AMS: SPETTRO FALLIMENTO E LICENZIAMENTI PER 320 DIPENDENTI - TopicsExpress



          

AMS: SPETTRO FALLIMENTO E LICENZIAMENTI PER 320 DIPENDENTI “Dietro Alitalia ci sono tutta una serie di eccellenze che rischiano di scomparire. Ams è una di queste. Si tratta di uno dei fuori all’occhiello della nostra nazione. Un’azienda riconosciuta a livello mondiale che tutti ci invidiano, unica società in Italia a occuparsi dell’attività di manutenzione, revisione e riparazione di motori e componenti aeronautici Mro e aeroderivati, rimasta imbrigliate dalla crisi trasporto aereo e affossata da una serie di accordi non rispettati che ne stanno pregiudicando l’esistenza e prospettano l’ombra del fallimento. La cassintegrazione è stata già avviata: oggi i 320 dipendenti usufruiscono della cig per 15 giorni al mese. C’è il rischio che una società del genere sparisca: bisogna intervenire pesantemente e urgentemente. Il Comune di Fiumicino deve diventare parte in causa. È necessario che gli accordi del piano industriale condiviso e sottoscritto tra Alitalia Maintenance Systems e Alitalia CAI siglati a Palazzo Chigi nel 2010 vengano rispettati, permettendo così all’azienda di rilanciare il proprio fatturato e sopravvivere. Stessa cosa per il mancato impegno preso dalla Regione Lazio in tema di formazione e sviluppo. Bisogna fare di tutto per salvare un’azienda che rappresenta l’Italia nel mondo. Alitalia è soltanto la punta dell’iceberg di un sistema che oggi non funziona e bisogna rimodulare. Gli impatti occupazionali che rischiano di palesarsi sono inimmaginabili. Un boomerang che non possiamo permetterci. Le potenzialità di AMS vanno espresse pienamente e rafforzate con la creazione e il consolidamento di partnership locali e internazionali salvaguardando da un lato i circa 320 lavoratori e le loro famiglie, e dallaltro rimettendo in moto un volano dell’economia regionale e nazionale che sappia attirare investitori, risorse finanziarie e creare posti di lavoro”. Lo dichiara il capogruppo della lista civica Destinazione Futuro, Raffaello Biselli. APPROFONDIMENTO Nata nel luglio del 2003 da una cessione di ramo d’azienda di Alitalia (Reparto Officina Motori) e con la partecipazione di Lufthansa Tecknik al 40%, dopo il fallimento della compagnia di bandiera , nel 2010 viene ceduta alla società Iniziativa Prima S.p.A con una quota del 66% , ad European Advanced Tecnology (Israel Aerospace Industries) al 19% e ad Alitalia Cai SpA al 15%. La società con circa 320 dipendenti, si contraddistingue per l’elevato livello di competenze tecniche e qualità tecnologiche che si sono consolidate negli anni. Lavora in semiesclusiva per Alitalia CAI avendo sottoscritto un contratto di servizio per i motori della flotta di cui Alitalia Maintenance Systems è certificata. A causa della crisi e di accordi non rispettati nel luglio del 2013 la situazione debitoria è così grave che l’azionista di maggioranza, non avendo risorse economiche da investire, dichiara di portare i libri in Tribunale. Per evitare questo finale drammatico, i due azionisti di minoranza ricapitalizzano mettendo il necessario, non utile però per un rilancio e sviluppo dell’Azienda. A questo punto lo scenario degli azionisti muta: Iniziativa Prima SpA dal 66% scende al 23%; cede parte delle sue quote ad Alitalia CAI spa (sempre più preoccupata del destino dei suoi motori dentro le officine di AMS) che dal 15% passa al 38,5% e ad European Advanced Tecnology che dal 19% passa al 38,5%.
Posted on: Tue, 22 Oct 2013 08:57:17 +0000

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