A PROPOSITO DELLA CENA ALL’ANFITEATRO Ci sono luoghi e luoghi. - TopicsExpress



          

A PROPOSITO DELLA CENA ALL’ANFITEATRO Ci sono luoghi e luoghi. Ci sono quelli dove si prega, quelli dove si lavora, si vende, si compra si fa sport e spettacolo, ci sono anche quelli dove si ammira, si studia, si pensa, si ricorda, come ci sono i luoghi nei quali si corrisponde ai nostri bisogni fisiologici. E’ vero che in certa letteratura il WC è detto, con cattiva ironia, “pensatoio”, ma è scontato che ogni luogo ha un uso “proprio”, corrispondente al suo essere. Credo, perciò, che a nessuno verrebbe in mente di “fare una cena” in un luogo di culto, in una chiesa o in una Cattedrale a meno che non si tratti di un evento tipo “Cenacolo”! Passando dai luoghi della religione ai monumenti nessuno può negare che un Tempio, un Teatro antico, un Anfiteatro, non siano luoghi di memoria, scoperti, conservati, per essere veduti, visitati, conosciuti non solo nelle loro “membra” sovente mutile, ma anche per “godere” dell’atmosfera che li avvolge, di quell’ “aura” secondo la definizione di Benjamin, di quell’ “aria” in cui c’è “il ricordo di ciò che è stato dentro quell’aria”. E’ per questo che la Costituzione, all’art. 9, “tutela” il patrimonio storico-artistico, è per questo che la famosa legge 1089, all’art. 21, prescrive che non “sia danneggiata la prospettiva, la luce e non siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro” delle cose tutelate, e, all’art. 22, che non sia danneggiato “il pubblico godimento”. E’ per questo che la legge prevede, per l’uso dei Teatri antichi, che gli spettacoli debbano essere “compatibili con il carattere e il decoro del monumento”. Non c’è allora bisogno di convocare “Stati generali”, le regole ci sono, e come! Sono inquietanti perciò le immagini viste in facebook della cena nel cuore dell’anfiteatro romano. Ci dobbiamo aspettare che questi incontri conviviali possano avvenire anche nelle latomie, nel mastio di castello Eurialo e, perché no?, sul piano d’orchestra del teatro greco. Staremo a vedere, ma l’inquietudine diventa seria preoccupazione per quanto letto proprio in questi giorni (vedi la Sicilia del 14 u.s. p. 27) in merito al fatto che l’Assessore regionale al Turismo ha annunciato che i monumenti e i siti archeologici saranno concessi gratuitamente a privati per concerti, eventi, e spettacoli vari “per rendere vivi i siti archeologici e contribuire alla loro fruizione più moderna e vivace”. Nella stessa comunicazione è detto che le concessioni non sono “soltanto per allestire grandi eventi ma anche iniziative più piccole, di livello locale…” Sono forse le cene di cui si è detto prima segni approvativi ante litteram del progetto assessoriale? Ma aspettiamo di vedere il progetto e il decreto approvativo. E’ vero che l’Assessore Regionale ai Beni Culturali, sullo stesso argomento e nella sede prima citata, ha detto che “si tratta di un bando che tutela i siti e li valorizza nel pieno rispetto delle peculiarità storiche”, ed ha anche dato un utile chiarimento sulle sue posizioni. Crediamo ancora che sia utile sapere, nel progetto proposto, chi curerà, durante la gratuita concessione a privati, la sopravvivenza e la costante manutenzione dei monumenti, in quali periodi dell’anno il fruitore potrà vederli e visitarli senza allestimenti, poltrone e cucine…….. e quali sono in realtà nel piano assessoriale i “progetti di corretta gestione” oltre che quelli della ricerca e della vera valorizzazione? Aspettiamo e vedremo, ma certo le foto di facebook di cui si diceva all’inizio mi tormentano e mi tornano a far venire in mente il famoso passo evangelico di Giovanni (2,14-16): presenta il Signore che arrivando a Gerusalemme “trovò nel Tempio venditori di buoi, di pecore e di colombe e cambiamonete ai loro banchi…..” Li caccia via dal Tempio dicendo: “Non fate della casa del Padre mio una casa di mercato!”.
Posted on: Wed, 19 Jun 2013 12:26:22 +0000

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