AMICI E AMICHE DEL FASCIO, CAMERATI.... BUONA NOTTE MA PRIMA - TopicsExpress



          

AMICI E AMICHE DEL FASCIO, CAMERATI.... BUONA NOTTE MA PRIMA VOGLIO RICORDARVI QUANTO SONO FALSI E BASTARDI I COMUNISTI ITALIANI E SPECIALMENTE I PARTIGIANI DEL CAZZO TRADITORI E FIGLI DI PUTTANA A PARTIRE DAL COLLE E DAI QUEI PEZENTI DI IMBOSCATI DI MERDA CHE SONO FUGGITI DI FRONTE AL DOVERE NEL PERIODO DORO DEL FASCISMO CHE HA CREATO LIMPERO E DATO AL MOMDO INTERO LA PROVA CHE DI ITALIA CE NE è UNA SOLA: DUX... E VORRE RICORDARE ALLE DONNE COMUNISTE CHE...DURANTE IL FASCISMO.... La donna italiana fu una delle prime in Europa a godere della tutela sul lavoro, sia in caso di infortuni che nei casi di maternità. Per questo specifico proposito venne istituita, nell’ambito delle riforme sociali del Fascismo, l’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia (OMNI), allo scopo di tutelare ed assistere le madri e la loro prole nei casi in cui ci si trovasse in difficoltà lavorative, economiche e sociali. Allo stesso tempo, con l’istituzione dell’Opera Nazionale Balilla, le fanciulle (le “Piccole Italiane” prima e “Giovani Italiane” poi) vennero messe sullo stesso piano dei maschietti (i “Figli della Lupa”, successivamente “Balilla” prima e “Avanguardisti” poi), potendo usufruire di attività organizzate dallo Stato, indumenti, istruzione in ambiti diversi da quelli offerti dalla scuola, vacanze nelle diverse colonie marittime, montane ed eliotropiche. Allo stesso tempo si incentivò la presenza femminile nei pubblici impieghi, dove fu fissato uno specifico rapporto con quella maschile, e la si parificò allo stesso livello di quella maschile in ogni altro genere di lavoro. Venne fissato un termine massimo di ore di lavoro giornaliere, una copertura assicurativa infortunistica e una sanitaria tanto per gli uomini quanto per le donne; nello stesso tempo si vietò il lavoro minorile. L’analfabetismo, ancora molto diffuso, ebbe un calo generalizzato che investì prevalentemente la componente femminile, retaggio delle precedenti ingiustizie sociali. Ovviamente lo Stato modificò positivamente la vita del popolo italiano in molti settori, e a giovarne furono tutti i gruppi componenti la comunità nazionale; per questo furono emanate solo sporadicamente leggi riguardanti un solo gruppo sociale. Le donne, né più né meno degli uomini, conobbero per la prima volta diversi benefici grazie alle leggi emanate dal Regime: benefici che toccarono maggiormente le donne, in quanto succubi di secoli di restrizioni, privazioni e “sacri”doveri. Il passo più grande fu comunque la fine della differenziazione uomo/donna: ciò fu consentito dal nuovo clima di comunità nazionale e dai valori rivoluzionari che il Fascismo si proponeva di far attecchire nel forgiare “l’italiano nuovo”. La stessa scala di valori proposta dallo Stato Fascista – Dio, Patria, Famiglia – ricollocava il nucleo familiare al giusto posto nella graduatoria delle priorità dello Stato, e quindi del cittadino, tornando così a riproporre la centralità della famiglia unita e prolifica come cellula prima della comunità nazionale. La donna tornava così ad essere elemento centrale della famiglia al pari dell’uomo e indiscussa signora dell’ambiente domestico. Inoltre, nel prolifico e fecondo clima dell’Italia proletaria e Fascista, si incentivava in ogni modo la procreazione: le donne, in questo modo, oltre alla gioia per la maternità ottenevano dallo Stato un contributo tangibile per l’opera in tal modo resa al Paese. Un’Italia prolifica, la cui popolazione crebbe nel giro di pochi due decenni: nel 1944 si contavano 45 milioni di persone. Le nuove generazioni crebbero forti e sane, lo dimostra il fatto che l’Italia è il paese con la percentuale più alta di anziani: quelle generazioni nacquero sotto il Fascismo. La salute di una nazione e quella del suo popolo si vedono dalla sua fecondità: tutto ciò è quanto mai attuale nei nostri tempi; tempi in cui l’autentica razza italica sta scomparendo e con essa gli eredi di Virgilio e Dante. AL CONTRARIO I BASTARDI COMUNISTI SCRISSERO QUESTO SULLE DONNE DEL FASCO: Si attribuisce al Duce questa battuta:”Le donne debbono tenere in ordine la casa, vegliare sui figli e portare le corna” .Per consolidare il proprio regime improntato sullautoritarismo, Mussolini adottò una politica anti-femminista, che impose alla donna lesclusivo ruolo di madre-casalinga e facendo così della maternità, oggetto di pubblica esaltazione, a sostegno della forza nazionalista dello Stato. Allo scopo di incrementare le nascite, lo Stato fascista vietò luso di anticoncezionali e il ricorso allaborto, nonché qualsiasi forma di educazione sessuale. La funzione procreativa femminile, come si è preannunciato, determinò un progressivo allontanamento della donna dalla sfera pubblica. Poiché le opportunità occupazionali per le donne, andarono drasticamente riducendosi, sino allo scoppio del secondo conflitto bellico, ogni ragazza non riceveva incoraggiamenti a proseguire gli studi. La controtendenza al fenomeno del calo occupazionale femminile iniziò a manifestarsi nel 1940 e ad accentuarsi per tutta la durata della seconda guerra mondiale, perché giovani e meno giovani furono chiamati alle armi e i loro posti di lavoro furono così ricoperti da mogli, sorelle e donne che si ritrovarono, allimprovviso, nella necessità di provvedere al sostentamento di famiglie con prole numerosa e private del capo-famiglia.CARI COMUISTI DI MERDA.. RICORDATEVI CHE IL VS. TMPO E ORMAI SCADUTO. PER OGNI EXTRACOMUNITARIO CHE VOLETE INTEGARE 10 ITLIANI MORIRANNO DI FAME. MA NOI SIAMO PRONTI A FARVI IL CULO. IL PRIMO A PRENDERSI 10 CALCI IN CULO E IL VOSTRO PRESIDENTE NON IL NOSTRO E DI SEGUOTO TUTTO IL PD E QUEL RICCHIONE DI VENDOLA. LITALIA AGLI ITALIANI E VOI A FANCULO.... BASTARDI DI MERDA.
Posted on: Fri, 08 Nov 2013 23:18:40 +0000

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