ANIMAL MODELS IN AN AGE OF PERSONALIZED MEDICINE - “MODELLI - TopicsExpress



          

ANIMAL MODELS IN AN AGE OF PERSONALIZED MEDICINE - “MODELLI ANIMALI NELL’ERA DELLA MEDICINA PERSONALIZZATA”. Dr. Ray Greek, Dr. Andre Menache & Dr. Mark J Rice Nel testo, parti più significative: - La medicina personalizzata è basata su differenze intraspecie. È ormai assiomatico il fatto che anche piccole differenze del patrimonio genetico possano causare differenze drammatiche nelle risposte a farmaci o malattie. Per esprimere questo in termini più generali: in qualsiasi dato sistema complesso, piccoli cambiamenti nelle condizioni iniziali possono produrre risultati anche drammaticamente diversi. NONOSTANTE LA VARIABILITÀ UMANA E LE DIFFERENZE INTRASPECIE PRESENTI NELLE ALTRE SPECIE, IL MODELLO PRIMARIO PER L’ACCERTAMENTO DEI DATI PER GLI ESSERI UMANI SONO ANCORA SPECIE NON UMANE. CI INTERROGHIAMO SU QUESTA PRATICA E CONCLUDIAMO CHE LA RICERCA BASATA SU UMANI DOVREBBE ESSERE IL MEZZO PRINCIPALE PER OTTENERE DATI SULLE MALATTIE UMANE E LE RISPOSTE AI FARMACI. - Luso di animali come modelli umani per lo sviluppo di farmaci e ricerca sulle malattie ignora i principi stessi su cui si basa la medicina personalizzata. (…) Possiamo concludere dicendo che i concetti che sostengono la medicina personalizzata devono essere estesi alla ricerca medica in generale e che LA RICERCA BASATA SU DATI UMANI DOVREBBE ESSERE IL MEZZO PRINCIPALE PER OTTENERE INFORMAZIONI RELATIVE A MALATTIE E RISPOSTA A FARMACI NELLE PERSONE. - Se gli scienziati sono sinceri circa la condotta della ricerca medica con lobiettivo di recare beneficio agli esseri umani, allora DOVREBBERO IMMEDIATAMENTE SMETTERE DI UTILIZZARE ANIMALI COME MODELLI PREDITTIVI PER LE RISPOSTE UMANE A FARMACI E MALATTIE. Il NIH e le altre organizzazioni di finanziamenti dovrebbero prendere in considerazione il trasferimento della corrente di risorse destinate agli studi su animali, a modelli di ricerca predittivi basati su dati umani, coerentemente con il concetto di medicina personalizzata (…). - Sistemi viventi come gli scimpanzé, topi e gli esseri umani sono, ovviamente, esempi di sistemi complessi. Dovrebbe essere altrettanto evidente, pertanto, PERCHÉ L’ESTRAPOLAZIONE TRA SPECIE SARÀ PROBLEMATICA. - Laffermazione che gli esseri umani e ratti sono lo stesso animale vestito in modo diverso a livello biochimico, semplicemente non è vera. INOLTRE, È IRRILEVANTE PUNTARE SULLA SIMILARITÀ OSSERVATA NEL PATRIMONIO GENETICO TRA SPECIE, POICHÉ I DETTAGLI DELLE DIFFERENZE SONO NELLE INTERAZIONI TRA GENI CONSERVATI E NON NEI GENI STESSI. È come se gli esseri umani e ratti avessero una tastiera genetica comune su cui differenti melodie fenotipiche vengono suonate. Ciò che conta non è la somiglianza della tastiera, ma le differenze per quanto riguarda lordine e la tempistica con cui sono premuti i tasti. - Gli animali vengono spesso utilizzati per predire la risposta umana a farmaci e malattie. Sapendo che tutti gli animali sono esempi di sistemi complessi e che anche i singoli esseri umani rispondono in modo diverso, NON È SORPRENDENTE CHE IL MODELLO ANIMALE NON RIESCA A COMPIERE QUESTA FUNZIONE (PREDIRE LA RISPOSTA UMANA A FARMACI E MALATTIE). SCIENZIATI APPARTENENTI E NON AL SETTORE FARMACEUTICO RICONOSCONO QUESTO E STANNO ESPRIMENDO LA LORO PREOCCUPAZIONE, ma forse la maggior parte delle voci sono arrivate dal settore farmaceutico e dalle agenzie regolatrici. - Alan Oliff, ex dirigente Direttore per la ricerca sul cancro di Merck Research Laboratori di West Point, Pennsylvania, USA, dichiarato nel 1997: IL PROBLEMA FONDAMENTALE NELLA RICERCA DI FARMACI PER LA CURA DEL CANCRO È CHE I MODELLI ANIMALI PRECLINICI NON SONO AFFATTO PREDITTIVI”. - Lungo linee simili, nel 2006, il Segretario della Salute e Servizi Umani US Mike Leavitt ha dichiarato: ATTUALMENTE, NOVE SU DIECI FARMACI SPERIMENTALI NON RIESCONO NEGLI STUDI CLINICI PERCHÉ NON POSSIAMO PREVEDERE CON PRECISIONE COME SI COMPORTERANNO NELLE PERSONE BASANDOCI SU STUDI DI LABORATORIO E ANIMALE. - IL SETTORE FARMACEUTICO NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE QUELLI CHE POSSONO ESSERE BUONI FARMACI PER GLI ESSERI UMANI A CAUSA DELLA MANCANZA DI EFFICACIA O TOSSICITÀ IN MODELLI ANIMALI. - I TEST DI SICUREZZA DI TUTTI I NUOVI FARMACI FANNO RIFERIMENTO A STUDI DI TOSSICITÀ SUGLI ANIMALI, CIÒ HA PORTATO AD UNA CRESCENTE PREOCCUPAZIONE SCIENTIFICA CIRCA IL POTERE PREDITTIVO DEI MODELLI