(4/15) giovedì 5 febbraio 2004, ore 9.26.00. Buon giorno - TopicsExpress



          

(4/15) giovedì 5 febbraio 2004, ore 9.26.00. Buon giorno Donna......, mi dispiace ma credo che alla fine non ci sia niente da fare. Abbiamo tutti voglia di vivere, e questa credo resti l’unica cosa che abbiamo in comune. Il potere ha creato il grande caos, dove diventa sempre di più impossibile viverci dentro. Le nostre anime non possono reggere per un’eternità, nemmeno i dormienti dormono tutta la vita. Credo ci sia bisogno di affrontare un alieno come si vede nei films, perché almeno in quel contesto non potremmo altro che stare uniti. Oppure la terza guerra mondiale,..... e non voglio ragionare da pessimista, ma se ti guardi attorno non puoi che darmi ragione. La vita non ha nemmeno più gusto, neanche se si avesse la disponibilità economica adatta ad esaurire i nostri sogni. Stiamo vivendo una realtà falsa, e non dirmi di no. Lo sai che sono capace di vedere staccato dal mio stato, dalla mia persona. Mi dispiace ammetterlo, perché ho voluto credere e proverò a crederci ancora, che prima o poi ci si metta d’accordo, ma siamo sinceri, proprio come il raggiungimento dell’Amore che, paradossalmente è lì dentro di noi, così la fratellanza, il giusto che aggiusta tutti, il rispetto tra le libertà e una regola che lascia vivere decentemente tutto il popolo del globo, resta pura utopia. E’ ora che la brocca raggiunga il colmo, è ora che scoppi un casino, anche se come sempre ci rimetteranno vecchi e bambini, ma Amore mio, non puoi dirmi che mi stia sbagliando,... e come vorrei fosse vero, credimi. Non vedo nessuno felice veramente, anche gli stessi bambini dall’animo forte, ormai si trovano a mostrare l’animale che è in tutti noi, già dall’infanzia. Mi sembra di capire che solo i matti siano felici veramente, almeno così sembra. Una cosa che detesto è l’impotenza, e non quella al basso ventre, ma quella che mi lascia senza la possibilità di rimediare, di aiutare questi uomini che non sanno essere felici, perché dormienti o troppo presi nel restare dove il potere li ha collocati. Mi basterebbe aiutare i bambini almeno, e poi è da loro che prende forma il mondo. Che schifo di mondo sorellina, anche amare deve convenire. bacino deluso. 9.51.31. 23.04.37. Prima di buttarmi nei sogni desidero stare un pò in tua compagnia qui nel diario. Oggi ho iniziato a scriverti una lettera che cercherò di farti avere per il tuo compleanno. In essa non vi metterò nessun estratto di questo diario, se non un’informazione alla quale tengo tu ne venga a conoscenza. Sempre oggi, mi è arrivato un messaggio dalla Laura, una mia ex di cui ogni tanto ti parlo, la mia ex collega, ricordi? Attendo ancora con ansia un tuo scritto, mentre ancora non ho nessuna notizia bella in riguardo al lavoro. Insomma il solito, ennesimo, “ancora” niente di buono su tutti i fronti. A proposito di Antonio, sta qui da noi ancora per alcuni giorni e mi obbliga a seguire il Grande Fratello che, quest’anno mi sono imposto di non guardare nemmeno di striscio. Lo fa apposta, ...... ma si che poi alla fine non sono questi i veri problemi della vita. Detto questo, come quasi tutte le notti, anche in questa proverò a cercarti dentro ai sogni. bacino tra l’ombelico e il pelo. 23.23.29. Venerdì 6 febbraio 2004, ore 19.49.17. Tesoruccio, si avvicina carnevale, tu hai già organizzato qualcosa? Non so, del tipo..., ... un viaggio a Venezia passando per San Giovanni in Persiceto. Hai visto il programma “bisturi”? Sai che quasi quasi mi candido per la prossima serie, non sò quanto spendano per rifare un seno o altri miracoli, pero un’aggiustatina alla mia bocca non dovrebbe mandarli in disgrazia, non trovi? Oggi tengo un male alla capa inincredibbile, come dico io facendo lo spiritoso. Peccato tu non possa vedere l’espressione, quella rende di più. Carina la Federica Fontana, le stanno facendo un’intervista alla TV, peccato sia già stra fidanzata,.... veramente una bella bionda, ed occhi azzurri di quelli che ti stregano. Sì! Ma alla lunga diventa come tutte le altre che non sono te, e poi perché mi stò ad intrippa con sta bionda quando io (ho) te? Sei così meravigliosamente bella, erotica, sensuale e non mi viene in mente nient’altro, del resto sei tu la più, non io. Ah ecco! Sei quella che fa la differenza,.........., sei tutte le parole che non troverò mai, ma ci sono,......... sei, .... l’unica telefonata che t’aspetti, anche se non arriverà mai,....... sei la mia arrogante stupidità, con la differenza che, solo io resto dalla parte del torto. Incredibile senza volere ho scritto 6 volte sei, adesso te li sottolineo per evidenziarli. Fatto! Il male alla testa sembra innamorato di me, non vuole mollarmi nemmeno un attimo. Per stasera chiudo qui il diario. Ps: Domani ho un colloquio di lavoro, probabilmente mi si prospetta l’occasione di tornare a fare l’autista. bacino mascherato da jocker. 20.21.13. Sabato 7 febbraio 2004, ore 9.06.22. Buon giorno Roberta, Mi sono alzato con le idee confuse, come mi accade da qualche tempo a questa parte. Sarà questo il motivo di come butto giù le frasi? Provo una strana sensazione, come se la mia vita non solo non avesse più senso, ma peggio, abbia perso un equilibrio su tutti i fronti. Potrebbe essere il passaggio di maturità, potrebbe essere la fiacchezza data dal stare in ozio da troppo tempo, potrebbe essere la mancanza d’Amore, potrebbero essere tante cose e anche il loro assieme. Stà di fatto che, mi sento apatico, indisposto nei confronti di tutto e tutti. Ultimamente do contro persino ai miei stessi pensieri, e non solo, arrivo a contestarmi i punti di riferimento usati per seguire il cammino della vita. Cosa mi stà accadendo? Che per caso sono divenuto prigioniero del sistema gestito dal potere? Sono divenuto vecchio d’un colpo? Ragiono da sconfitto? Perché non mi trovo a scriverti come nelle prime lettere? Forse perché allora anche se inconsciamente ti stavo facendo il filo, e perciò tutto me stesso doveva sbalordirti, e per farlo ha messo in parole di carta tutto il mio essere migliore, scremando di getto ciò che ora balza all’occhio con evidente facilità? Basta domande, devo provare a risparmiare almeno te. ..... Provando a cambiare discorso....,.... . C’è un saggio cinese che, nel succo dice, qualora si voglia provare a sintonizzarsi nell’energia di una persona, basta indossare le sue pantofole per qualche giorno. Così io questa notte ho dormito nel letto di Antonio, che è andato giù da i suoi genitori, e forse torna per stasera o domani sera, ma per pochi giorni ancora, giusto il tempo di sistemarsi definitivamente nel suo nuovo appartamento di Bologna. Mi ha appena telefonato un’altro Antonio, la persona che forse mi darà da lavorare come autista. Non ti nascondo che fare l’autista mi mette paura, e non solo per la facilità di trovarsi coinvolto in un incidente, ma dal mio essere uno che si perde in un bicchiere d’acqua, ogni volta che deve trovare un indirizzo. Dopo poi lo memorizzo facilmente, ma solo dopo. Con le cartine