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A CANCELLIERI SI VEDE DA CHE PARTE PENDE... Esposito, la Cancellieri invia gli ispettori IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA PROCEDE CONTRO IL GIUDICE DELLA SENTENZA MEDIASET DOPO L’INTERVISTA AL “M AT T I N O ” Alla fine sotto processo finisce il giudice. L’ispezione ministeriale contro il magistrato di Cassazione, Antonio Esposito, presidente della Sezione feriale che ha condannato Silvio Berlusconi, è stata avviata ieri dal ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, con una lettera al-l’Ispettorato generale di via Arenula, diretto dalla dottoressa Mariastefania De Tomassi, nominata nel 2012 da Paola Severino. IL MINISTRO , che così batte sul tempo il Consiglio superiore della magistratura, che discuterà di Esposito il prossimo 5 settembre, ha allegato la relazione del Primo presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, che con il magistrato contestato aveva avuto un lungo colloquio e aveva ricostruito la vicenda relativa all’intervista rilasciata al quotidiano Il Mattino il 6 agosto del 2013. È sul contenuto di quella intervista che il ministro chiede ora di approfondire i rilievi disciplinari. Il quotidiano napoletano, infatti, aveva pubblicato un testo in cui il magistrato di Cassazione sosteneva che, nel processo intentato a Berlusconi per evasione fiscale, quest’ultimo “sapeva” quanto stava avvenendo e dunque era sicuramente colpevole. In questo modo, è l’accusa, Esposito avrebbe anticipato il deposito delle motivazioni della sentenza, rendendo evidente la propria parzialità nel giudizio appena conclusosi. Il magistrato ha sempre negato di aver pronunciato quelle parole, esibendo, a propria discolpa, il fax originale dell’intervista. Il quotidiano napoletano, per, da parte sua ha pubblicato sul proprio sito l’audio della conversazione originale anche se limitata alla parte contestata, e priva della versione integrale, lasciando un alone di ambiguità su tutta la vicenda. L’intervista, infatti, è stata utilizzata dal Pdl e dai suoi giornali, per affondare i colpi contro la pretesa parzialità del giudizio di condanna espresso contro Silvio Berlusconi. Esposito è stato accusato di tutto: dalle attività extra-giudiziarie nella sua terra d’origine, legate al rapporti con l’associazione culturale Ispi, diretta da sua moglie, all’accusa di leggere giornali come Il Fatto e Repubblica. Una vera e propria campagna destinata a sorreggere una linea “vittimista” che ora viene fatta proprio dal governo con l’invio degli ispettori. I quali, al termine della loro attività di verifica, dovranno redigere un’apposita relazione al ministro cui spetterà la decisione finale. Sarà Cancellieri, insomma, ad assumersi la responsabilità di un giudizio disciplinare nei confronti del giudice Esposito. COME GIÀ ricordato nei giorni scorsi, gli elementi per sostanziare l’ispezione sono piuttosto imprecisi. Se, da un lato, infatti, ha stupito la leggerezza con cui il magistrato si è rivolto alla stampa, dall’altro è anche vero che le sue parole sono giunte al termine dell’iter processuale, a giudizio concluso e non più appellabile e senza la possibilità di influire su altri livelli di giudizio. La legge del 2006, che regola questa casistica, prevede l’illecito disciplinare solo quando il magistrato rilascia dichiarazioni su un procedimento di cui si è occupato ma che non è ancora definitivo con sentenza irrevocabile. Nel caso di Berlusconi la sentenza è stata emessa ed è irrevocabile. Sotto, da sinistra, il giudice Antonio Esposito, e il ministro della Giustizia Cancellieri Ansa / LaPresse
Posted on: Sat, 10 Aug 2013 07:04:19 +0000

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