AZIONE PROTETTIVA E ANTIOSSIDANTE DELLE MELE. (Carbone F.et - TopicsExpress



          

AZIONE PROTETTIVA E ANTIOSSIDANTE DELLE MELE. (Carbone F.et al,) Nell’ultimo decennio gli studi epidemiologici hanno dimostrato come le abitudini alimentari possono influenzare l’incidenza di neoplasie, malattie neurodegenerative e cardiovascolari. Numerosi dati scientifici hanno evidenziato che la frutta e la verdura contengono micronutrienti (vitamine, polifenoli) ad attività antiossidante, capaci di ridurre il danno ossidativo al DNA causato dalle specie reattive dell’ossigeno (ROS). Poiché le mele costituiscono una delle principali fonti di polifenoli della dieta, è stato condotto uno studio per indagare la potenziale azione protettiva associata al consumo di mele nei confronti del danno genetico indotto dal perossido di idrogeno (H2O2) in linfociti umani di sangue periferico. Sono stati selezionati sei volontari sani maschi, non fumatori (età: 29,7±4,5; indice di massa corporea 23,5±2,0 kg/m2) che sono stati sottoposti a una dieta povera di sostanze ad attività antiossidante per 48 ore. Alla fine della dieta, sono stati somministrati 800 ml di omogeneizzato di mele non sbucciate, oppure una soluzione placebo (500 ml d’acqua). Dopo 0, 3 e 6 ore dall’assunzione dell’omogeneizzato di mele o del placebo è stato effettuato un prelievo di sangue periferico da ogni soggetto. I campioni ematici raccolti sono stati impiegati per valutare: 1) l’attività antiossidante totale nel plasma (TAA); 2) la formazione intracellulare di ROS in linfociti trattati con H2O2; 3) il danno genetico in termini di micronuclei (MN) in linfociti trattati in vitro con plasma e H2O2. I risultati preliminari hanno evidenziato una marcata riduzione della frequenza di MN indotti dall’H2O2 nei linfociti dei soggetti dopo la somministrazione dell’omogeneizzato di mela, rispetto alla soluzione placebo. In particolare, è stata riscontrata una riduzione del danno cromosomico H2O2-indotto di circa il 50 e il 40% nei campioni ottenuti rispettivamente a 3 e 6 h dall’assunzione delle mele. L’analisi dell’influenza del TAA del plasma sulla frequenza del danno genetico osservato ha indicato un’associazione significativa (r=0,961, P=0,039) tra la frequenza dei micronuclei e l’attività antiossidante. Risultati simili sono stati riscontrati riguardo l’influenza dell’incremento della formazione intracellulare di ROS e le frequenze del danno citogenetico (r=0,954, P=0,045). L’insieme dei dati ottenuti indicano che l’assunzione alimentare di mele concorre a contrastare il danno cromosomico indotto agenti ossidanti. Quest’approccio integrato di test in vitro ed ex-vivo potrebbe essere utile per comprendere i meccanismi che sottendono l’effetto protettivo dei micronutrienti presenti nella frutta e la verdura nei confronti del danno genetico associato all’esposizione a xenobiotici.
Posted on: Mon, 29 Jul 2013 15:43:32 +0000

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