ho un rapporto alquanto litigioso, quelle stradali per la precisione, perché per le altre che si può immaginare non ho proprio rapporto. Ricambio discorso....,... . Ieri quando ho lasciato lo scritto della lettera che ti spedirò, mi sono, e scusami la volgarità, masturbato pensandoti. E ti dirò che per quanto abbia poche informazioni visive di te, questa volta, visto che non è la prima, non ho avuto una gran difficoltà. L’ultima se ricordi bene, ti dissi che ebbi bisogno di aiutarmi con altre donne, questa volta invece ho iniziato e finito con te. Sono contento di questo, non ne sò l’esatto motivo, come del resto non starebbe bene raccontarti del mio fare “sesso”, però ci tenevo a dirtelo quanto mi sia piaciuto renderti protagonista del mio scarico di testosteroni. Tu per caso ti tocchi mai pensando solo a me? Tanto non me lo diresti mai, anche solo per paura di ferirmi, sicura che io poi ti chiederei......., “ ma perché allora restiamo distanti? “. Del resto la domanda nasceva spontanea. Ieri notte prima di addormentarmi ho pensato che potrei spedirti (molto più avanti) il dischetto con tutti i miei pensieri, ma che per aprirne i “file” avresti dovuto trovare la PASSWORD. Alla fine credo che come quasi tutti i miei desideri profondi o meno, seguirò anche questo, spedendoti il dischetto con tanto di “password”. Anche se non servirà, perché questo diario l’avrai molto più avanti, ti faccio sapere che la PASSWORD è --- 33sessantasei ----. La fatica sarà trovare il modo di indirizzarti nel trovala, perché mica te la farò avere annessa al dischetto, eh no! Sarebbe troppo facile, metti che poi come è già accaduto questo venga a perdersi nel giro postale, che fine farebbero tutti i miei scritti? Già immagino che, comunque, riuscirai con estrema semplicità a trovarne la PASSWORD, il problema sono convinto sia un’altro. Cioè! Se non vado errato, tu non dovresti avere il computer, giusto? Beh! Fa niente tanto ora che ti spedisca il dischetto ne cambieranno di cose. Adesso devo prepararmi per andare al colloquio con il probabile titolare. Quando torno riprendo a scriverti la lettera di carta. Ps: TI AMO. bacino scandaloso. 9.59.40. 13.46.32. Eccomi! A te Donna, Sono tornato adesso dal colloquio di lavoro del quale ti parlavo. Ho già l’ansia, una paura di ricominciare e non riuscire. Come ti avevo già detto, il lavoro di autista non lo considero come un rapporto a lungo termine. E’ troppo snervante, non ti lascia il tempo per una vita privata, e per non dire poi quanto sia rischioso stare tutto il giorno nella strada con l’occhio sveglio e vigile a trecentosessanta gradi. Il furgone che dovrei guidare è più grande di quanto potessi immaginare, poco prensile alle manovre da fare in pieno centro, dove le stradine ti lasciano poco spazio e tempo per muoverti. In più non ha il satellitare o il navigatore per essere più precisi, ed io senza già immagino la lotta con le cartine stradali. E’ un camion che non va oltre i 125 Km orari, perciò non ti lascia un margine di tempo per racapezzarti in caso di errato percorso. Insomma stò già in tensione per mille motivi, e devo iniziare Lunedì questo. Ma possibile che non trovo un posto tranquillo da magazziniere? Perché mi vado ad impastare in complicazioni già dalla partenza? Il titolare non credo che intenda mettere un satellitare sul mezzo, e sinceramente non mi vedo quello che riuscirà nell’impresa. Proverò a non fasciarmi la testa prima di incominciare, e che Dio mi assista in tutti i sensi. Tu dici che dovrei esser contento(?) visto che alla fine un lavoro è saltato fuori, ma si però, e su e giù e trichetrac, e a destra e a manca, e porca di quella miseria non riesco a convincermi che tutto possa andare bene. Se riuscirò a fare un mese in questa nuova azienda, me lo monto su a mie spese il navigatore, almeno con quello mi sento sicuro, per il resto in un modo o nell’altro si troverà rimedio al momento. Ma ci pensi ancora a fare l’autista, quando mi è andato bene fino ad ora evitando gli incidenti, tenendo conto delle probabilità che si hanno solo nel fare il percorso che ti porta al lavoro tra andata e ritorno? Mah! Sì vedrà, ora provo a non pensarci, anche se conoscendomi non ci riuscirò. Per fortuna ci sei tu nel mio cuore a rendere relativo il problema. Ti lascio con un bacino sul petto, smack! 14.07.58. Domenica 8 febbraio 2004, ore 12.51.28. ‘Giorno tesoro,.... alzata bene questa mattina? Smack! Io stò in ansia, perché non sono contento del lavoro che ho scelto, ma da una parte mi servono assolutamente i soldi e mio fratello ci rimarrebbe male se non lo accettassi, mentre dall’altra c’è la paura in tutti i sensi, di non riuscire come ti ho già spiegato, di farmi male e ancora niente vita privata, ma solo ore e ore di guida. Questa notte ho faticato a prender sonno per il mio essere meditabondo quale sono, e mi sono rivisto il colloquio fatto, e ti dirò che un pò mi puzza il discorso dei soldi, come ha detto il tipo che mi ha accompagnato e presentato le persone per le quali dovrei lavorare, come minimo dovrei chiedere di più. Oggi si è offerto ad accompagniarmi a prendere il camion. Sai qual’è il vero problema? E’ che io non ho le palle per fare rispettare le mie richieste, tutto qui.Forse la mia paura si basa sul risultato da raggiungere, o il pensiero di fare la figura di quello che non ha voglia di fare un cazzo. Adesso devo scolare la pasta, ci sentiamo più tardi. Ciao! Amore mio. 13.00.54. 21.33.06. Smack!!! Così domani inizio, c’ho un’ansia e una tensione incredibile, non mi sento per niente bene. Ora stò guardando un film già visto su rete4 “ Passenger 57- terrore ad alta quota “ , registrando “ Mai dire domenica “ . Cavolo non riesco a non pensare a domani, è più forte di me, e mi struggo nel trovare la tranquillità. Il mio capo ha detto che a fine settimana mi monta sul camion il telefono e il navigatore, perciò non mi resta che riuscire a lavorare con le sole cartine per cinque giorni. Dopo sarà più semplice, e non avrò più l’ansia di non riuscire a trovare il tragitto giusto. Un’altro problema si è rivelato, cioè, che il mezzo con il pieno a detta del capo, non dovrebbe fare più di 400 Km, che sono veramente pochi. Bisogna riuscire ad organizzarsi bene per non rimanere a piedi, magari appena posso mi carico una tanica di riserva. Adesso torno a guardare il film, mi ricollego a te più tardi, alla prossima pubblicità. Ps: Mi pensi? Ps2: Quanto mi pensi? Ps3: Come?!? Non mi pensi perché hai altro da fare,.... ma grazie!!! bacino ansiolitico. 21.44.28. 21.56.48. A rieccomi da te ‘moruccio, la pubblicità sulle reti fininvest non mancano di certo. Approposito di reclam, stanno già mandando quelle di San Valentino. Tu hai già organizzato la cenetta con il tuo “men”? Stò rosicando de brutto sai(?) Io (anche quest’anno) non festeggio con nessuno, posso solo felicitarmi per il risparmio di denaro, ( che tra l’altro non ho ) risparmiato. Spero di non ricordarmi che è la festa degli innamorati quando verrà il quindici, sennò andrà a finire che strippo de brutto. Cavolo è già finita la pubblicità, ma sono proprio lento a scrivere. bacino di pausa. 