Abbiamo festeggiato Capoterra. Così da donna di terra e di lunga storia approdata qui 10 anni fa, ora dico ciò che penso, o meglio ciò che sento. Solo un malintenzionato corroso nellanimo e profittatore vedendo la Sardegna questa terra di madri, e pietre e sepolcri vivi di antenati, poteva pensare a dare lavoro con il petrolchimico. Solo un nemico del popolo, di tutti i popoli, non solo del sardo avrebbe dato il paradiso ai militari, privando i bambini di crescere nellazzurro. Vorrei che lisola Bella così io chiamo la Sardegna divenisse un paradiso. Produzioni biologiche. Cultura e formazione della Natura. Artigianato antico come antico sapere. Archelogia viva. Turismo consapevole. Cultura dei luoghi e dei linguaggi ed ancora ed ancora. Che cosa fa di queste persone fiere e dignitose e piene di possibilità degli eterni camerieri? Eppure quando vanno allestero si distinguono per le loro capacità. Quale é il nemico che dobbiamo sconfiggere dentro di noi? Mi piacerebbe che queste morti questo disastro fosse il punto di non ritorno. Davvero rendersi AUTONOMI. Dare a noi stessi l AUTOREVOLEZZA di scegliere. NON DELEGARE LAUTORITA AD ALCUNO. Significa però poi non poter più nascondersi ed assumersi le proprie responsabilità scrollandoci di dosso un orgoglio che diventa impotenza. Essere orgogliosi di sé e delle proprie radici non deve divenire un alibi ad ogni azione che noi CONSENTIAMO ad altri. Mi sento apolide non posso che sentire le mie radici nella terra e i miei pensieri nel cielo. Ma amo questa terra...da sempre. Qui sto crescendo mio figlio anche se le cure per lui sono lontane e mi hanno impegnata in questi anni a viaggiare in modo continuo e pesante. Io non conosco la lingua dei Sardi e neppure lalgherese, ma SO che bisogna cogliere le sferzate che la Natura ci dà per cambiare. Ci hanno isolati, hanno reso impossibile gli scambi merce e culturali con dei costi assurdi. Indipendenza !
Posted on: Sun, 24 Nov 2013 18:03:06 +0000