"La presenza di una diagnosi che si riduce all’identificazione - TopicsExpress



          

"La presenza di una diagnosi che si riduce all’identificazione di un disturbo, come accennato in precedenza, produce un secondo ordine di problemi che si collocano ad un livello “meta”, rispetto all’efficacia del sistema di classificazione stesso. L’identificare un disturbo che devia dalla normalità innesca un tipo di azione nello psicologo che ha a che fare con il riportare il paziente alla condizione precedente il problema. Si parla cioè di correzione del deficit. Ciò che si persegue è la riconduzione ad uno stato di normalità, la recessione del sintomo, la modificazione del comportamento verso livelli più adeguati. Hai l’ansia? Dobbiamo toglierla. Hai paura di stare con gli altri? Dobbiamo potenziare le capacità relazionali. E così via. L’identificare il disturbo in questi termini ci impedisce di effettuare riflessioni sul “senso” del problema, costringendoci a vedere il sintomo come la difficoltà del paziente e non come conseguenza di un contesto che è cambiato. In questo modo la riflessione sulle relazioni all’interno delle quali i sintomi si sviluppano diviene arduo, quasi inutile. "Purtroppo questa competenza la psicologia, sempre più medicalizzata, sembra averla dimenticata, costringendoci a giocare la partita sul campo della psichiatria, che a mio avviso ha regole del gioco che non possono essere le nostre. Un farmaco agisce sul disturbo. Deve farlo anche l’agire psicologico?
Posted on: Sat, 05 Oct 2013 16:17:13 +0000

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