un cenno, un si o un no. Ti costa così tanto? Potremmo stipulare un accordo se ti dovesse far piacere. Facciamo così,........, faccio un fioretto, nonché una promessa e tu mi dai una risposta dentro al sogno che tra poco farò appena avrò preso sonno. Nel senso che, se dovesse esistere una donna, quale mia prossima compagna, nell’immediato futuro, cioè non più in là della metà di Luglio, tu nel sogno me la farai vedere e magari toccare. Se invece non sognerò donna alcuna vorrà dire che, di conseguenza la risposta vien da sè insomma. E per fioretto io ti prometto che,.... fammici pensare un attimo.........,............,..... . Ci sono, non guarderò le donne con la voglia solita, non parlerò di donne con nessuno e soprattutto non farò ne battute volgari su di esse e nemmeno mi toccherò sino al 15 Luglio compreso. E già questa ultima cosa, da sola mi sembra un sacrificio enorme. Ovviamente anche se non dovessi sognare una donna, ma solo per la risposta, ci stai? Okkey! Allora, siamo d’accordo così. Ora spengo lo stereo e mi metto a dormire. Ciao! 9.10.41. 16.01.24. .. Alla mano un simil canna (sinistra), alla bocca una bottiglietta ormai svuotata di “spirit of winner” al vago sapore di vodka. Mentre nella testa un fac-simile del nulla. Sono stato alle Poste Italiane, agenzia di SanGio, per aprire un conto posta, dimodoché possa versare l’assegno e magari tra una settimana passare a riscuotere. Lì mi hanno chiesto se ho dei pendenti giudiziari, cambiali in protesto e via discorrendo. Che io sappia no, comunque se tutto andrà in porto lo saprò questo venerdì, il giorno in cui dovrei passare per i vari documenti relativi, compreso il bancomat. Fino ad allora non mi resta che tenere le dita incrociate. Riguardo invece al fioretto fatto, penso sia cosa difficile mantenerlo, infatti per la strada vietarmi di non guardare le donne con occhi vogliosi è un’impresa. Però il destino non credo mi abbia poi suggerito chissà che, perché nel sogno fatto di donne ne ho viste ma, in situazioni complicate. Dal canto mio proverò comunque a tener fede al fioretto, perlomeno potrò dire di essermi impegnato ed eventualmente meritata la risposta alla mia domanda. Per il resto nulla di nuovo, a parte che dopo aver preso due multe in un giorno solo, adesso stò in apprensione per il treno che dovrò prendere per andare al lavoro, se non anche per quello del ritorno. Quando torna Claudio tenterò di farmi dare i soldi per il biglietto,... anche se dubito mi sganci qualcosa. Eh! Roberta, Roberta, qui la faccenda si fa complicata, ma complicata di parecchio e non voglio tirarti la solita merda. Perciò evito di scrivere la lista delle sfighe, però lasciami dire, lasciami sfogare, dicendoti che la vedo male la situazione. Arriverò a toccare il fondo del fondo prima o poi, mah!!! Ma tu!? Come stai? Hai trovato il lavoro? Sei finalmente felice? No, perché nel silenzio che mi dai, non sono ancora riuscito a cavarci nessuna risposta valida. Ed io sarei curioso di sapere, almeno se stai bene. Per ora non mi sono ancora fatto prendere da timori o da idee funeste, ma se continuerai a tenere il silenzio, l’ombra del dubbio ci metterà poco ad alzare nella mia testa percorsi accidentati che portano a cattivi pensieri. Ma non voglio andare oltre, così continuo a rispondermi che questo silenzio è dovuto solo al tuo modo di stare dentro alla tua vita, cercando di escludermi per non soffrire e farmi soffrire. Per ora la tua foto resta appiccicata lì davanti ai miei occhi, pronta a darmi luce ogni volta che apro questo note book. Vabbè allora, se proprio non hai niente da dirmi dentro a questo mio sogno, credo sia giunto il momento di uscire dal “file”. ... “..ancora una quarantina di giorni e noi due faremo parte del passato.. . Cerca di avere pazienza.”