22.05.04. Lunedì 9 febbraio 2004, ore 0.01.53. Ok! Sorellina, mi aspettano sei ore di sonno, poi ci sarà il confronto con la realtà lavorativa. Incrocia le dita per me, magari questa notte vienimi a trovare nei sogni. Ti prometto di non provarci, così non mi affaticherò,....ahahah!!! Mhh! Non credo, dovesse capitare, che nei sogni tu avessi voglia di fare all’amore, riuscirei a trattenermi, anzi non ci penso neanche. Poi se ben ricordo l’unica (per ora) volta che ti ho incontrato nei sogni, abbiamo fatto l’amore, perché allora dovrei cambiare contesto? Ho iniziato la frase con ... “ se ben ricordo “...., sono proprio un semo, come farei a scordarmi un sogno così stupendo (?) Ho ancora il profumo della tua carne sulle labbra,... e perdonami la crudezza delle parole. Anzi, perdonami tutto l’italiano che nego a questo diario. Tanto non ti sogno,... sono troppo sfortunato. ‘Notte ‘more, i sogni m’attendono......,.... smack! bacino hard. 0.18.33. Martedì 10 febbraio 2004,ore 0.58.06. Spero di non svegliarti vista l’ora. Però lasciami sussurrare un bacino alle tue gote, sei bellissima anche quando dormi, voglio vederti come il mio angelo senza che nessuno possa contrariarmi. Prima di prender sonno volevo spiegarti come è andato il primo giorno di lavoro. Sono appena rincasato, e come puoi notare siamo già a Martedì,... perciò ieri è andata così.... . Sono partito verso le nove per fare le consegne, e dopo le prime due andate secondo la tabella di marcia, mi sono impiantato sulla terza, e non per colpa mia, ma perché,... primo, il negozio resta chiuso al Lunedì e dentro in ditta nessuno se ne è preoccupato, secondo perché seguendo la bolla benché mi trovassi nel posto giusto la ragione sociale e la numerazione non tornava. Fatto sta che ho chiesto a destra e a manca, ma nessuno sapeva niente, tranne un signore che è riuscito a indirizzarmi preciso. Fortuna vuole che nel campanello di quello che alla fine scoprirò sia quello giusto, c’era il numero di telefono del titolare, così ho chiamato scoprendo mio malgrado d’aver fatto il giro a vuoto. Da lì sono ripartito per le altre destinazioni con un notevole ritardo accumulato. ma come si dice, quando il giorno inizia male......., nel mentre mi apprestavo, sebbene in ritardo e dopo una serie di telefonate, a fare l’ultima consegna, il furgone mi ha lasciato a piedi. Che culo!!! Alla fine mi è venuto a prendere un amico che lavora con la stessa ditta per la quale lavora il mio capo, e lasciato il mio furgone da un distributore Agip, siamo andati a fare la consegna. Nel ritorno siamo passati a riprendere il mio furgone e con le dovute precauzioni siamo riusciti a tornare in ditta. Direi che come primo giorno non è andata proprio male,..... porca di quella insoluta,... per non dire ‘na bestemmia esagerata. Ora provo a dormirci sopra, anche se vorrei essere tra le tue braccia a farmi spiegazzare di coccole, finendo col turbarti il sonno con la dolcezza del mio russare. Ah! due cose belle,... una è che Domenica ho trovato per terra un pacchetto con dieci sigarette della marca che fumo, l’altra è che, a fare questa lavoro, come oggi, si possono vedere delle gran belle pezzo di figliole. Pensa che oggi ( ieri per precisione del suddetto precignolo ) ne ho viste tante da scordarmi di essere innamorato di te. Che poi non è mica vero, sono tutte belle le Donne davvero, ma io faccio solo la scena, quando poi alla fine nei miei occhi splendi solo tu. Se vuoi puoi darmi del ruffiano, tanto io lo stesso TI AMO,... e non l’ho scritto solo per la rima. Okkey okkey! Ora faccio la nanna, ....con la solita speranza di poterti (almeno) sognare. bacino silenzioso. 1.28.26. Giovedì 12 febbraio 2004, ore 1.19.47. Scusa l’ora sorellina..... ....Visto ch’è già domani ti dirò che ieri pomeriggio sul lavoro ti ho scritto su un foglio che appena potrò riporterò sul diario. Tra poco mi lascio ai sogni ma prima volevo dirti alcune cose. Sono un pò incazzato perché non mi arrivano tue notizie, devo per caso smettere di aspettarmele? Sempre ieri, ho risposto a un vecchio messaggio di una tipa (strana) che ho conosciuto tramite la TIM CHAT, dopo alcuni messaggi da parte sua (stringati) mi ha chiamato viva voce, e ti dirò che mi ha lasciato perplesso. Poi quando io le ho fatto sapere che preferisco, e non solo per soldi, conoscerci pian piano tramite SMS, lei sempre stringata ha risposto con un messaggio che per quanto possa rispettarmi, trova stupida l’idea. Così secondo me si è chiuso il cerchio, come dico io. Già non mi campanava bene dal timbro della voce, poi con i suoi messaggini strani, ha reso la mia sensazione una quasi certezza. Deve essere una tipa insulsa e non lo dico con cattiveria. Ora ti lascio al tuo sonno, sperando di non averlo scombussolato. Però potresti anche spedirmi qualche riga, mi accontenterei di poche parole in abbandono. Vabbe!!! bacino deluso. ‘Notte! 1.37.20. Sabato 14 febbraio 2004, ore 19.50.39 > Oggi è...,.... guarda il caso... . > Il punto della situazione.... . > Il lavoro. > Considerazioni globali. > Domande? > Riportare gli appunti di viaggio. ...... Non si scappa dalle date, sebbene queste siano rilegate al commerciale. Ho appena finito di guardare il film di Panariello,... carino il finale romantico. Così è saltato fuori il tempo per tornare qui nel tuo diario che, ultimamente trascuro per ovvi motivi. Ho acceso lo stereo dove vi sono su i due CD che ritengo vitali per la mia armonia. C’è il tuo E.C. e B.A., e visto che ero intenzionato a non seguire il solito percorso, ho spinto tutti i bottoni per far partire quello di Biagio. Invece è partito il tuo,... guarda il caso. Guarda il caso..... oggi è San Valentino, è così che volevo aprire le danze nel diario,...... guarda il caso, mi ritrovo solo,.... solo nei pensieri,.... solo al di qua di un telefono che non squilla,..... solo anche di quella parte poetica di me, che dava gusto, sebbene a volte amaro, alla mia vita. Non ti dirò ciò che ti aspetteresti, e non per meravagliarti, ma così,... per quel “non sò nemmeno io”..... eppure sento sia la cosa più giusta, come seguire se stessi. Ti dirò solo........ felice week end Roberta. Devo ancora trovare il tempo per capire cosa va e cosa non,...... devo imparare ad essere più egoista. Credo sia arrivato il tempo del silenzio, ..... basta aspettarsi l’Amore, basta guadare il mondo con gli occhi del bambino,... penso sia giunta l’ora di partire dalle certezze. Una di queste è il denaro, e sarebbe il caso inizi a fidarmi della sua tangibilità. Solo dopo aver raggiunto una sicurezza economica, se mi rimarrà del tempo, cercherò con molta accortezza di vedere se in giro ci sia una possibile “lei”. Per ora il lavoro butta male, come leggerai nelle note di viaggio dei giorni passati. Sono più i casini che l’equilibrio delle certezze. Sembra quasi che abbia il mal’occhio, o qualche cosa del genere. Aspetto che si assesti la strada intrapresa, perché questo lavoro alla fine