26 giugno, san Josemaria Escriva Nato a Barbastro, in Spagna, il - TopicsExpress



          

26 giugno, san Josemaria Escriva Nato a Barbastro, in Spagna, il 9 gennaio 1902, a due anni Escrivá aveva rischiato di morire per un’infezione: la madre, donna Dolores, aveva fatto un voto alla Vergine di Torreciudad, chiedendo che avesse salva la vita. Nel febbraio del 1925 viene ordinato prete. Dopo un breve periodo trascorso in una parrocchia di campagna, si trasferisce a Madrid. Fa molta presa sui giovani, si dedica alle opere caritative, va ad assistere i più poveri dei poveri nei quartieri periferici della capitale. Durante un ritiro spirituale, la mattina del 2 ottobre 1928, avviene la svolta della sua vita: «Ho ricevuto un’illuminazione su tutta l’Opera - scriverà -… commosso, mi sono inginocchiato». In che cosa consisteva questa «illuminazione»? «Vide che le realtà più comuni della vita quotidiana - si legge nei documenti del processo canonico -, il lavoro professionale, i rapporti familiari e sociali, costituiscono l’ambito e la materia che tutti i cristiani debbono elevare all’ordine della grazia, cercando la propria santificazione nel compimento dei doveri ordinari». Era la proclamazione della chiamata universale alla santità: «Com’era chiara - scriveva il fondatore dell’Opus Dei - per coloro che sapevano leggere il Vangelo, questa chiamata generale alla santità nella vita ordinaria, nella professione, senza abbandonare il proprio ambiente». Nel 1946 il fondatore dell’Opera si trasferisce a Roma e da allora, nonostante alcuni importanti viaggi in tutto il mondo effettuati negli ultimi anni della sua vita, rimane nella Città Eterna. Qui conosce Vescovi e Cardinali, e si fa apprezzare dai Papi. Qui, dopo un lungo e non sempre facile iter, ottiene dalla Santa Sede i primi riconoscimenti per quella «creatura» che aveva «visto» nel 1928. Il 26 giugno 1975, poche settimane dopo aver celebrato il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, don Josemaría muore improvvisamente, accasciandosi a terra nella sede centrale dell’Opera, a Roma. A coloro che gli erano accanto aveva chiesto: «Pregate per me, perché sia bambino di fronte a Dio, forte nel lavoro - sono vecchio e mi si fa notte -, perché sappia ricevere con gioia la chiamata definitiva, via per l’Amore di cui ho presentimento».
Posted on: Wed, 26 Jun 2013 04:01:06 +0000

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