..... .... Cosa vuoi che siano quaranta giorni, in confronto alla vita che ci resterà da vivere in compagnia dei fantasmi(?) bacino sul naso. 16.34.53. giovedì 17 giugno 2004, ore 14.31.43. - 39. Ciao! Amore, scusami tutto ciò che seguirà ma, stò litigando con la “belva”, quell’animale che è in me. Ho messo su la Consoli, ma lui mi ha fatto capire, mentre sceglievo il CD da inserire come base da ascoltare in sottofondo mentre ti scrivo, che vuole il tuo di CD. Così che l’ho scoperto nel suoi piani diabolici architettare il modo per farmi fare ciò che vuole. Infatti nel mentre stavo realizzando cosa scriverti, pensai di mettermi con il letto attaccato allo stereo, allungare il cavo di alimentazione del computer e godermi così lo scriverti con la musica sparata in cuffia. E l’ho sentito dire nel mio lento pensiero concettuale,... “ bene! Poi si mette su il CD di Eric Clapton”..., capito? Il mio bel furbino era già lì ad insinuarsi e mi viene il sospetto che stesse già tramando il tutto a mia insaputa. Magari è stato lui ad invogliarmi di ascoltare la musica a manetta, sapendo che avrei scelto un’altro CD da ascoltare sparato nei timpani, perché la Consoli non mi renderebbe più di tanto. Forse la macchina che ho visto nel parcheggio della Coop, targata Trento, non sono riuscito a farmela passare di sola immagine negli occhi. E poi la “belva” nel suo profondo sà che ci tengo, e che se non ho scelto l’Eric da subito è stato solo per non sentirmi nella solita merda di conduttura in linea con i percorsi del cuore. Certo che alla fine gli dò ragione, del resto sarebbe da stolti andare contro se stessi. Se io fossi sicuro di ciò che voglio, potrei anche insistere e cercare di non darglierla vinta, ma una parte di me gli da ragione, perciò resta palese che ha vinto lui per due a uno. Così onoro i vincenti lasciandolo scegliere quella che in parte è anche la mia scelta. Giusto vero? Cioè che non sono tutto a casa. Vabbè adesso mi fermo per organizzare gli spostamenti, ci si sente dopo. bacino folle. 14.51.52. 15.18.59. Alla fine ce l’ho fatta, ora sono attaccato allo stereo con le cuffie nelle orecchie. Ed il nostro “mano lenta” ci da dentro di brutto. Ancora mi chiedo se son contento della scelta fatta. Mi stò chiedendo se tutto è veramente come avrei voluto, ....mah? Che tipo strano che sono. ....Ho chiesto alla “belva” se avesse voglia di esaudire alcuni miei desideri, magari dopo gli do ragione, perché se veramente vuol convincermi d’essere quello che va ad insinuare dentro alla mia probabile follia, di occasioni ce ne ha a iosa. Sono pieno di desideri, basterebbe che ne realizzasse uno dei tanti, vuoi che nessuno di questi sia equo ai suoi(?) Te lo dico io perché non fa niente per realizzarne alcuno, perché come un bambino dispettoso non vuole darmi soddisfazione, ecco perché. Ha il timore che io dopo dica che immaginavo che fosse andata così, perché ho imparato a conoscerlo. Allora preferisce starsene in disparte senza far niente. Ma poi appena io non ci penso più ai miei desideri, trac! Lui è già lì al lavoro, pronto a soddisfarmi, lasciandomi come sempre sorpreso e sottolineando così la mia tesi che, se si vuole ottenere la realizzazione di un desiderio, non bisogna interferirsi. Così i conti tornerebbero anche, se è per questo. Insomma alla fine sono solo io il rompicoglioni di me stesso, almeno così sembra. Ma dimmi Roberta, tutti questi miei ragionamenti hanno poi un senso sensato, o stò dando calci al cielo convinto di essere il sole degli dei? No perché a volte non mi convinco mica del tutto, e se non sapessi d’essere permaloso, cercherei di obiettarmi finendo col farmi la guerra, mi capisci? E perdonami se ti tiro in ballo ma, devo proprio. Questo è uno di quei motivi per il quale averti qui sarebbe l’unica soluzione. Certe cose non imparerò mai a spiegarle tramite lo scritto, ma solo viva voce, tutto qui. Certo! Stò negando a priori l’impossibilità intellettiva dell’eventuale interlocutore, possa comprendere per esteso ogni mia formulazione. Quando magari questo arriverebbe a capire esattamente ciò che vado dicendo, e lasciando solo a me la sensazione dell’incomprensibilità. Cioè, ..... sono convinto di sapere quello che dico ma, non convinto d’essere capace di farlo comprendere agli altri, quando invece gli altri comprendono benissimo quello che voglio far capire, mentre sono solo io che non mi comprendo rileggendomi, arrivando così