è un’occasione per ripartire. Tutto sommato guardandomi da fuori non mi trovo più quella persona splendida della quale sono sempre andato fiero, bensì un (quasi) quarantenne disorientato e con la memoria pronta a far scherzi. Sarà faticoso, lo sò, dire “no” alla voglia di compagnia femminile, di fare balotta con gli amici, dire di no alla città di Bologna, Trieste e Trento, quando sai che dentro ti vivono esageratamente, e che il visitarle ogni tanto sarebbe come prendere respiro, ma devo prima mettermi in sesto economicamente e mentalmente, sennò va a finire che esco pazzo. Nel mio attuale lavoro, c’è il diavolo che mi gira incollato agli occhi e a tutto il resto inerente alla mia parte animale, perché sono tutto il giorno a contatto con donne bellissime, di tutte le regioni. Un’occasione per vedere se avrò veramente le “palle” per cambiare. In quanto alle domande,.... beh! Quelle proverò a farle girare ancora nella testa, dandomi delle risposte vaghe, e dal momento che in sto cacchio di corpo non son solo, cercherò continuamente di trovarne delle nuove che siano comunque in linea con le precedenti, pur di ottenere il risultato primario. Perché adesso non potrei sopportare la domanda tra le domande, quella che mi piega le gambe, così farò girare il turbinio delle altre. Del resto è così che funziona la cosa, avanti uno fermo l’altro. Adesso ti riporto gli appunti scritti mentre ero in giro per lavoro, e per rendere l’idea di quanto questi siano stati precedentemente scritti su carta, cambierò il tipo di calligrafia. ....... Da brutta copia, ma originale......: 11/02/2004. Brutta copia ore 13:24 Mi trovo a Cavriago, in attesa di poter scaricare 458 capi di abbigliamento invernale della Mariella Burani. Riaprono alle 14:00 e un quarto. Qui fuori dal bar (dentro è peggio) è pieno di ragazze, tra le quali spicca la voce prepotente, dal momento che parla quasi esclusivamente lei, di una tipa strana. Ma del resto le donne di Reggio sono tutte (vabbè ! Quasi) strane. Visto che sono troppe, capisco che non posso reggere la situazione nemmeno con gli occhi. Scusa se ieri non ti sono arrivato, e non mi sono neanche fatto vedere sul diario, ma c’è un motivo ben preciso. Stò indossando il braccialetto della Laura, ed anche una sua camicia di jeans della Levi’s, e tenendo conto del periodo particolare, si insomma sento la sua stanza nel mio cuore agitarsi tenendomi compagnia, perciò non posso fare altro che ascoltarla e come dice Biagio in una sua canzone, “... posso solo darti un pò di me.... “. Adesso devo spegnere il computer, perch’è arrivato mio fratello e vuole vedere il film in pace. Riprenderò appena possibile. Ciao! 20.57.56. Domenica 15 febbraio 2004, ore 8.57.59. Buon giorno sorellina, riprendo da dove avevo lasciato..... . E’ così, a volte capita, le ho anche scritto un pensiero. Avrei voluto scrivertelo ieri tutto questo, ma da una parte mi sentivo quasi un bastardo nei tuoi confronti vivendo questo ricordo d’Amore tutto suo. Certo! Tu mi diresti che non sono cazzi tuoi, mentre io invece preferirei sentirti gelosa. Sai già cosa penso degli amori che vivo, vero? Perciò penso tu possa capirmi, senza andar oltre, faticando con le solite parole pur di trovare il modo di spiegarmi, più che quello di spiegare a te. Notizia di redazione, la tipa chiassosa assieme a delle sue amiche, ha levato le tende. Mentre il mio orologio dice di avviarmi verso il magazzino. Se non ci saranno problemi ci sentiremo questa sera. Ps: Però ogni tanto cerca di fingere un briciolo di gelosia, SMACK!, anzi, bacino invernale. ore 13:39. 13/02/2004, ore 18:48. Ancora una volta su carta a tediare il tempo che non passa come dovrebbe. Oggi almeno per me il venerdì 13 ha colpito, ho fuso il motore del furgone. Ora sono qui a Falconara che aspetto mi venga a prendere lo zio del mio capo. Quello di essere trasportato dal carro attrezzi mi mancava, ora posso dire d’aver fatto l’amplein. Non ho parole, ma giuro che quando le troverò sarai la prima a saperle. Da questa giornata ricorderò solo due particolari, che sulla merda di questa giornata storta spiccano luccicandomi il cuore. Mentre aspettavo l’ACI fermo sulla piazzetta di sosta della superstrada che va da Roma sino ad Ancona, all’altezza di un paesino che non ricordo, ma all’incirca dopo Jesi, ( e come si dice ....” MA VA’ A JESI “, per riderci sopra ) una signora si è accostata per fare i propri cazzi ed io ne ho approffitato per chiederle aiuto. Per farla breve, mi ha regalato il carica batteria da auto, il che andava a fagiuolo, visto che anche la batteria del telefonino mi stava lasciando. Poi l’impiegata dell’officina, una dal viso lucente. Che a guardarla, non sò dirti come e perché, ma mi emoziona. Adesso devo smettere di scrivere, perché qui fa un freddo cane, e mi si stanno gelando le mani. Vado ad intortare la bionda. Ciao! ore 18:58. Okkey! finalmente posso tornare a scriverti nel tempo reale. Oggi pomeriggio dopo più di un mese vado a trovare la mia Principessa. A proposito, hai presente quando ti ho detto del compleanno di mio padre il 2 Febbraio scorso? Beh! Ho preso una cantonata terribile, perché il compleanno di mio padre è il 19, mentre il 2 è quello di mio suocero. Cavolo! Con il tempo ultimamente faccio dei casini incredibili,.... sarà l’età? Mah!?! Tra poco esco che devo andare a prendere il nuovo furgone, e ti dirò che già c’ho l’ansia della guida, perché questo ha il cassone più grande di quello che ho fuso, e poi perché devo ancora usare le cartine autostradali. Devo riuscire a fare una decompressione psicologica, in modo che quando sarò in compagnia della mia bimba, non le faccia pesare il mio stato confusionale. Bene! Chiudo qui il diario. Ti auguro una giornata tranquilla, sperando che da te ci sia lo stesso sole che qui ci fa stare bene, almeno nelle ore centrali della giornata. Non possiamo lamentarci del resto, siamo ancora in Inverno. bacino vago. 10.07.49. Lunedì 16 febbraio 2004, ore 0.02.54. Sono appena tornato da Bologna, ho riscaldato il caffè che ho trovato nella moka, direi pessimo, e sarebbe stato meglio mi fossi fermato al bar come era mia intenzione, ma poi ho pensato di risparmiare, così eccomi qui a buttar giù brodaglia, e a scriverti qualcosa prima del sonno. Sì perché sento il bisogno di parlarti un pochettino prima di affrontare i sogni, sarà che nella sala d’attesa della stazione c’era una tipa che sotto un certo punto di vista mi ricordava te. Ma anche il desiderio di te e basta, mi spinge a trovarmi qui tra le righe. Sono stato dalla mia Principessa e ci siamo divertiti un mondo, abbiamo girato mezza città in bici, siamo stati ai giardini Margherita, e poi per tornare a casa siamo passati per il centro. Ad un certo momento lei ha accusato la stanchezza, così io da piccolo eroe ho caricato lei dietro sul portapacchi e preso con una mano la sua bici, mentre con l’altra faticando reggevo il manubrio della mia, e via che ho pedalato e pedalato. Pensa che ho anche fatto la gara con un anziano, e mentre lo sorpassavo ho gridato “..... e vai che siamo i primi...”, dopo quando ho ripreso l’andatura normale, è guizzato in testa rimarcando il sorpasso, è stato troppo simpatico. Anche un’altra scena mi ha fatto piacere osservare. Stavamo per attraversare le strisce, ed ho visto una coppia di ragazzi fermi al distributore, erano uno di fronte all’altra, quasi a sfiorarsi, così io con la Noemi che mi faceva da spalla ho urlato “.... bacio, bacio, bacio,... “ Lui mi ha sentito e l’ha baciata appassionatamente, poi si sono voltati sorridendoci, ed io ho urlato, “ e vissero felici e contenti.... “ poi abbiamo attraversato la strada, e via di pedale. Credo che mia figlia si sia divertita, come mi sono divertito io con lei lasciando libera la mia parte di buffone. Sono anche rimasto a cena da loro, così ho potuto stare anche con Alan. Adesso sono già con la testa a Lunedì mattina, ovvero a tra qualche ora, che riprenderò a guidare, e ti dirò che, visto com’è finita la settimana, stò già in tensione. Ora non ho più parole, anzi potrei anche averle, ma temo ancora la grammatica, così onde evitare strafalcioni mi fermo continuando a parlarti solo dentro alla testa. Buona notte strudel. bacino mascherato. Ps: Certo! Che le tue lettere si fanno pregare. 0.32.46. Venerdì 20 febbraio 2004, ore 0.10.12. Ciao! Sorellina, è un tot che non ci sentiamo qui sul diario. Cercherò di farti un riepilogo veloce veloce. Non mi hai risposto all’ “sms” che ti ho inviato qualche giorno addietro, ci sarà un motivo, che adesso come adesso non mi scervello nel cercarlo. Ho la febbre a 38, e adesso dovrebbe essere già nella fase calante, pensa che la notte scorsa mi sono tornati gli attacchi d’ansia. Non riuscivo a prender sonno nonostante fossi provato da molte ore di guida, ogni due minuti aprivo gli occhi fissando l’ora sul display del videoregistratore. Il peggio è che, come mi è già capitato, temevo di morire da un momento all’altro per colpa del cuore, come se lui non potesse reggere i ritmi di questo lavoro. Insomma sono stato male, male da cane come si dice. Mercoledì sera nell’ultima consegna fatta a Crema ho preso due multe. Non puoi nemmeno immaginare quanti accidenti ho mandato al vigile. Per me lui lì dev’essere uno che scopa male, o addirittura non scopa per niente. Aveva anche torto marcio, tra l’altro. Ora provo a vedere se riesco a recuperare le ore di sonno perse, anche se mi basterebbe non patire l’ansia della morte. Tu continua a non scrivere, perché tanto come puoi vedere la neve viene giù lo stesso. ‘Notte! 0.24.49. Domenica 22 febbraio 2004, ore 23.12.08. Ciao! Rob,..... oggi ero intenzionato a scriverti, come t’ho detto nel messaggio inviatoti, ma poi la stanchezza ha avuto la meglio. Così lascio giusto un promemoria, vista la mia difficoltà a ricordare tutto, per quando avrò un pò di tempo da dedicare a ciò che voglio farti sapere. > La decisione di mollare il colpo. > Il tuo tenermi incollato a te. > Il viaggio di ritorno. > La bestia e la sua voglia di essere riconosciuta. > La mia voglia di tornare ad essere un uomo. > Tu forse non capirai, ma è giunta l’ora di prendere strade diverse. Buona notte Rob. 23.26.34 Lunedì 23 febbraio 2004, ore 20.01.07. Ciao! Sorellina, parto dai punti lasciati come promemoria. > Qualche giorno fà presi la decisione ferrea di mollare il colpo, ovvero fare di tutto pur di dimenticarti, perché solo un cretino riesce a sostenere il peso dell’Amore senza che questo gli sia ogni tanto grato. Ho pensato che non potevo continuare a soffrire senza almeno reagire per il mio quieto vivere, quando alla fine tu la tua scelta l’hai già fatta da tempo, e non succederebbe mai che noi da un momento all’altro ci si possa ritrovare assieme. Così mi sono lavato la testa con questa (quasi) certezza, anche se per seguire una nuova strada avrei dovuto negare tutte quelle cose che voglio fare prima o poi, cioè quella di venire su ad urlare sotto casa tua da ubriaco.... ecc. et cetera. Ed altre che sai. > Ma poi l’amore che provo per te, mi tiene estraneo alle scelte, sta li dentro e pensa ai cazzi suoi, fregandosene di quanto ci stia o no male. Lui nel tuo messaggio “ ti voglio bene “ legge un “ ti amo ma non posso dirtelo “, e quando mi trova in altri pensieri cova frasi poetiche con la spiegazione che da una parte non fanno una piega. Anche se io convinto che la frase sia quella e basta, resto ad ascoltarlo, trovandomi poco più tardi davanti agli occhi una realtà quasi fisica. > Il viaggio in treno verso casa ad esempio calza benissimo. Sabato questo appena passato, fresco di buone intenzioni, a mollare tutto, a distruggere il semino che ho impiantato nel grembo, a dire basta Roberta, basta Stefano, la vita è oltre. Stavo seduto in treno che va da Bologna a Bolzano, quando la filo diffusione annunciava il suo percorso, mi sono trovato il cuore piegato in due nel sentire che arriva a Trento. Che strano caso, quello che io debba scendere molte fermate prima, quando invece vorrei proseguire. E’ lì, dentro al tonfo del cuore, in quel dolore, che capisco quanto non ti possa fuggire, che non può dipendere dalla mia volontà, scordarti o no. E scusami se fatico a spiegarti le cose di qualche giorno addietro, del resto stò ancora ingastrito per questa mia vita da schifo. > Mentre facevo il viaggio, grazie al mio amico Antonio, ero già in viaggio per effetto cannoni, e dentro a quella dimensione ho potuto constatare ed anche dialogare, con la bestia. Mi sembra d’aver capito che, lei vorrebbe essere riconosciuta da me, e che solo essendo riconosciuta da me possa ritenersi viva. Per quanto di me riesca a fare quasi tutto quello che vuole, non avrà identità se non sarà riconosciuta tale, ovvero scoperta come presenza. Certo! Ci si chiede spesso il perché lei nel farsi riconoscere debba passare per forza dalla cattiveria, quando potrebbe con la sua potenza far felici tutti e due. E qui il casino per trovare una spiegazione, che però sotto droga ho toccato con mano, come anche subito essermi ripreso, ma adesso come adesso mi sfuggono le parole giuste, perché è un discorso lungo e complicato, ma son sicuro d’aver capito la verità. Ci proverò lo stesso a modo mio. Secondo me alla bestia, che la si puo paragonare al diavolo, non è dato di vivere per intero le emozioni, a meno che non si converta, cosa che non avrebbe senso. Diciamo anche che il diavolo è associato alla morte, mentre le emozioni sono come sappiamo, quegli attimi che a noi in quanto persone viventi e di passaggio, recepiamo come spiegazione della vita, si insomma quando proviamo un’emozione, proprio in quel mentre sentiamo quanto sia bella la vita. L’animale dentro di noi queste emozioni le vede sfuocate ma ne comprende la loro profondità. Se tieni come esempio il fatto che Lucifero era al suo tempo un Angelo, dovresti capire che, da una parte non possa dimenticare la bellezza dell’eccelso in quanto espressione dell’Amore. Ci sei fin qui? Allora cosa succede? Succede che anche lui, cioè il diavolo in noi, vorrebbe provarle queste benedette emozioni, ma dovrebbe ricredersi