30 Settembre 2013 IRRESPONSABILI E INCOMPETENTI... VERGOGNA - TopicsExpress



          

30 Settembre 2013 IRRESPONSABILI E INCOMPETENTI... VERGOGNA NAZIONALE A cura di Antonio Gigliotti Cari amici e colleghi, una volta si diceva che per far soldi senza lavorare bisognava far politica. Non so se una tale affermazione corrisponde al vero perché non ne ho mai avuta esperienza diretta; tuttavia se dovessimo valutare la situazione attuale solo a partire dai fatti, ci ritroveremo tutti sulla stessa opinione, che condivido e sottoscrivo: la classe politica è costituita in prevalenza da portaborse, incompetenti e gente che, non avendo mai lavorato, si trova a riscaldare poltrone fruendo di agevolazioni, retribuzione e poi pensioni esorbitanti. Non si tratta di osservazioni campate in aria, bensì frutto di un’accurata presa d’atto di quel che sta avvenendo nel nostro Paese. L’instabilità di stampo economico-politica regna in tutti i settori, la crisi ha raggiunto livelli insopportabili, le aziende scelgono sempre più spesso la delocalizzazione, mentre quelle che sono rimaste sono fallite o stanno fallendo, il peso fiscale è di giorno in giorno più grave, non è possibile fare una programmazione fiscale perché spesso le nuove tasse (contro le indicazione dello Statuto del contribuente) sono retroattive. Questo è lo scenario nel quale noi, cittadini/contribuenti, siamo costretti ad assistere al gioco di politicanti da quattro soldi privi di alcun interesse nei confronti del Paese. Si fanno i dispetti e i ricatti, situazioni che si presentano solo all’asilo. Mentre l’ultima cosa della quale l’Italia aveva bisogno era proprio una crisi di governo. Abbiamo dato conferma alla comune opinione che all’estero va diffondendosi di noi: un Paese instabile. È una vera e propria gara di irresponsabili. È opinione comune che la prima Repubblica fosse piena di farabutti e disonesti. Però vi erano anche dei grandi personaggi come de Gasperi, Togliatti, Nenni e Moro. Oggi vedete in giro qualche statista? Neanche a cercarlo con il lanternino! Al momento v’è una sola certezza. Questa crisi di governo molto probabilmente porterà a delle nuove elezioni, oltreché all’immediato aumento Iva previsto per domani(martedì). In ogni caso, la ‘soluzione’ che avevano trovato i nostri governanti per sospendere la maggiorazione dell’aliquota ordinaria dal 21% al 22% non era delle migliori. Si pensi infatti che il prezzo da pagare per scongiurare l’aumento Iva fino a gennaio avrebbe coinciso con la maggiorazione degli acconti Ires e Irap, l’aumento dei tabacchi lavorati che sarebbero stati gli unici beni a dover sostenere il passaggio al 22% dell’aliquota ordinaria Iva e delle accise sui carburanti la cui maggiorazione sarebbe stata di 2 centesimi al litro fino a dicembre 2013, per poi passare fino al 15 febbraio 2015 a +2,5 centesimi al litro. Ancora una volta il cane che si morde la coda. Il solito gioco delle tre carte. . Evitavano l’aumento di un’imposta aggravando il costo di altre tasse. Un classico degli ultimi decenni. Non cercare tra gli sprechi della spesa pubblica, ma soltanto togliere di qua ed aggiungere di là... da grandi economisti! Il governo Letta stava inoltre tentando di attuare politiche e progetti al fine di attrarreinvestimenti esteri in diversi settori. Ma parliamoci chiaro, chi verrebbe mai ad investire in un Paese come il nostro? Quale tecnico o professionista serio consiglierebbe di venire in Italia? Quel che so è che nelle scorse settimane ben 650 aziende erano in coda per poter entrare in Svizzera, a Chiasso, e stabilire lì la propria sede. Si consideri infatti che in quei territori elvetici l’Iva è all’8%, mentre da noi a partire da domani sarà al 22%. Le imprese lì sono soggette a un peso fiscale del 17,1%! Al contrario in Italia la pressione fiscale complessiva è del 68,3%! Per non parlare poi del costo del lavoro. Un’azienda che si stabilisce a Chiasso e assume lavoratori del posto può usufruire del rimborso totale degli oneri sociali, o a determinate condizioni può anche non pagare le tasse per un anno. Inoltre sono previsti contributi a fondo perduto per la misura di un quarto per gli investimenti in settori innovativi. Senza tralasciare l’aspetto burocratico: iscrizione al registro del commercio in quindici giorni!!!! Da noi invece l’Iva domani passerà al 22% portandosi dietro gli effetti negativi che abbiamo sempre illustrato, in uno scenario che è già di per sé in declino. Si consideri infatti che i consumi sono già al ribasso. Abbiamo sottolineato più volte che lo scorso luglio le vendite al dettaglio hanno registrato un decremento dello 0,3% rispetto a giugno e dello 0,9% in termini tendenziali. Inoltre, a essere negativamente coinvolto da questo giochino di cattivo gusto portato avanti dai politicanti non è solo il capitolo Iva, quanto anche la questione dell’Imu. Infatti, venuta meno la maggioranza, non si sa a questo punto quali sorte avrà la rata Imu di dicembre per coloro che avrebbero dovuto esserne esonerati. E neanche sulla delega fiscale le nubi si sono allontanate. Tant’è che proprio a causa di questa impasse governativa, le buone proposte che l’intervento portava nel sistema tributario, potrebbero sfumare. Per non parlare poi del saldo dei debiti contratti dalla Pubblica amministrazione con le aziende erogatrici di beni e servizi! Il processo di rimborso era già molto lento, con questo scivolone del governo è probabile che rallenterà ancora di più, anche perché una buona parte dei versamenti dovuti non è ancora coperta e le risorse avrebbero dovuto esser scovate attraverso a legge di stabilità. Ovviamente i problemi non finiscono qui, ce ne sarebbe una sequela quasi infinita. Intanto la gente è stanca, non ce la fa più. La politica dovrebbe essere al servizio di tutti, mentre ora è solo al servizio delle tasche di chi viene eletto o alla tutela degli interessi di pochi.
Posted on: Mon, 30 Sep 2013 05:47:48 +0000

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