a dedurre che gli altri non possono comprendere. Sì! Vabbè alla fine mi sono ripetuto nella spiegazione per niente, forse solo per dare in simultanea la controprova di ciò che ho appena scritto. Continuo a scrivere che sono uno stupido ma, non riesco a leggere questa (probabile) verità, e forse perché sarebbe veramente da stupidi credersi stupidi al cento per cento. Guarda Rob, che non ho fumato,... ahahaah!!! Sarà la musica sparata nelle orecchie, o che oggi butta così, o che ancora tenda a mettermi i bastoni nelle ruote, facendo si che non riesca a mantenere la promessa fatta, cioè quella di scriverti qualcosa di eccezionale in questi ultimi giorni del “diario”. Ti dirò, anche s’è scontato, che non vi creda al pieno dell’affermazione, che hai fatto bene a non continuare con me un percorso di vita affettiva. Perché come puoi notare non è che sia questa persona meravigliosa, e guarda che non stò dicendo questo solo per immaginarti contraria, per quanto possa (nello stesso tempo) immaginarlo comunque, e ribadisco quanto non sia d’accordo all’unisono con questa mia affermazione, però la realtà evidente mi basta per trarre le conclusioni che mi portano a dirti ciò. In definitiva, mi sento di fronte all’evidente, così deluso di me stesso, da esser contento tu te ne sia restata nella tua parte di vita nella quale mi si escluda a priori, con giusta ragione, o motivazione. Oh! In questa frase mi sembra d’essere stato abbastanza chiaro. .. ...” ..però ti vorrei qui,.... sarà anche questo scontato,... sarà l’Amore ad essere una verità scontata,...non per niente resta facilmente raggiungibile senza spostamento alcuno.”... ci basta vivere lasciandoci vivere per comprendere la semplicità dell’Amore, nella sua grandezza, capace di racchiuderci dentro al suo cuore che pulsa da un’eternità. Ma noi no! Abbiamo la facoltà di esagerare,... quella di pensare,... quella della fantasia,.... e perciò vogliamo usarle pur di elevarci al di sopra di tutto e tutti, capaci solo al fine, di errare il percorso, scegliendo la strada più semplice, quella di distruggere,..... noi stessi. Quando potremmo invece costruire la strada che porta al sapere universale. Viviamo dentro ad un mondo perfetto come un’imperfezione perfezionabile, se solo lo desiderassimo. Vogliamo andar contro (in teoria, solo per esempio) la gravità, quando questa è nella sua perfezione di vita, cercando di eluderla. Trovandoci così a subire i danni relativi all’espressione data dalla lotta. Quando ci basterebbe (paradossalmente) lasciarci andare per quello che siamo, subendo alla fine solo quello ch’è da subire. In parole povere,... lasciarci vivere,....trovando così l’armonia con l’universo,.... gustandoci questo nostro passaggio nella vita di Uomo. Del resto noi siamo “compresi” dall’universo, perché volerlo per forza comprendere, quando questo ci porterebbe all’eliminazione certa(?) Vabbé come sempre mi sono prolissato troppo, ma tu puoi tenere solo ciò che credi possa bastare, ed il resto lascialo passare come vento sui capelli. Ora mi sbatto per sfamarmi, anche se i piatti che aspettano d’esser lavati, si pongono quale limite tra, il dover mangiare per recuperare energie, e la non voglia di sbattersi troppo. Non sò se mi sono spiegato, ma lo sbattermi mi fa passare la fame, anche se quando poi la fame sarà fame fame, vedrai che mi sbatto,.... eh se mi sbatto. Okkey! Per ora cercherò qualcosa da piluccare evitando i piatti, poi si vedrà. bacino rinco. 16.55.50. 17.44.33. ... Mi stò dimenando facendo così il gioco dell’inquietudine, stò dando libero sfogo alla follia di questa mia esistenza che mi va stretta. Il mio è un delirare sotto pressione. Ho vagato tra i canali della tele, trovandomi guarda caso, ad ascoltare le ultime parole della canzone di Zarrillo, dove dice,...”lasciami distruggerti per vivere..” o qualcosa del genere, perché la mia memoria come sempre fa schifo. Le stesse parole che conosco pienamente condividendole. .... Per un attimo mi ha assalito un brivido, ho sentito le lacrime trasudarmi dal cuore, ma che si sono ritirate immediatamente, quando nei pensieri