ANIMALI. - IL NCI HA DICHIARATO CHE LA SOCIETÀ PUÒ AVER PERSO DELLE CURE PER IL CANCRO A CAUSA DEI MODELLI ANIMALI. - Un tossicologo US FDA ha dichiarato nel 1998 che LA MAGGIOR PARTE DEI TEST ACCETTATI ED UTILIZZATI SULL’ANIMALE NON SONO MAI STATI VALIDATI. - PROFONDE DIFFERENZE INTERSPECIE, COSÌ COME LE DIFFERENZE INTRASPECIE SONO STATE RIVELATE PER LASSORBIMENTO, LA DISTRIBUZIONE, IL METABOLISMO, LELIMINAZIONE, E LA TOSSICITÀ. Collettivamente, assorbimento, distribuzione, metabolismo, eliminazione e tossicità sono indicati come ADMET. - Numerosi scienziati hanno anche commentato la MANCANZA DI CAPACITÀ PREDITTIVA DEI MODELLI ANIMALI NELLO SVILUPPO DI FARMACI. - Littman e Williams di Pfizer, scrivendo sullutilizzo di esseri umani come modelli per altri esseri umani, hanno dichiarato nel 2005: CI SONO MOLTI ESEMPI DI FARMACI CHE SONO STATI EFFICACI NELLO STANDARD MODELLI ANIMALI DI AFFEZIONE, MA MANCAVANO DI EFFICACIA NELLA MALATTIA UMANA. I modelli di xenotrapianto di tumore sono un ottimo esempio”. - Johnson et al. ha riferito nel 2001 che, su 39 farmaci antitumorali testati su topi trapiantati, uno solo ha imitato la risposta nelluomo. - Browne e Taylor riassumono il problema in modo abbastanza lapidario: Il tasso di fallimento prima dellimmissione sul mercato dei farmaci candidati è stato misurato e rimisurato da diversi punti di vista, ma porta sempre alla conclusione inevitabile che il processo è inefficiente. PIÙ DEL 50 % DEI FALLIMENTI SONO DOVUTI ALLA MANCANZA DI EFFICACIA O IMPREVISTA TOSSICITÀ DEL MODELLO ANIMALE ... Il tasso di fallimento è così alto - circa 1 su 10 candidati farmaci sopravvive dall’inizio della valutazione clinica del lancio sul mercato, nonostante la spesa e il tempo impegnati per lo sviluppo di farmaci, farmaci approvati sono stati spesso ritirati dal mercato a causa di gravi reazioni avverse (…) ”. - Le conseguenze delle differenze interspecie non si limitano alla scoperta di farmaci e allo studio di ADMET ed efficacia. Anche i ricercatori del mondo accademico che studiano le proprietà dei farmaci o dei meccanismi di malattia, incontrano i problemi delle differenze interspecie quando si utilizzano modelli animali. - Sausville, poi-socio Direttore della divisione di trattamento del cancro e diagnosi per la developmental therapeutics programma, presso il NCI ha dichiarato: AVEVAMO SOSTANZIALMENTE SCOPERTO COMPOSTI CHE ERANO FARMACI BUONI PER I TOPI PIUTTOSTO CHE BUONI FARMACI PER GLI UMANI”. - Complessità a parte, ci sono ragioni evolutive per cui attendersi tali differenze. Le specie si sono evolute con traiettorie diverse derivanti dalle diverse risposte ai loro ambienti. SONO STATI PUBBLICATI NUMEROSI STUDI CHE DELINEANO LE MOLTE DIFFERENZE TRA SPECIE E L’IMPATTO SULLA PREVISIONE DI RISPOSTA A FARMACI E MALATTIE. - Lattuale direttore del NIH Francis Collins, nella sua proposta per il “Centro Nazionale per lavanzamento delle scienze traslazionali” e il NIH e FDA con il “Critical Path Initiative” mostrano iniziative che SOTTOLINEANO I FALLIMENTI DEI MODELLI ANIMALI E LA NECESSITÀ DI UNA RICERCA BASATA SU UMANI. - Piuttosto che tentare di migliorare i modelli animali, incoraggiamo la FDA, NIH e la comunità scientifica in generale ad abbracciare la scienza della medicina personalizzata e riconoscere le implicazioni di questa scienza sui modelli animali. - Luso di animali come modelli umani per lo sviluppo di farmaci e ricerca sulle malattie ignora i principi stessi su cui si basa la medicina personalizzata. (…) Possiamo concludere dicendo che i concetti che sostengono la medicina personalizzata devono essere estesi alla ricerca medica in generale e che LA RICERCA BASATA SU DATI UMANI DOVREBBE ESSERE IL MEZZO PRINCIPALE PER OTTENERE INFORMAZIONI RELATIVE A MALATTIE E RISPOSTA A FARMACI NELLE PERSONE. Link per reperire larticolo in versione integrale e tutti i riferimenti bibliografi: futuremedicine/doi/full/10.2217/pme.11.89 Future Medicine, Vol. 9, No. 1, January 2012, pp. 47-64 - Dr. Ray Greek, MD is board certified in anesthesiology and has taught at the University of Wisconsin-Madison School of Medicine and Thomas Jefferson University School of Medicine in Philadelphia. - Dr. Mark J. Rice, MD Clinical Associate Professor of Anesthesiology University of Florida College of Medicine, Gainesville, Florida. - Dr. Andre Menache veterinary surgeon.
Posted on: Fri, 18 Oct 2013 20:41:45 +0000

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