in quanto diavolo, perciò preferirà portarci verso la sua parte usando tutte le informazioni raccolte nel nostro crescere insieme nello stesso corpo. Ma il problema suo, è che quando sarà riconosciuto si troverà nella nostra dimensione di pensiero, cioè allo scoperto, dove può toccare con mano le emozioni, così da trovare la propria fine, capito? Allora a lui non rimane che portarci alla follia, oppure a giocare con noi facendoci fare sempre di più ciò che preferisce, sino a quando esausto e/o annoiato decida di farci morire entrambi, quando poi alla fine per lui sarebbe una vittoria se nel raggiungere questo traguardo non siamo riusciti a negargli delle soddisfazioni. Basterebbe anche solo non riconoscerlo, questo per lui sarebbe una sconfitta. E poi devi tenere conto che c’è anche l’anima nel nostro corpo e perciò nel nostro viaggio. Lo so, probabilmente ti ho incasinato un pò le carte in tavola. Però nella mia testa tutti i conti tornano. Ti ricordi il discorso della vita che cerca la vita e la morte che cerca la morte? Collimano perfettamente con il discorso appena citato. Comunque mi rimetto alla clemenza della tua testa. Magari un giorno di persona assieme a tutte le altre cose che volevo farti sapere, aggiungerò anche questa teoria. > Ultimo punto. Tu forse non capirai, ma intendo ancora, per quanto immagino non mi sarà possibile come ti ho appena detto, provare a dimenticarti, provare a dire no all’amore che nel mio cuore è tuo. E non è un modo per dare (anche) contro alla bestia, che quando sono fumato e non solo mi sorride prendendomi per il culo, visto che lei sembra quasi capace più di me e del mio desiderio a gestire il destino nostro, ma perché sono sempre più convinto che la nostra storia d’Amore, quella che si completa nella materialità, sia senza ritorno, e perciò guardandomi proiettato in avanti mi troverei troppo infelice quel giorno in cui sbatterei contro alla realtà dell’impossibile. Sì’! Diciamo che voglio essere un pochettino egoista, giusto quanto basta per vivere la vita che mi resta con qualche soddisfazione, che non sia solo la fantasia. Perciò tanto per incominciare da ora in poi ti chiamerò Ettore, e appena posso ti spiegherò anche il perché. Adesso mollo il diario. Ps: Sì! Ti Amo, ... e mi sento sfortunato dentro a questa realtà, ma è anche vero che se tornassi indietro nel tempo, e ti incontrassi per strada, sarei di nuovo qui. 21.06.26. Giovedì 26 febbraio 2004, ore 1.24.49. Probabilmente tu starai dormendo, perciò cercherò di fare meno rumore possibile. Tanto devo solo farti il resoconto della giornata di Mercoledì e salutarti, visto che ultimamente causa lavoro ci si vede poco. Per radio Malvisi la DJ ci chiedeva se eravamo contenti della vita che abbiamo, così io mi son messo a parafrasare da illuminato sul tema, pur di non ammettere per appieno la risposta. Che tra l’altro non ho, almeno una che sia piena. Il lavoro non è andato molto bene, però alla fine è andato. Questa mattina devo andare a Bassano del Grappa e poi in alcune zone del Vicentino, ed altre del Padovano. Questa notte a dormire qui da noi c’è Antonio, e ti dirò che mi fa piacere averlo attorno, perché sà capirmi e sopportarmi in larga misura. Ora si è fatto tardi, tutto quello che avrei voluto dirti lo rimando a tempi più tranquilli. ‘Notte! 1.33.26. Domenica 29 febbraio 2004, ore 1.00.19. Ciao! Ettore, qui sta nevicando bene, viene giù che Dio la manda. Pensa che il traffico è in tilt, ..... sono già preoccupato per Lunedì. Ora ho tempo per spiegarti il motivo del perché ti chiamo Ettore. E’ semplicissimo, almeno nella mia testolina. Dal momento che vorrei scordarti e sono cosciente di quanto questo sia impossibile, ho pensato di figurarti in versione maschile, con la speranza di riuscire a vederti come amico e tediare questo mio impellente bisogno di te. Ho scelto Ettore perché come sai, questo è il nome dell’uomo che in teoria dovrebbe andare perfettamente d’accordo con te, e se fai mente locale ricorderai il discorso già intrapreso nel riguardo. Poi questo è il nome del tipo che nella mia tenera età mi ha portato via la verginità del retro bottega. Ti ricordi? devo avertene già parlato se non vado errato. Perciò ogni volta che ti visualizzerò come Ettore, mi passerà per gli occhi della mente sotto forma di ricordo, lui, colui il quale, offrii il mio corpo in cambio di giochi. Spero mi sia di aiuto questo mio nuovo tentativo di auto persuasione, del resto tentare non nuoce. Mi sono anche chiesto se questo possa darti fastidio o no, rispondendomi che molto probabilmente a te non possa fregar de meno. No! Non sono acido, cerco solo di essere realista con le poche informazioni che ho di te, e dal momento che non scrivi e non giungi se non in sporadici “sms”, diventa palese realizzare quanto tu sia instradata in un percorso dove io non appartengo, se non come un ricordo poco importante. Potrei chiudere il discorso che mi vede più infelice che gaio, ma la bestia in me sembra aver deciso il contrario. Così io per non sapere leggere e scrivere, proverò a divincolarmi il meno possibile, onde evitare di peggiorare la situazione. Porterò a termine questo diario, così che possa almeno esser soddisfatto di me stesso, nel aver concluso ciò che ho iniziato, e perciò restare coerente come son sempre stato, in tutto quello che ho detto, fatto o promesso di fare. Sai !? Caro Ettore, l’altro giorno mi ha chiamato la Patty per dirmi di una possibilità di lavoro, ed io tra il ridere e l’esser serio le ho chiesto quando faremo l’Amore. Beh! Lei mi ha risposto “ mai “, e che cappio, mi è sembrata convinta davvero. Credo che dovrò veramente fare qualcosa per levarmela (almeno) dalla testa. Che dici devo chiamarla Ettore? Dai, era una battuta. Pensavo invece di convincerla a non farsi sentire più, se non per cose davvero importanti, e qui mi tocco i maroni. Ma conoscendola non mi darà ascolto. Sino a prima di quella telefonata ho sempre pensato che prima o poi sarei riuscito a tornarci insieme, ma ora non ci credo più. Inizio a dubitare di non essere più nel suo cuore, a parte il ricordo. Devo cambiare i miei piani d’Amore su tutti i fronti. Sarà il lavoro più difficile della mia vita, o salvo i cavoli, o salvo la capra, questa volta non c’è via di mezzo. E’ un momento troppo complicato per il mio carattere e per il mio “credo”, eppure se vorrò trovare la quiete, mi dovrò rimboccare le maniche. Aspetterò si calmi il periodo sfigato, ponendo la concentrazione tutta sul lavoro, poi inizierò a buttare le basi per una nuova vita affettiva, di quelle senza pretese e poesia. Certo! A parlare sono bravo, mentre a fare non sono il meglio del meglio. Praticamente continuo a fare il pavimento gratis al Diavolo. Con tutti i buoni intenti, come si dice. Però! Hai visto come i discorsi e non solo tornano? Cioè, .... essendo capace solo di buoni intenzioni, vado a dar ragione al Diavolo, che alla fine è parente della bestia che è in me,..... non trovi sia precisa questa mia conclusione? Okkey! Per questa sera non ho più niente da dirti, ....ci sentiamo alla prossima. ‘Notte! 