ho cercato di spiegarti cosa mi stesse accadendo. Poco fa mi ha telefonato il capo,.... come volevasi dimostrare......, dicendomi che questa sera è il mio turno di riposo. Poi non sò esattamente cosa mi sia successo, cioè penso di saperlo ma non voglio pensarci più di tanto, sta di fatto che mentre Eros R. cantava assieme ad una cantante che non so chi sia ma, che ha una voce sublime, mi è partito un pianto in un lento crescere, mentre sono restato a guardarmi allo specchio in bagno. La prima cosa che ho pensato è stata quella della sconfitta e dalla sua presa di posizione nel reale, proprio tramite il pianto. Ho pensato che lo stesso pianto volesse sottolineare l’averti al fine, perso per davvero. Nel mentre ho sentito arrivare Claudio al quale sono riuscito ad estrapolare un deca (dieci Euro) per le sigarette, con la sola promessa che gli saranno restituiti. Hei! Rob, ... ti ho perso davvero, vero? Alla fine cosa conta credere alla vita con tutto sè stessi, se questa non ti gratifica quasi mai. Allora dimmi che non merito una come te, dimmi che stò chiedendo la Luna, dimmi che sono il solito esagerato. Quel pianto non potrò eluderlo mai, ora che si è presentato agli occhi, sarà inutile cercarti da qualche parte nel mio destino. Dovrei sapere accettare la sconfitta, anche solo per dimostrare d’essere quello che voglio far credere d’essere, nella convinzione di non mentire a nessuno come a me stesso, lasciandomi e lasciandoti al nostro destino senza reagire ulteriormente. ... ..” ...ma io ti amo Roberta,.e posso evitare questo sentimento? Pensi che con il tuo silenzio guarirò prima? Immagino debba fidarmi di te, poi il tempo di capire verrà da sè.” ... . Però avrei voluto le lettere, anche se mai terminate, scritte per me, perché penso che mi spettano, solo per questo. Ma non me le farai avere mai, lo posso immaginare, magari ti scuserai parandoti dietro all’intenzione onorevole, di non volermi ferire. Comunque alla fine non potrei mai decidere per te. Ciao! Robertina, ora esco a prendere le sigarette e non ti arrabbiare per ciò che dico, sono sempre io. bacino innamorato oltre le lacrime e ai “no”. 18.41.50. 23.24.34. Pensa che storia, alle 20 e trenta circa, mi ha chiamato un responsabile dell’azienda in cui lavoro, chiedendomi se questa sera sarei andato al lavoro. Io gli ho detto che mi avevano telefonato dicendomi di starmene a riposo ma, lui ha insistito chiedendomi se sarei riuscito a presentarmi lo stesso, perché gli sarebbe piaciuto vedermi, che ci teneva e che con lui c’era uno dei grandi capi. Ma io pur di non andarci, visto che con la testa mi ero già polleggiato, gli ho risposto che ormai il treno non mi avrebbe permesso di raggiungere il posto di lavoro in orario. Mi è sembrato deluso dalla mia risposta ma, mi ha fatto sapere che sarà per un’altra volta, mentre io mi sono finto dispiaciuto per non dare ad intendere il contrario. Chissà perché avrebbe voluto vedermi al lavoro questa sera, non ci credo alla storia del grande capo e della sua voglia di vedermi, per me bolle qualcosa in pentola. Del resto anche fosse stato qualcosa di positivo, anche se dubito, non posso permettermi di relazionarmi troppo con i capi, dal momento che se tutto andrà bene il prossimo mese sarò da un’altra parte. Se instaurassi troppa confidenza, dopo faticherei a sostenere le balle che non ho ancora inventato per dare le dimissioni. Comunque sono convinto, tenendo conto delle mie prestazioni non al top, che è già nella loro ottica farmi finire il mese e chiudere il discorso. Perciò quando dirò a loro che me ne devo andare, allegando scuse preconfezionate, loro, secondo me, fingeranno d’essere dispiaciuti e magari faranno leva sulla mia bontà ed ingenuità per rinfacciarmi la possibilità che stò rifiutando, così, tanto per stare dalla parte del bottone e lavarsi la faccia, anzi mascherare la maschera. Io non mi preoccuperò di fargli capire che non sono poi un pirla ma, reggerò la parte raccogliendo il risultato e pronto a proiettarmi con tutto me stesso nella nuova sfida. Se invece dovesse essere altrimenti, cioè non come penso con