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(English and italian version) - Messaggio Fotografico di Sandro Sansone (16/08/2014) (in esclusiva per POP - facebook/pescinicomposer) - Photographer: Richard Avedon - Source: Gagosian Soundtrack: Ella Fitzgerald – Cheek to Cheek - Project, concept and design, light effects and editing by Sandro Sansone pescini/sandrosansone.html - By capturing American ideals of celebrity, fashion, and beauty in the 20th and early 21st centuries, Richard Avedon helped to establish photography as a contemporary art form. Avedon’s distinct style of portrait photography is nothing short of iconic. While the portraiture of his contemporaries focused on single moments or composed formal images, his stark lighting and minimalist white backdrops drew the viewer to the intimate, emotive power of the subject’s expression. Between 1945 and 1965, he worked as a fashion photographer, revolutionizing the craft even as he honed his aesthetic. His work appeared in magazines from Harper’s Bazaar and Vogue to Life and Look. Later, he moved into journalism and the art world. His subjects included pop icons, models, musicians, writers, artists, workers, political activists, soldiers, Vietnam War victims, politicians, and his family. Curator Paul Roth observes: “In an Avedon portrait, the face maps an intersection: It is a place where the world outside the photograph meets the world inside the mind. ”Richard Avedon (b. 1923, New York; d. 2004, San Antonio, Texas) studied philosophy at Columbia University, New York, and served in the photography department of the U.S. Merchant Marines before studying photography with Alexey Brodovitch at the New School for Social Research, New York. The Metropolitan Museum of Art, New York, presented two solo exhibitions during his lifetime, in 1978 and 2002. Major retrospectives were mounted at the Whitney Museum of American Art, New York (1994), and at the Louisiana Museum of Modern Art, Humblebaek, Denmark (2007; traveled to Milan, Paris, Berlin, Amsterdam and San Francisco, through 2009). - Celebre fotografo noto in tutto il mondo per le sue foto particolarmente elaborate, Richard Avedon è nato il 15 maggio 1923 a New York. Scapestrato e sempre in cerca di forti emozioni, nel 1942 abbandona gli studi, per lui noiosi, per arruolarsi come fotografo nella Marina Militare dove ha modo di girare per il mondo e di fare varie esperienze nelle situazioni più difficili. Profondamente colpito dalle foto dellallora celebre Mukancsi, al suo ritorno in America si dà da fare per affinare le sue competenze tecniche. Dopo la dura ma fruttuosa gavetta dellesercito, alla fine della seconda guerra mondiale diventa fotografo professionista. Finalmente sale il suo primo gradino professionale: riesce a diventare aiuto fotografo in uno studio privato per poi collaborare anche ad una rivista, The Elm. Negli anni 40 segue un corso alla New School for Social Research tenuto da Alexy Brodovitch, direttore di Harpers Bazaar. In seguito viene a far parte del gruppo stabile di Bazaar, grazie allammirazione che Brodovitch ha sviluppato per lui. Questultimo rappresenta senzaltro una figura di rilievo per il fotografo, come è ben visibile fra laltro sfogliando il primo libro pubblicitario di Avedon Observation (un volume in cui univa le sue immagini al commento di Truman Capote), pubblicato nel 1959 e dedicato al suo mai dimenticato pigmalione. Nel 1961 Richard Avedon diviene direttore artistico di Bazaar. Marvin Israel è unaltra figura importante per lui nella realizzazione del secondo libro, Nothing Personal (sue fotografie con testo di James Baldwin), pubblicato nel 1963 dopo aver visitato gli stati del sud: vi emerge lattenzione per i diritti civili e la presa di posizione politica ed etica, con tendenza a struturare ogni lavoro come fosse una storia. Nel 1965 passa da Bazaar a Vogue. Nei primi anni 70, con Arbus, pubblica un libro su Alice nel paese delle meraviglie, nel quale, come in un lavoro dello studio di Andy Warhol, le fotografie hanno un aspetto teatrale per la sequenzialità e la gestualità studiata dei personaggi fotografati. Dal 1979 al 1985 esegue numerosi ritratti di vagabondi e disadattati nel West americano che vengono definiti offensivi per gli abitanti di quelle regioni. Nel capodanno del 1989 Avedon si reca a Berlino vicino alla Porta di Brandeburgo in occasione della caduta del muro, mostrando ancora una volta che il suo lavoro non è solo rivolto alla moda - per cui è giustamente famoso - ma rappresenta uno strumento sensibile anche per capire mutamenti politici, risvolti psicologici o filosofici. Anche se va sottolineato come Avedon, da intellettuale della fotografia qual è, ha sempre sottolineato il ruolo di elaborazione che svolge il fare stesso della fotografia, un luogo che non rappresenta mai la verità. Le sue stesse fotografie sono un mirabile risultato di pensiero ed elaborazione e quasi mai si affidano al caso. Una delle sue foto più famose, Dovima, ad esempio, ritrae una modella che indossa un abito da sera di Dior in una posa estremamente innaturale in mezzo a due elefanti: è stata scattata a Parigi nel 1955 e rappresenta il massimo dellartificio. Altri suoi celebri lavori sono i suoi ritratti di artisti e personaggi famosi, ma anche le serie scattate alla gente comune e allinterno di un ospedale psichiatrico.
Posted on: Sat, 16 Aug 2014 18:00:02 +0000

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