A margine del consiglio comunale del 30 luglio. Credo che in - TopicsExpress



          

A margine del consiglio comunale del 30 luglio. Credo che in politica la continuità sia un valore assoluto. Continuità nei comportamenti, nella difesa dei valori e dei principi. Continuità nella valutazione delle scelte fondamentali e anche nei giudizi rispetto a posizioni politiche e persone. Quella che è nata non è una nuova amministrazione. E’ l’amministrazione guidata da Emilio Romani che si è insediata nel 2003 e che oggi è semplicemente rinnovata o invecchiata in alcune figure. Rimangono le scelte sbagliate di questi anni, rimane l’insensibilità rispetto a certe tematiche, l’incapacità dell’ascolto, quello vero e non sbandierato all’occorrenza, rimane una visione diversa e lontana del paese. La città ha scelto e questa scelta merita il massimo rispetto. E proprio questo impone a tutti di onorare il ruolo ricevuto, senza rincorrere falsi miti o prefigurare formule falsamente innovative. In politica si può vincere e si può perdere. In entrambi i casi alcuni tratti segnano la distinzione tra un politico vero ed un occasionale protagonista. In particolare la dignità e l’orgoglio. Quelli che, per esempio, hanno consentito ai consiglieri del PD nella scorsa legislatura di guidare con grande determinazione l’opposizione, suscitando rispetto, ammirazione e considerazione politica. Smarrite miseramente in questo primo scorcio di legislatura, tra formule astratte e vuote e voli pindarici. Vedo una corsa assurda a ricoprire un ruolo, una deresponsabilizzazione collettiva, una concezione della politica davvero scandalosa. Si può assolvere al mandato ricevuto dai cittadini in mille modi, anche stando all’opposizione. Si può essere costruttivi esercitando con impegno ed intelligenza il proprio mandato. Pensare che l’unica formula sia quella di partecipare comunque alla distribuzione degli incarichi in una sorta di governo di tutti è una banalità politica inqualificabile. Sia chiaro, di fronte a tanta mediocrità, il Sindaco Romani fa molto bene a garantirsi un consiglio comunale dormiente. Quello che sconcerta è il disincanto che questo provoca in chi guarda ed osserva e la debolezza di chi non ha il coraggio di fare politica, ma si accontenta di partecipare in ruoli secondari all’amministrazione. Quello che spaventa è il vuoto che ne deriva e la scomposizione delle organizzazioni partitiche, sconfitte da un personalismo esasperato. Dispiace vedere il lavoro di anni buttato al vento, l’orgoglio di un partito ormai bistrattato e privo di alcuna forma di legittimazione, disperso. Oggi per chi ha voglia di rappresentare valori e tradizione, per chi vuole difendere la propria storia è difficile stare in consiglio comunale o rimanere nel PD. Probabilmente si dovrà ricominciare da qualche altra parte.
Posted on: Thu, 01 Aug 2013 07:18:30 +0000

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