maggiore convinzione, fà niente, dispiaciuto o no il risultato non potrà cambiare. Una cosa è certa, non avrò mai la sicurezza riguardo a quell’ambiente di lavoro che stò frequentando. Per la mia esperienza in psicologia, d’accordo con il mio intuito, deduco non siano persone affidabili, ma che tirino solo l’acqua al proprio mulino e basta. Visto il regime di lavoro da tenere, non credo ci siano ragazzi in grado di sostenere a lungo una pressione del genere, e secondo me loro lo sanno in partenza. Perciò cercano di farti dare il massimo, sino a spremerti come un limone che non ha altri orizzonti come alternativa, poi avanti un’altro. Questo dubbio l’ho avuto sin dall’inizio, poi mi sono ricreduto, ma alla fine se non è zuppa è pan bagnato. Dico questo con la speranza in cuore d’aver errato nella valutazione e non per sentirmi la coscienza pulita perché devo andarmene, non è da me dover inventare un nemico per sentirmi pacifista. Il tutto sono solo deduzioni che seguono un percorso logico e con un “me” imparziale, che si erige osservatore e critico, traendo conclusione alla luce dei fatti. Quella stessa luce che svelerà quale, tra i possibili percorsi logici arrivava a supporre il giusto, nonché illuminare la conferma in quanto a (o, in veste di) risultato evidente. Ma come ti ho detto alcune righe sopra, questa verità non sarò in grado di scovarla, proprio perché non ne avrò il tempo materiale, dal momento che appena raggiunto il risultato primario, sarà mia priorità prepararmi al salto nel buio. Perché il cambiamento ha come unico difetto la possibilità di dimostrarsi un buco nell’acqua. Infatti non passano ore che io non vi pensi, essendo già stato sul luogo del probabile nuovo lavoro, e avendo riscontrato, dalle poche informazioni, quell’insicurezza insita in me, di non potercela fare. Ma giustamente non sarà il caso che mi fasci la testa prima di sbatterla, ma con ciò il salto nel buio resta quale realtà inconfutabile. Ma che cavolo! Robertina, cosa mi è preso? Han dato alla molla la mia lingua quelli dei piani alti di questo misero cervello o sottospecie? No, perché rileggendo mi è sembrato di trovare, per la prima volta, una coerenza e linearità di svolgimento, che non è da me. Farò finta che non sia successo niente di speciale, perché se mi dovessi convincere pienamente, conoscendomi, finirei col montarmi la testa, quando invece, se proprio mi fosse data l’occasione, con tutta la mia solita ignoranza comunicativa, in un idilliaco silenzio monterei te,..... altro che testa. Dai!!! Era una battuta, cioè magari ci fosse quella battuta, e ridaie che ci stò a riprovà,... volevo dire che...... scherzavo, eh! Si purtroppo si può solo scherzare, o no? Nel senso che,..... che per caso si potrebbe fare per davvero? Ho capito, ho capito non sei in vena di scherzi, perciò taglio qua. Basta che non t’incaz, no, cioè,... sì insomma non t’arrabbiare, tanto ormai dovresti conoscermi, lo sai che sono tutto fumo, ma che dico, tutto alcol e niente arrosto, no, niente sesso. E per mettere il punto sul sesso e non il sesso nel puntO, ti dirò che se il mio udito, e bada bene c’ho detto u d i t o, non qualcos’altro, ma poi ti potrebbe bastare il dito? Okkey, okkey!!! Mi ripiglio, stavo dicendo che se non sento male, quelli di la stanno a ciulà di brutto, e qui mi fermo,.... anche se non mi hai dato l’occasione di fare nessuna mossa,.... punto. Robertinaaaa!!! Ti sto annoiando? Ho provato a buttarla sul ridere, dal momento che alle donne piace e in me trovano sia la parte migliore, per non dire l’unica. Però in tutta sincerità vorrei provare a buttarla sul letto, e senza trovarmi ubriaco riuscire ad infilare quel cazzo di contraccettivo e... giù di trivella sino a mattina. Per poi svegliarmi verso mezzo dì, sicuro di trovarmi la colazione a letto. Quando poi sulla porta di casa non sentirò cinguettare in un sorriso la parola “ti amo”, ma dovrò divincolarmi da un groviglio di lingue assatanate. E i pensieri che mi terranno compagnia nella camminata verso la stazione, saranno da bollino rosso, tanto che Willie, la sotto, reclamerà al più