“Giovanni è il suo nome”. Scrive il vecchio Zaccaria su una - TopicsExpress



          

“Giovanni è il suo nome”. Scrive il vecchio Zaccaria su una tavoletta e “all’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio”. E’ quanto scrive Luca nella pagina evangelica di oggi, in cui si celebra la solennità della nascita di Giovanni il Battista, “il precursore” del Cristo”, la “voce di uno che grida nel deserto”, di cui parla Isaia nel capitolo quaranta del suo libro. Giovanni in ebraico significa “Dio ha fatto grazia” e tale nome vuole sottolineare il dono che il Signore ha fatto ad una coppia di anziani coniugi, Zaccaria ed Elisabetta, in cui per giunta lei era sterile, perché “nulla è impossibile a Dio”. Nella nascita prodigiosa di Giovanni, si intravede l’attualizzazione nel tempo del piano divino, che poi si concretizzerà con la nascita verginale del Suo Figlio, il “Verbo fatto Carne” di cui parla l’evangelista Giovanni nel suo prologo. Luca nel suo Vangelo scrive che Giovanni il Battista “visse in regioni deserte”, mentre nelle sezioni parallele degli altri “sinottici” si dice che “vestiva di peli di cammello, mangiava locuste e miele selvatico”, praticava un “battesimo di conversione dei peccati” e andava ripetendo: “Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco”. Giovanni battezzò anche il Figlio dell’uomo quando venne sulle rive del Giordano dove lui impartiva il suo battesimo, e non glielo poté impedire perché Gesù gli disse : “lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia”. E’ sempre lui che additò nel Maestro di Nazareth “l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”, e che con grande umiltà a coloro che indicavano in lui il Messia rispose: “Non sono io il Cristo, ma sono stato mandato avanti a lui. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere, io invece diminuire”. Perciò, nel giorno in cui la Chiesa celebra la nascita del “precursore”, invochiamo il Battista perché ci aiuti a vivere con coerenza e fedeltà la nostra vocazione di discepoli del Cristo. A domani, “esploratori della fede”.
Posted on: Mon, 24 Jun 2013 16:01:47 +0000

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