LA CASA DELLE QUATTRO STAGIONI C’era una volta, dentro una - TopicsExpress



          

LA CASA DELLE QUATTRO STAGIONI C’era una volta, dentro una nuvoletta assai speciale, una casetta del tutto eccezionale. Da lassù, il panorama sul mondo era unico e la vita trascorreva serenamente. Nella casetta, insieme al buon Anno, il capofamiglia, e alla dolce Vita, sua compagna, vivevano pure dodici vispi figlioli, giocosi e curiosi come tutti i bambini del mondo. Spesso son proprio quelli belli… i più monelli, e non sempre sono angioletti… i nostri diavoletti! Da qualche tempo, però, nella casetta era subentrato un grave problema di spazio, cosa di cui i figli si lagnavano… e spesso litigavano! Erano dodici cari angioletti, anzi, ventiquattro diavoletti! Non mi credete? Ve li presento, così potrete vagliare. E andiamo a conoscere questi birbantelli che si rincorrono tutto l’anno, nella loro casetta in cima al mondo… in un eterno giro-giro-tondo! Gennaio: il gelido! Pur essendo il primogenito, non godeva di particolari privilegi. Durava trentuno giorni. Portava la neve, uno spasso per i bambini: ne facevano innocue palline e se le tiravano addosso, divertendosi un sacco. Simpatico, malgrado il gelo che spandeva nell’aria, portato dalla tramontana, sua lontana parente. Con lui arrivava la Befana nel giorno dell’Epifania… dei bimbi la festa più bella che ci sia! Per questo ed altro era atteso, ancor più da chi sperava, fin dal primo giorno, in un anno di vita migliore. Febbraio: il corto! Lo chiamavano così, lassù, ma anche quaggiù. Era incostante. Si divertiva ad imbrogliare la gente con i suoi vent’otto o ventinove giorni, e spesso creava anche seri problemi nei loro affari. Ma, burlone com’era, si faceva perdonare sempre: con lui arrivava il Carnevale. E faceva divertire grandi e piccini… che in quei giorni parevano tanti burattini! Infatti, il detto “a Carnevale… ogni scherzo vale”, veniva detto allora e lo si dice ancora. Marzo: il pazzerello! Questo nomignolo gli era stato affibbiato dagli uomini della Terra per la sue stranezze. Con il suo ingresso, infatti, le giornate erano sempre diverse: una col sole, l’altra con la pioggia. Il giorno dopo, vento, che scompigliava i capelli… e rompeva gli ombrelli! Da ciò il famoso detto: “se esci con l’ombrello… il tempo è sempre bello!” Un tormento lungo trentun giorni, allietato dall’arrivo delle rondini, sul far del ventuno sera. Il loro garrire annunciava la Primavera. Aprile: il dormiglione! Definito così perché regalava giorni stupendi, ideali per le passeggiate dei fidanzatini, dei papà, delle mamme e dei nonnini, e perché invitava alla pennichella (aprile… dolce dormire!). Ed era il mese della passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, ricorrenza che la gente aspettava con fede. Maggio: il profumato! Il mese dalla Madonna! Le rose faceva sbocciare… per poterla inebriare! Molte donne solevano diventar spose… di chi portava loro un bel mazzo di rose! Perfino l’aria era più odorosa e nei boschi risuonava il cinguettio degli uccelli e il frinire di grilli e cicale. Giugno: il dorato! Sesto di dodici, era la gioia dei contadini, che finalmente potevano mietere il grano, per poi trasformarlo in farina e quindi in pane e pasta. Era molto amato dagli studenti: segna la fine della scuola e l’inizio delle vacanze. Luglio e Agosto: i gemelli! Entrambi di trentuno giorni, erano amati dai vacanzieri, sia al Nord, sia al Sud. C’era chi andava al mare e chi in montagna. Gli studenti, quelli promossi, se ne