presto il ritorno, impettito ed eccitato come non mai. Peccato che lei invece non si farebbe buttare sul letto, perché nella testa sta vivendo dei conflitti. Mentre il cuore tossisce inghiottito dal fumo che non è di Londra, ma del Marocco e non gli è dato interferire le decisioni che spettano al mentore. Così, per non sfigurare nei confronti e probabile candidato alla gogna, appende il cartello all’uscio con su scritto “fuori uso”. Poi dandosi un tono sorride a cattivo gioco e si aggrega alla balotta alzando il gomito, nonché più volte il bicchiere e altrettante volte la bottiglia. Conflitti a parte, lei, tra una sbandata e un percorso programmato a tavolino, non sembra intenzionata a fermarsi nel salotto, come nemmeno a patteggiare su chi deve condurre il gioco. E ridendo per non comprendere del tutto la situazione ambigua, sarò io ad essere spinto sul letto, incapace di immaginare, anche solo lontanamente, quanto non stia vivendo di certo una favola. Perché solo nelle favole lei mi splendeva negli occhi d’un colore che da sul “...e vissero felici e contenti”. Dalla favola alla padella, dalla padella alla brace e dalla brace al letto che brucia i buoni sentimenti, ci passa poco tempo, si passa direttamente al pelo. Quando questo non intende lasciarmi di certo scampo, bensì sfrontatamente sbandiera l’entrata libera. Ma io dove sono? Cosa ci faccio sdraiato sul letto? Qualcuno potrebbe spiegarmi cosa sta succedendo? Vorrei bere per non capire del tutto, per avere una scusa per quando mi riproporrò le domande. Allora provo a chiedere al suo cuore s’è gli è rimasto dell’alcol, ma lui è già in coma etilico. Poi lei, senza mostrare titubanza, scodinzola quel suo bel culetto lungo il corridoio, sparendo giusto il tempo esiguo a coprire la distanza e non la sua nudità. Ripresentandosi poi, con due bicchieri e una bottiglia di whiskey (PAUSE, venerdì 18 giugno 2004, ore 2.00.20. - 3.08.06. PLAY) che prontamente riversa nei bicchieri. Segue un fugace brindisi nel pieno silenzio ridondante, attraversato solo dal un cenno scordato di vetro contro vetro. La scena riprende dalle nostre spoglie costrette a seguire il copione lasciato in sospeso. Io tengo la mia faccia sospesa nella attonita perplessità, quando vorrei poter parlare al suo cuore, se non fosse che mi viene più facile seccare la bottiglia. Lei è veramente una Donna affascinante, ogni centimetro quadrato della sua pelle si fa desiderare, ma io sono troppo fuori tempo, credo ancora alle favole ed aspetto d’esser svegliato, magari da un bacio. Quell’armonia di due bocche che si cercano e si trovano al tatto, quel punto di partenza inscindibile, quella telefonata al sesso. E’ lei che sa ciò che dovrebbe accadere, è lei che dirige il concerto, solo lei decide le movenze delle nostre ombre sui muri. Ormai ho rinunciato a chiedermi spiegazioni, e non posso fare altro che subire il caos, mentre lei continua a ripetere, “....non preoccuparti, fidati di me....” e poi, “...facciamo l’amore,.... mettiti questo..”. Vorrei avere il coraggio di andarmene, sperando che magari poi mi capirà. Vorrei non amarla dal primo giorno e soprattutto non vorrei essere ubriaco. Invece lo sono tanto quanto lei del fumo e per niente eccitata, ma con gli occhi fissi come l’idea di voler fare l’amore. Willie, tolti gli slip, sembra guardarmi imbarazzato, sappiamo entrambi che amiamo la libertà della pelle e non intende gonfiarsi dietro ad un ordine, come nemmeno io riuscirei a fare nulla saltando i preliminari. Perciò tutto tace, ed anche la notte esausta è ormai pronta a raccoglierci nel sonno. L’indomani tutto profuma di nuovo, in cucina si farà la colazione, come non fosse successo nulla, quando poi questa, ironia della sorte è la verità. Sulla porta mi dirà “..ti amo, vorrei restassi...” stringendomi le mani che non mollano la presa. Io al contrario fremo per partire,.... e conterò i passi verso la stazione, con le domande che ritornano appena finito di sbadigliare quella notte che sento ancora appiccicato addosso. Dove saranno finite le favole? E perché vorrei esser un principe, quando non sono capace