1.39.22. Martedì 2 marzo 2004, ore 1.12.39. Heilà! Ettore, già a nanna?!? Ma dimmi la verità, per questa mia idea di chiamarti con un nome da uomo, stai per caso pensando stia dando in escandescenza? Pensi che sia una delle mie tante bravate? Comunque fa niente, lo sai quanto sia cocciuto, vero? Adesso basta domande, visto che poi non mi arriveranno mai le risposte. Lunedì mattina sono stato a Varese e ti dirò che da casa mia sino all’autostrada di Modena mi sono cagato addosso. Veniva giù una neve bastarda e il furgone ogni tanto se ne andava via di culo, facendomi temere di andare nel fosso. E ti dirò che ci sono andato vicino più di una volta. Alla fine sono tornato a casa sano e salvo, e con un chilo in meno perso per la fifa. Questa mattina verso le sette parto per andare verso il mare,.... Porto Maggiore e Lido di Pomposa, spero di trovare la strada pulita, perché adesso come adesso per terra c’è il ghiaccio. Allora domani festeggierai il tuo compleanno, hai già programmato qualcosa? Io ti spedisco una lettera che spero ti arrivi nella mattina del tre, ma sarà già un miracolo che arrivi. Spero non ti passi per la testa di telefonarmi, perché questa volta veramente non ti risponderò, anche se vorrei. Stò impegnandomi ai livelli a chiudere il discorso tra noi due, è un passaggio obbligato se voglio che un domani possa ricordarti come un’amica. Devo prima annullarti, e per farlo credo che la cosa migliore sia quella di starti il più lontano possibile. Stò sudando, sarà meglio che mi spogli del tutto, ma tu non guardare. Ecco! Fatto, ora sono solo in mutande. C’è un mio collega di lavoro che domani sale su a Trento, beato lui. Quando ho visto il suo giro gli ho parlato di te, e lui mi ha chiesto se avessi voluto far cambio. Ma alla fine ci ho riso sopra, e ho cambiato subito discorso. E così caro Ettore, i giorni passano e non ritornano,..... qui si invecchia gratis, porca di quella miseria. E’ da Agosto che non trombo, inizio a temere di battere il record, che è di dieci mesi e un giorno. Forse devo solo non pensarci, però porca boia, vedo donne tutto il giorno. Bona! Mi butto nei sogni, si è fatto troppo tardi. Bonanot! 1.33.36. ore 21.36.01. Ciao! Stai guardando San Remo? Io per un pò l’ho guardato, ma ora mi stà crescendo il mal di testa, così mi sono messo a fare zapping, nel mentre stò registrando il film di Dario Argento su I1. Cavolo questo mal di testa inizia ad essere una compagnia fuori luogo. Su Rete4 danno un film che non ho mai visto, peccato mi abbia preso alla sprovvista, anche se poi alla fine è meglio così, perché per le ventidue devo uscire per lavoro. Hai qualcosa per il mio mal di testa?. Ah! La lettera l’ho spedita questa mattina da Lido di Pomposa, pensa che ne ho approfittato per andare a ficcare le mani nell’acqua del mare, .... gelatissimaaaa, poi ho raccolto qualche conchiglia da regalare alla mia principessa. Domani la mangerai la torta o hai pensato a qualcos’altro? Volevo dirti alcune cose, ma questo mal di capa stà interferendo su i pensieri. Chiudo il diario prima di incappare in qualche errore ortografico per causa di forza maggiore, si! Insomma per sto cazzo di mal di testa. Ps: La televisione inizia ad essere stancante, quanto il potere che la gestisce. Ps2: Fatico a focalizzarti come Ettore, forse perché penso che tu possa non essere d’accordo. Ps3: Prima di chiuderti la porta in faccia mi sono ricordato che ti voglio allegare i pensieri che ti ho mandato via “sms”, tanto perché tu possa averli tutti insieme. “ Nascondino “ ... Il tuo silenzio di carta mi uccide senza passare dal via. Non credo più alle scuse che invento per te, per quanto sia bravo a prendermi in giro. A volte arrivo a nascondermi dietro il cuore trovando il tempo esiguo per scattare il più lontano possibile, onde evitare d’esser raggiunto dalla voglia di te. Benchè sia consapevole di poterti trovare ovunque, pronta al varco a tendermi il cappio dell’emozionante legame che ci fà indivisibili. 16/02/2004. “ Scendo prima, anche se... . “ ... Ci si mette anche il viaggio di ogni mio ritorno a quella che non è la mia vera casa del cuore, a sottolinearne il dolore. Oltre a stare dentro a un’altro viaggio parallelo,... come ultima fermata della speranza,... siedo per niente euforico sul treno che proseguirà il proprio viaggio sino a te, quel mio sogno di Trento. 21/02/2004. ...... ora devo proprio andare, il lavoro mi aspetta. Alla prossima Ettore. 22.06.02. Venerdì 5 marzo 2004, ore 22.22.43. Come andiamo Ettore? Mi stavo chiedendo se ti fosse arrivata la lettera che ti ho spedito per il giorno del tuo compleanno. Dici che mi arriverà un tuo cenno all’avvenuto recapito? Sento che sta per tornarmi il mal di testa, che quasi ogni sera sembra avere un appuntamento con me da contratto. Dev’essere un regalo da parte della mia bestia, perché solo lei può avere queste gentilezze squisite. Si capisce vero che stò mentendo sarcasticamente? Sono in vena malinconica, perciò proverò a uscire dai binari della coerenza, lanciandomi in una storia a caso, di quelle che m’invento di sana pianta quando non so che pesci pigliare o quale sogno rincorrere. Da qui in poi sarò meno serio del solito...... . Mi sono spedito a Londra con un giorno d’anticipo, per stare tranquillo e non restare deluso dal solito servizio inefficente delle ferrovie italiane. Il problema alla fine si è presentato comunque, perché a mia insaputa presi l’aereo, e questo, oltre ad arrivare in perfetto orario è arrivato tutto intero. Così mi sono trovato con un giorno di anticipo a destinazione, ed è stato un peccato l’essermi ricordato solo dopo una figuraccia fatta al recupero dei bagagli, mai spediti, che a scuola la lingua di base era il francese. Me la sono cavata solo perché gli inglesi sono pronti a qualsiasi evenienza. Sì! Insomma, un deficente come me lo danno per scontato. E devo ammettere che sono stati bravi a fingere che non fosse colpa mia. Pensa che si sono inventati al momento una storia che potesse giustificare la mia mancanza di comunicazione basilare. Hanno speso almeno due ore per convincermi che la lingua ufficiale di Londra fosse il Francese, sino al giorno prima del mio arrivo. Mentre io gratuitamente non ho faticato a garantirgli che i bagagli erano già nel viaggio di ritorno. Mi rimanevano comunque molte ore da gestire fuori dall’ordinario, e poi sentivo che il peggio doveva ancora arrivare. E se teniamo conto che questo non è mai in ritardo, a parte essere un imprevisto spiacevole, non mi rimaneva che trovarmi una scusa plausibile pur di non sentirmi come se fossi a casa. 23.00.39. 