"Perché non fanno il tetto direttamente con i pannelli?" La - TopicsExpress



          

"Perché non fanno il tetto direttamente con i pannelli?" La risposta arriva dal Ticino con la rivoluzione del fotovoltaico. Una startup ticinese punta a rinnovare il modo di pensare il pannello solare, nel frattempo assume È così ovunque: il tetto di tegole con l’impianto fotovoltaico avvitato sopra . Ce lo siamo chiesto tutti, perché non lo fanno direttamente con i pannelli? A questa domanda ha risposto Daniel Lepori, ingegnere Eth e laurea in economia all’Usi. “Il nostro obiettivo è uno solo – ci spiega – offrire un tetto con un sistema fotovoltaico integrato, in modo che il cliente spenda meno rispetto a costruire un tetto posandovi sopra i pannelli. Non è stato facile ma ora abbiamo il prodotto che lo permette”. Il Ticino grazie alla Supsi è già all’avanguardia nei Bipv (building integrated photovoltaic), ovvero la sostituzione delle tradizionali tegole con dei moduli fotovoltaici. Designergy, la startup fondata da Daniel Lepori, vuole portare questa sfida a un livello successivo, integrando in un solo modulo anche il materiale isolante. “Il nostro prodotto deve soddisfare principalmente tre criteri: impermeabilità, isolamento termico e produzione di elettricità”. Dopo aver lavorato all’Istituto brevetti e presso un’azienda specializzata nel fotovoltaico, Daniel ha fuso questo know how brevettando la tecnologia che gli permetterà di dare la scossa, elettrica ed economica, al tetto. “La difficoltà principale è stata studiare le giunzioni e fare in modo che l’attenzione estetica non penalizzasse eccessivamente la produzione d’energia”. Perché lo dice il nome stesso dell’azienda: energia e design. Infatti il mercato del fotovoltaico ha fatto passi da gigante anche per l’occhio e, benché il nero sia il colore che assorbe maggiormente l’energia, il solare si sta tingendo di molte sfumature. “Sono sul mercato già molti colori. Inoltre abbiamo dei contatti con un produttore che sta sviluppando anche dei pannelli con una sfumatura terracotta”. Dal punto di vista economico le preoccupazioni della Designergy sono due: “Bisogna rispettare tutti i parametri perché il cliente possa approfittare degli incentivi statali, quando ci sono. Ma è importante che l’investimento sia sostenibile anche nel caso non vi fosse alcun aiuto pubblico”, continua Lepori. Dopo un paio d’anni di lavoro, la startup luganese è pronta per la partenza vera, “dopo aver costruito il primo tetto in Svizzera interna, in autunno inizieremo a prendere gli ordini”. Ora l’impegno di Daniel, però, è un altro: ampliare l’affiatato team, che conta già sei persone. “Stiamo cercando un sales manager. L’edilizia vive ancora un boom, spesso le persone con esperienza preferiscono tenersi il loro posto sicuro piuttosto che lanciarsi in un’avventura.” Anche per quanto riguarda la rete di distribuzione la Designergy si sta guardando in giro. “Abbiamo un accordo che sta nascendo con un importante distributore e siamo alla ricerca di istallatori che vogliano collaborare con noi”. Perché Daniel Lepori non si vuole sostituire a chi costruisce tetti da decenni, semmai gli vuole fornire qualcosa di nuovo con cui farlo, un materiale da costruzione elettrizzante. fonte: Ticinonline, 17-07-13
Posted on: Wed, 17 Jul 2013 19:29:15 +0000

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