#nena L’emergenza ambientale nella Striscia di Gaza secondo - TopicsExpress



          

#nena L’emergenza ambientale nella Striscia di Gaza secondo quanto riferisce Press Tv, la situazione di continua emergenza a Gaza si è ulteriormente aggravata dal momento in cui, il primo novembre, l’unica centrale elettrica presente nella Striscia ha cominciato a rallentare la produzione di energia a causa di una grave carenza di carburante. Questa centrale fornisce al momento fino a 65 megawatt e riesce a coprire appena un terzo del fabbisogno energetico. Inoltre, per un ulteriore razionamento di carburante, sono salite ormai a 18 le ore in cui la centrale è ferma e gli abitanti della Striscia rimangono senza elettricità. Gaza fin dal 2007 è sotto un assedio illegale e criminale da parte dell’occupante israeliano, che ha causato un peggioramento delle condizioni di vita, un aumento della disoccupazione, che si aggira ora intorno al 65% e una povertà estrema. In un quadro così preoccupante, subentra ora una nuova emergenza, che rischia ancora una volta di mietere vittime innocenti e di passare sotto silenzio: l’emergenza ambientale e sanitaria, dovuta al fatto che l’impianto di depurazione delle acque reflue ha smesso di funzionare da quasi 3 giorni per mancanza di energia, inondando di liquami i quartieri della città. Secondo quanto riferiscono i funzionari di Gaza, l’impianto serviva ben 120 mila residenti e il loro timore è che altre strutture possano smettere di funzionare per la mancanza di energia elettrica. Le Autorità hanno dichiarato lo “stato di emergenza” e gli esperti avvisano che ci si trova di fronte a una crisi ambientale. La testimonianza di Rosa Schiano, attivista italiana a Gaza, dà un’idea di quanto la situazione possa essere drammatica: “Oggi pomeriggio sono andata nel quartiere di Zaytoun dove una stazione di pompaggio delle acque reflue si è fermata a causa della mancanza di elettricità e le acque hanno invaso terreni ed abitazioni. Un odore che non permette di dormire, insetti, bambini che spesso non possono andare a scuola o che si ammalano. Questa situazione sta andando avanti da una settimana. La mia rabbia sale al pensiero che tutto questo si potrebbe evitare, se qualcuno volesse. Se si decidesse di far arrivare il carburante necessario alla stazione di energia elettrica. Ed invece, ci sono voci che nei prossimi giorni avremo solo 4 ore di elettricità al giorno. L’emergenza ambientale cresce e ciò che è accaduto in Zaytoun potrebbe verificarsi anche altrove. Una situazione invivibile”. Il Palestinian Non-Governmental Organizzations Network (PNGO), che rappresenta più di 130 organizzazioni di civili palestinesi, chiede a gran voce l’intervento della Comunità Internazionale. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno puntato il dito contro l’esercito egiziano che impedisce ai gazawi di rifornirsi di beni di prima necessità attraverso i tunnel. Negli ultimi mesi, la carenza di carburante e, conseguentemente, di elettricità è peggiorata dal momento in cui l’esercito egiziano ha distrutto i tunnel che servivano per il passaggio dei rifornimenti, intrappolando di fatto una popolazione di 1 milione e 700 mila abitanti nella più grande prigione a cielo aperto del mondo. Saad Tarazi
Posted on: Wed, 20 Nov 2013 01:54:32 +0000

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