23.11.57. Ti chiedo scusa, ma mi è saltato addosso il sonno e sembra aver la meglio lui. Allora facciamo che continuo la stronzata del viaggio quando sarò più in forma. Sennò finisce che ti scrivo solo stupidate e poi spreco del tempo invece di gustarmi il soggiorno a Londra, che tra l’altro ho una mezza idea di trovarci anche un’avventura. Buona notte Ettore, e mi raccomando non fantasticare il seguito del viaggio, semmai cerca di far tornare i conti nel reparto grammaticale, mentre nel reparto bagagli, fidati che è inutile perderci tempo, tanto non ci troverai nemmeno una sportina della coop. Te l’ho detto che sono partito a mani vuote, e s’è per questo anche la testa non è che sia piena del tutto. Diciamo ch’è mezza vuota, o mezza piena se preferisci vederci qualcosa ottimisticamente parlando. Tranquillo adesso mollo,.....’notte. 23.25.29. Sabato 6 marzo 2004, ore 17.18.17. Ciao! Et, veh! Che riprendo da dove.... . ....... Per prima cosa ho provato ad ambientarmi, dal momento che loro hanno la guida al rovescio, mentre la nostra è regolare, mi son convinto che anche il ragionamento nella loro testa fosse in senso in verso, anzi per la precisione, spostato in una corsia parallela. Perciò mi son convinto che in una diatriba verbale con loro sarebbe venuto fuori di sicuro un frontale. E così mi sono preparato a ragionare lasciando l’auto in garage. Non ci ho messo molto a regolarmi, perché l’auto alla fin fine non la posseggo nemmeno in Italia, com’anche il ragionamento veloce. Di conseguenza mi sono trovato a passeggiare a piedi, e non in lavatrice restando in diretta connessione col mio cervello usando la stessa frequenza di sempre. Per non avere troppi problemi, visto che ero a Londra per rilassarmi e non per rompere le balle alla parte di me stressata, ho spento il sito internet. Sai quello che ho installato di recente nella parte destra del cervello, proprio lì, nella zona adibita alla pista d’atterraggio per i viaggi di fumo. Ad essere sincero non mi sono ancora connesso con nessuno, però di voli ultimamente ne ho visti parecchi. Ah! Londra, è davvero squisita come città straniera, se tieni a mente come te la inculcano a scuola, cioè l’esatto opposto. Credo che nemmeno le foto sui libri siano veritiere. Passata l’ora d’assestamento, il mio primo orientamento è stato quello di verificare la bontà delle birre dei pub, per non dire che avevo una gran voglia di prendere una sonora sbornia. Pur di non sfigurare a ruota libera ogni volta che avrei aperto bocca, decisi in primis di spacciarmi per un francese balbuziente, ma dopo la seconda pinta, più di uno sguardo della gente che cercava d’evitarmi come la peste, mi ha fatto capire che solo all’aereoporto sono carini e ti reggono la parte. Perciò non ancora ubriaco e nemmeno soddisfatto ho optato per vestire i panni di un muto, tanto per andare sul sicuro. E per essere certo al cento per cento ho scambiato i miei vestiti col primo muto che ho incontrato con la mano tesa a chiedere elemosina. Da buon Italiano gli ho reso il gesto, con la differenza che la mia di mano aveva le dita serrate a pugno. Hai presente quei pugni che cercano l’occhio di chi ti sta di fronte? Così sono entrato nel secondo pub che ho incrociato, per restare in tema e coerente con l’andamento della mia camminata, e silente ho ingurgitato altre due pinte di sana birra Londinese, senza che nessuno osasse o ribadisse contrariarmi la presenza non adeguata al sistema sociale. Si! Insomma, tra un cazzotto e l’altro non sono stato a farci caso se qualcuno avesse riconosciuto il mio essere straniero, e poi la birra iniziava a fare effetto. Ma non solo la birra, persino il mio fascino prese piede, tanto per cambiare arto, agli occhi delle fanciulle Inglesi. Una nota di redazione come si usa dire,..... ma a Londra vestire decente, o anche solo con le combinazioni di colori che non si prendano a cazzotti tra loro, è per caso un opzional? Forse si vestono apposta senza una logica, così che da ubriachi questa viene fuori per paradosso etilico, mah! Per me resterà un mistero. Comunque non voglio perdere tempo, così che nel mentre cercavo di capire il loro modo di apparecchiarsi, una bella biondina che sembrava avesse meno tempo di me a disposizione, tra la prima occhiata e la seconda nei miei confronti, ci aveva già messo della lingua in mezzo. No! Nessuna parola di presentazione o di approcio come di norma, come se non avesse capito che ero fintamente muto e perciò sarebbe stato assurdo restando al gioco, parlare al vuoto, è proprio partita in tromba col ficcarmi mezzo litro di lingua in bocca. Diciamo che un quarto era di birra, ma tanto io non ho mica avuto il tempo di decidere se fare il pignolo o no, troppo fica la situazione e lei. E per ricollegarmi alla partita mai lasciata nella parola “ tromba”, non mi sono fatto pregare nemmeno una volta, quando mi ha fatto cenno di salire a casa sua. Ed anche li non ho avuto difficoltà nel procedere con passi aggraziati, perché la tipa era la padrona del pub, e la camera stava al piano di sopra. Saranno state le quattro del mattino quando sono riuscito a mollare il colpo per prendere finalmente sonno, la mia fortuna del resto era che non mi ricordavo, da quanto fossi ubriaco, a che ora iniziai a darci dentro con la biondina, tanto da non poter stimare un tempo definito. Mi sono trovato a fidarmi del mio corpo esausto e basta. Nel mattino seguente il dilemma “tempo di copula” è stato il primo pensiero a svegliarmi, almeno cinque minuti prima di quelli che avrei voluto ancora dormire. Non sono riuscito a schivare le due domande cloù, ovvero, ... sarò riuscito a soddisfarla? Che cosa penserà quando si accorgerà che sono un Italiano? Cioè, non rovinerò la nomea del masculo latino verò? Dalla sua espressione ho tratto la risposta positiva, ma la certezza lo avuta quando mi ha chiesto cosa avrei fatto quando sarei tornato nel mio paese. Cavolo! Una certezza pesante però, perché nello stesso istante ho anche capito che sapeva la mia provenienza, ma peggio, ho sospettato fosse innamorata di me. Possibile che gli Inglesi trombino da schifo? E adesso come avrei dovuto comportarmi? Quando mi sono ripreso l’efficenza del corpo, nonchè l’uso dei miei dodici decimi ho constatato che poi tutta questa gran gnocca non fosse, e nemmeno bionda naturale a dirla tutta. Da buon Italiano decisi di cambiare pub, non bisogna lasciarsi attrarre dalla prima bionda straniera che incontri. Onde evitare di piagnucolarmi addosso o anche solo di sentire il fiato della biondina (tinta) e della mia coscienza sentimentale sul collo del cuore, decisi per il terzo pub sul lato opposto alla mia mappa di percorso precedentemente tracciata mentalmente. Nonchè appena entratovi, prima ancora di salutare il tipo che sta al dilà del banco, ordinai un litro di doppia rossa. Pensa, mi servì senza batter ciglio, fregandosene non mi fosse venuto in mente che avrei potuto chiamarlo anche oste o barista. Probabilmente il tipo deve aver lavorato per un periodo all’aereoporto. 18.29.56. 18.29.59. Qui direi di fare uno “ stop and go “ che non so nemmeno se l’abbia scritto giusto e se rende ciò che comunque hai capito. Vedi che l’inglese non fa per me? Ora chiudo il diario così potrai apprezzare la mia versione del muto. Alla prossima Ettore, e miraccomando spazza anche per me. 18.34.40.
Posted on: Sat, 24 Aug 2013 22:49:46 +0000

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