: Immaginare che cosa accadrà se rimarremo in euro non e’ - TopicsExpress



          

: Immaginare che cosa accadrà se rimarremo in euro non e’ difficile . Stiamo già sperimentando tutte le conseguenze disastrose sia come economia che come società, anche se la propaganda sull’euro dice il contrario cioè che il disastro avverrà se ritorneremo alla moneta nazionale. Tra poco non ci sarà più un potere d’acquisto sufficiente neanche per la benzina. Ufficialmente la disoccupazione supererà il 30% entro l’autunno del 2013. Entro la primavera di quest’anno sarà diventato un problema spinoso che già adesso condiziona il regolare pagamento delle pensioni. Contemporaneamente il debito privato galoppa sia nei riguardi delle banche che dello Stato (Fisco). Il 60% della popolazione non può più pagare neanche gli obblighi più elementari e rischia di perdere tutto. E’ prigioniera delle scelte del governo collaborazionista. La popolazione che sarà ufficialmente sotto la soglia di povertà, raggiungerà o addirittura supererà il 60% entro la fine dell’anno. Da questo, un 30% sarà in una tale condizione di miseria che sopravvivrà attraverso i buoni pasto o dalla strada. Il tasso di mortalità della popolazione greca supererà tutti i record precedenti storici dal periodo della 2a guerra mondiale, mentre il tasso di natalità raggiungerà il record piu’ basso di tutto il periodo del dopoguerra. Già il 2012 è stato l’anno peggiore in termini di aumento della mortalità della popolazione e di calo dei tassi di natalità in Grecia dopo il periodo della guerra civile. Allo stesso tempo una grande massa di gente comincia a vivere per la strada. Oltre a 480.000 persone vivono per strada solo ad Atene insieme a 200.000 bambini. Le previsioni dicono che nei prossimi mesi, la cosiddetta “crisi umanitaria” avra’ dimensioni tali che già i funzionari dell’Unione Europea si stano preparando per finanziare buoni pasto di massa in Grecia per più di un milione di beneficiari. Un’altra conquista dell’euro: rivivere sia noi che i nostri figli i tempi memorabili dell’UNRRA (organizzazione delle Nazioni Unite) dopo la guerra civile. Allo stesso tempo, viene rafforzata dalle stesse autorità dell’eurozona, la migrazione della manodopera più qualificata della Grecia , ma anche quella degli altri paesi in fallimento. La Germania e secondariamente la Francia affrontano il deficit di lavoratori qualificati, che la crisi lascia indietro, e la migrazione dei loro lavoratori altamente qualificati fuori della zona euro, rafforzando queste lacune con la manodopera specializzata proveniente dalla Grecia e di altri paesi del sud. In questo modo deprimono ulteriormente i salari e i rapporti di lavoro già rovinati nella loro economia. epaminternational.wordpress/2013/07/05/2-domande-e-2-risposte-di-dimitris-kazakis-sulla-moneta-sovrana/
Posted on: Sat, 06 Jul 2013 12:19:18 +0000

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