25 Luglio Lettura biblica: 2 Cronache 26:1-23 IL PERICOLO DELLA SUPERBIA Uzzia fu uno dei più famosi re di Giuda. Il suo carattere forte e risoluto e la brevità del periodo del suo regno, dalla prosperità improvvisa all’altrettanto improvvisa caduta, lo rendono esempio ricco di applicazioni spirituali per la nostra vita. I versi 15 e 16 del nostro testo ci descrivono rapidamente ed efficacemente la sua vittoria e la sua sconfitta: “La sua fama andò lungi, perché egli fu meravigliosamente soccorso, finché divenne potente. Ma quando divenne potente, il suo cuore, insuperbitosi, si perverti...” (vv. 15,16). Viene qui rivelato il segreto di una vita vittoriosa: La totale dipendenza dell’aiuto divino. Quando questo soccorso viene a mancare inevitabilmente l’uomo cade. È proprio la caduta di Uzzia a doverci far meditare. La Parola di Dio dice che si insuperbì e ciò lo fece peccare contro il Signore. Indubbiamente il pericolo più grande per il cristiano è la superbia. La particolare missione che ognuno di noi ha ricevuto, l’essere araldi di un Re potente, ci pone nella problematica posizione di chi sembra possedere grande efficacia e relativa gloria, ma che in realtà è soltanto uno strumento nelle mani dell’Onnipotente. Quante volte abbiamo visto servitori del Signore che hanno operato grandemente per Lui e sono poi miseramente caduti? Eppure abbiamo l’ammonizione della Parola di Dio: “Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome Tuo, e in nome Tuo cacciato demoni, e fatte in nome Tuo molte opere potenti?” (1) diranno alcuni; “...lo non vi conobbi giammai, dipartitevi da me operatori d’iniquità” (2), risponderà loro il Signore. Ci aiuti lo Spirito Santo a continuare ad operare per Lui senza insuperbirci, guardando sempre al traguardo che ci sta dinanzi, in modo che possiamo far spargere la fama di Cristo su tutta la terra. 1) Matteo 7:22 2) Matteo 7:23
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 06:09:44 +0000
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