di dimostrare d’essere comunque un uomo? Domande, domande e ancora domande, mai stanche di tampellarmi la testa, si susseguono copiose. Allora io mi nascondo, trovando riparo sicuro nei sogni che sanno di favole. Ma lei no, non sarà mai la mia principessa, nemmeno lì. ...” ad ognuno i propri sogni,...o giù di lì..” ..... Si è fatto tardi. Io preferisco la prima parte di questi due (si fa per dire) racconti/versioni, nati dal nulla ed approdati al vacuo, partiti con la sola forza dello slancio, con la partecipazione dei ricordi e la super visione del qui assente “io” o “me”, Flipper o Etienne. bacino assonnato. 4.34.49. 13.23.05. - 38. Buon giorno! Ho la testa che mi scoppia dai troppi sogni fatti. Questa mattina presto non sono riuscito a rileggere ciò che avevo scritto. Così li ho riletti adesso, quei due specie di racconti e ti dirò che non mi hanno lasciato deluso. Cercherò di riportarti il lungo sogno fatto, giusto per sfogarmi, perché penso che tu stessa faresti fatica a capirci qualcosa. All’inizio, ricordo, ero sotto un albero con l’intenzione di prendere due volatili. Cosa che trovavo difficile nei pensieri, ma invece restandone sbalordito sono riuscito a prenderne due in una volta. Non sono sicuro se erano piccioni o tortore, però ricordo di averli presi entrambi per la coda, in un colpo solo. Dopo mi sono guardato attorno alla ricerca di una possibile gabbia dove poterli rinchiudere. Ricordo che nella mia testa passava la balzana idea di tenerli separati ma vicini di gabbia. Ricordo anche quanto le gabbie trovate fossero strette. Quando mi apprestai a mettere dentro il secondo volatile, ricordo che ai miei occhi questo si è trasformato e non vedevo più un uccello, ma ora era diventato un gatto. Per la precisione una gattina che, oltre a non volerne sapere di essere ingabbiata, era incazzata con me perché il suo gattino era morto. Infatti quando l’ho disposta nella gabbia ho notato che sotto la sua pancia c’era un piccolo micio esamine. Dopo aver provato a spiegarle che non ci si poteva fare niente, ho preso la gabbia per metterla di fronte all’altra. Proprio come era la mia iniziale intenzione, per quanto fossero cambiati i soggetti. Poi il sogno si è trasformato ancora una volta e mi sono trovato nel corridoio di un sotterraneo, dove vi erano delle “segrete”. E li dentro imprigionate vi erano delle persone che, non mi sembravano di certo patissero la fame e nemmeno la reclusione. Ricordo anche che, una donna da dietro alle sbarre si è sposata, ricevendo un compenso per la scelta fatta. Compenso che ricevettero tutti quelli che da dietro le sbarre decisero di fare qualcosa per gli esterni. infatti vidi un carcerato fare una puntura ad un estraneo, senza uscire dalla propria cella e soddisfatto del suo operato. Dopo il sogno ha preso un’altra direzione e ricordo di trovarmi da qualche parte in superficie. E davanti ai miei occhi avevo un mio amico di vecchia data che sedeva da una parte e scostato da lui, se non di fronte c’era un’altro ragazzo che nella mia convinzione pensavo fosse suo fratello. Se non che, al risveglio, trovai la cosa impossibile, perché i fratelli di questo mio amico sono totalmente differenti. Ma nel sogno la realtà non mi toccava e per me erano fratelli. Io ero in piedi tra loro e si parlava di capelli. Ricordo che avevo paura di offenderli entrambi rilevando la differenza ben visibile tra me e loro in fatto di capigliatura, così mentii spudoratamente, pur di evitare liti. Vabbè! Se è per questo ricordo tutti i discorsi fatti per filo e per segno, ma mi è passata la voglia di impegnarmi per riportarli, come anche sono convinto non siano niente di particolare nel loro insieme. Perciò torno alla realtà, dicendoti che devo prepararmi per andare a vedere se in posta mi hanno accettato la richiesta per aprire il “conto posta”. Magari quando torno a casa, se mi sarà passata la confusione che ho in testa ti racconterò altro, o come era mia iniziale intenzione, riporterò il responso del “libro dei sogni” riguardo a quello fatto sta notte. Stò ascoltando il solito E.C. e guardando la tele senz’audio, dove danno i video clip. Per ora c’è Ron, anzi l’è appena finito è apparsa la pubblicità. Stò sperando di rivedere il video di Zarrillo, così magari mi commuovo. Nel mentre (ho messo in pause) Eric mi stà facendo ascoltare la mitica traccia numero tredici. La farò partire quando mi sentirò pronto per gustarmela. Comunque non devo gigellonarmi troppo qui nel letto, perché oltre a dover andare in posta ci sono ancora i piatti da lavare. Allora a più tardi??? bacino spento. 