Abu Omar. Seldon Lady da Panama torna negli Usa, estradizione si - TopicsExpress



          

Abu Omar. Seldon Lady da Panama torna negli Usa, estradizione si allontana NEW YORK, STATI UNITI – L’ex capocentro della Cia a Milano Robert Seldon Lady, condannato per il rapimento dell’iman Abu Omar e ricercato per terrorismo dall’Italia, è già di ritorno negli Stati Uniti. Nel volgere di due giorni, Panama, dopo averlo fermato quasi per caso, ha deciso di lavarsene le mani, e adesso il nodo dell’estradizione in Italia passa direttamente a Washington, dove ha ben poche possibilità di essere sciolto. E il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri esprime il suo profondo rammarico e stupore per l’epilogo della vicenda e afferma che la richiesta italiana e’ stata ”disattesa senza plausibili spiegazioni”. Che il governo di Panama – storicamente in ottimi rapporti con Washington – si fosse reso conto di trovarsi una patata bollente per le mani è apparso subito chiaro dal silenzio che ha mantenuto sulla vicenda. Il ministro per la Sicurezza, Josè Raul Mulino, ha detto di non esserne a conoscenza. Solo venerdi mattina l’ambasciatore a Washington, Mario Jamarillo, ha confermato che Seldon Lady era “stato arrestato” e ha affermato che “le procedure riguardanti questo tipo di detenzione internazionale” venivano in quel “momento seguite da Panama”. Il risultato è stato che le autorità locali hanno consentito a Lady di ripartire, malgrado la richiesta di fermo provvisorio subito firmata dal ministro Cancellieri e inoltrata venerdi pomeriggio dall’Italia a Panama per via diplomatica. Panama non ha un trattato di estradizione con l’Italia e la documentazione inviata dalle autorità italiane era “insufficiente”, hanno affermato in serata fonti del ministero degli Esteri panamense. Falso, replicano dal ministero della Giustizia, la richiesta di fermo provvisorio per Seldon Lady è stata “inoltrata tempestivamente” alle autorità panamensi non appena si è appreso della cattura e “non è pervenuta alcuna richiesta di supplemento di informazioni”. Ed e’ il ministro ad intervenire direttamente in serata: ‘Sono profondamente rammaricata per l’epilogo della vicenda dell’ex capocentro della Cia Robert Seldon Lady”. ”Il ministero della Giustizia – ha aggiunto – una volta informato tramite Interpol che Seldon era stato arrestato a Panama, aveva immediatamente fatto tutti i passi diplomatici per chiedere il fermo provvisorio al governo di Panama per poi attivare la procedura per l’estradizione. Con grande stupore sono costretta a constatare che la nostra domanda è stata disattesa senza plausibili spiegazioni”. A nulla evidentemente è valso il mandato di cattura diffuso dall’Interpol, dopo che l’allora Guardasigilli Paola Severino il 21 dicembre decise di estendere per l’ex capocentro Cia le ricerche in campo internazionale, avendo esaminato le diverse posizioni ed essendo determinata dal fatto che Lady aveva avuto la condanna più alta: 9 anni, contro i 7 degli altri 22 esponenti della Cia giudicati, tutti in contumacia, per la stessa vicenda. Già il processo d’altra parte aveva causato un’insolita tensione tra Washington e Roma, poi allentata soprattutto dopo la decisione del 5 aprile scorso del presidente Giorgio Napolitano di concedere la grazia al colonnello Joseph Romano, responsabile statunitense della sicurezza della base di Aviano dove sostò l’aereo che portò l’ex imam in Germania e da lì in Egitto. Ora non è chiaro quali saranno i passi futuri delle autorità italiane. A caldo, poco dopo che il Dipartimento di Stato aveva confermato che Lady è ripartito da Panama per gli Usa, alla Farnesina si è “preso atto” delle decisioni delle autorit� panamensi. Allo stesso modo, da New York, dove si trova per incontri all’Onu, il vice ministro degli Esteri Lapo Pistelli si è limitato anche lui ad affermare: “Ne prendo atto”, ma “non voglio aggiungere altro”. Di certo, le possibilit� di una estradizione di Lady in Italia appaiono ridotte. Basti pensare a come le autorità americane hanno protetto i marines coinvolti nella tragedia del 1998 della funivia del Cermis, o dell’uccisione di Andrea Calipari a Baghdad nel 2005. “Le autorit� statunitensi si opporranno in tutti i modi all’estradizione di Seldon Lady e faranno pressioni in tutti i sensi affinchè ci� non avvenga. Sono sicuro”, aveva d’altra parte affermato prima della notizia del rientro dell’ex agente Cia in Usa, Ferdinando Pomarici, l’allora procuratore aggiunto di Milano che con Armando Spataro coordinò le indagini sul sequestro di Abu Omar. In ogni caso, in base al trattato d’estradizione firmato da Italia e Stati Uniti, Washington ha gli strumenti per evitare di consegnare a Roma l’ex agente della Cia. Forse anche per questo, il Washington Post – che per primo ha dato la notizia che Lady era in volo verso gli Stati Uniti – ha scritto che la cosa ha portato a “una repentina chiusura del breve dramma diplomatico iniziato mercoledi, quando Lady è stato arrestato alla frontiera a Panama”.
Posted on: Mon, 22 Jul 2013 11:34:51 +0000

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