andavano in giro per il mondo, felici e contenti… alla faccia dei ripetenti! Settembre: il mite! Regalava giornate tiepide ed assolate, tanto amate dagli ultimi vacanzieri, quelli che erano partiti in ritardo. La loro meta preferita: Sicilia e Sardegna. Però segnava la fine delle vacanze per gli studenti, che ritornavano a scuola con malinconia… ma grazie ai compagni, il tempo volava via! Ottobre: il pittore! Il decimo. Estroverso, un po’ artista un po’ no. Dipingeva la Natura con i suoi colori. Era amico del dio Bacco, quel simpatico birichino dal naso rosso. Tra caldarroste e un bicchiere di buon vino… ogni giorno era più carino! Novembre: il mesto! Si presentava con una ricorrenza: tutti i santi! Il giorno dopo ricordava ai vivi di portare un fiore ai defunti. Se non era per lui, in troppi se ne scordavano. Per questo si mostrava bigio… come un uomo vestito di grigio! Dicembre: il festoso! Nell’arco di trentuno giorni, l’ultimo figlio di papà Anno e mamma Vita concedeva una lunga vacanza agli scolari e portava tre feste di grande importanza: l’Immacolata, Natale e Santo Stefano. Ma, a differenza di gran parte degli uomini del mondo sottostante… per lui era la notte del 24 la più importante! La magica notte in cui un Bambino veniva alla vita, portando la buona novella. Presi ad uno ad uno, erano meravigliosi, ma litigavano spesso per motivi di spazio. E quando accadeva… ecco che cosa succedeva! L’impetuoso Marzo, inseguito dall’afoso Agosto, scappava dalla finestra con le immaginabili conseguenze atmosferiche sulla Terra. Infatti, si passava dal freddo al caldo, e viceversa, da un giorno all’altro, con gravi disagi per le persone, ancor più per le campagne. In queste occasioni, gli uomini del mondo sottostante levavano gli occhi al cielo e gridavano: “Ehi, lassù, che combinate? Volete mettervi d’accordo e lasciarci in pace?” Papà Anno, che teneva alla sua reputazione di persona onesta e corretta, consultò mamma Vita, sua dolce sposa e donna operosa. “Urge trovare una soluzione!” le disse. “Hanno bisogno di più spazio! Così stanno troppo stretti!” Mamma Vita gli suggerì di apportare delle modifiche alla casa, consigliandolo così: “Se aggiungi tre piani alla casa e dividi i nostri figli in quattro gruppi, potrai sistemarli uno per piano. All’ingresso di ogni piano scrivi i loro nuovi nomi… ” Ma non finì di parlare, perché il marito la interruppe. “Che cosa vuoi dire con questo nuovi nomi?” le chiese, allibito. Ed ella rispose: “Primavera, Estate, Autunno e Inverno. Ecco i loro nuovi nomi. Vedrai, piaceranno a tutti, compresi gli abitanti della Terra. Fidati, vecchio mio!” E lo rassicurò, con un bacio e una carezza, certa che avrebbe apprezzato l’ idea. “Speriamo che funzioni!” si augurò papà Anno… sperando di non riceverne alcun danno! E i dodici fratelli, accettarono i nuovi nomi? Ovvio, se no le quattro stagioni non le avremmo avute nemmeno come pizze. Così non ci furono più liti, lassù, tra i fratelli, entusiasti della novità… che in meglio cambiò la loro ristretta realtà. Adesso avevano molto più spazio, per cui litigavano sempre meno. Inoltre, per poter uscire di casa, ora erano obbligati a passare dalla stanza dei genitori e nessuno poté fare a suo piacimento… per cui dalla Terra non si levò più alcun lamento! E tutti vissero felici e contenti… non essendoci più contendenti. MORALE DELLA FAVOLA Ben vengano i cambiamenti… se portano giovamenti! (franco di blasi)
Posted on: Sat, 24 Aug 2013 08:35:02 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015