14.11.05. 15.11.43. ... Niente Zarrillo alla tele e mentre aspetto si asciughi la maglietta esposta al sole, resto qui a dirti di me, per quanto possa interessarti. Ti ho appena spedito un pensiero che all’inizio doveva essere solo un appunto da riportarti,... una frase dettata dal bambino Etienne. Poi non so come, mi è venuto di proseguirla, nonché di ascoltare quello che mi suggeriva tenendo la penna pronta. Nel messaggio che ti è arrivato c’è un errore dovuto al T9, ma niente di particolare, però ora ti scrivo la versione giusta. Dopodiché, appena sarà pronta la T-SHERT (o come cavolo si scrive) , farò un salto alle poste, perché si stà facendo tardi. Nel caos dei pensieri ci arrendiamo al respiro, anche se vorremmo capire tentando di volare nell’abbandono delle libertà che ci vanno sempre più strette. Tu comunque, resta quella divagazione sul tema, luce d’altra origine ad eccitarmi senza chiedere compenso, capace nel rafforzare il cammino del fuggitivo ch’è in me, .. ... e da qualche parte nell’immensità di questo universo centrerò il tuo sole posandomi grato sulla meta del tuo cuore vibrando d’Anima. “ Vibrando d’Anima” .... Ancora niente Michele,..... peccato! bacino appeso. 15.27.53. 17.06.49. .... Primo Levi e secondo me, qui non andiamo troppo bene. Alle poste mi hanno detto che mi faranno sapere, ma come precedentemente mi ha spiegato il titolare, se tutto fosse andato in porto oggi ne avrei avuto già la conferma. Da ciò ne deduco che, questa momentanea sospensione probabilmente sarà dovuta ad un incidente di percorso. Dieci a uno, che domani mi telefoneranno per dirmi che, nun se pò fà. Qui la vita transita (la mia) tra la merda e il letame. Vorrei poterti spiegare a parole, quello che una collana di corda, tenendomi sollevato almeno venti centimetri da terra, chiarirebbe appieno. Sì! Voglio scherzare, credo che questo sia l’unico modo per sfogarmi, anche se è mia convinzione che, lo scherzo sia direttamente proporzionale alla verità. Traendo questa riflessione: Lo scherzo stà alla verità, come la fantascienza stà alla scienza. Concludo dicendo che, in un qual modo si comprendono, quasi ad essere l’uno il complementare dell’altro. Tra poco apparirà il fratellino, che da quando ho smesso di lavorare con regolarità, comanda in casa. Anche se il suo potere resta nascosto dietro all’apparente normalità, mentre resta palese sia sott’inteso ed indiscutibile, sulla base dei fatti. Cioè che, a giusta ragione, visto che paga solo lui il tutto, non ci sarebbe storia nell’aprire una discussione, perché la concretezza dei suoi soldi taglierebbe la testa anche ad un toro. Detto questo, mi preparo mentalmente per affrontare la nuova nottata di lavoro. A proposito, ma perché non mi mandi un SMS per dirmi di smettere di continuare col messaggiarti, quando probabilmente non sfioro nemmeno la tua indifferenza? Lo dico senza provare cattiveria o rancore, ciao! ..... Questo provo a messaggiartelo, sempre che mi sia rimasto del credito. bacino tentativo. 17.42.47. 17.54.21. Niente! Non ho credito e penso che questo possa essere un suggerimento del destino. Un modo per dirmi che farei solo una figura di merda, o che comunque non debba essere spedito. Ma io, come sai, sono il solito cocciuto, pronto a pagare il dazio di una tua eventuale, quanto negativa, reazione. E solo perché, perlomeno avrei una risposta, e troverei piacere nella rottura, per quanto momentanea, di questo insopportabile silenzio. Così chiederò a mio fratello di prestarmi il suo telefonino. 17.58.22.
Posted on: Sat, 24 Aug 2013 23:51:07 +0000

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