Adesso chiudi gli occhi.. Immagina un’immensa distesa di acqua, - TopicsExpress



          

Adesso chiudi gli occhi.. Immagina un’immensa distesa di acqua, di colori, di forme, di odori, di vita.. Un senso estremo di Libertà… E poi improvvisamente ti risvegli rinchiusa in pochi metri d’acqua, con le pinne posteriori paralizzate, con l’omero fratturato, (da qui il mio nome) che non si risalderà mai più, con il carapace lesionato. Ecco.. Ora svegliati e immagina una vita così.. Questa è la mia vita.. La vita di tartaruga disabile.. Questa è la mia storia: Mi chiamo Homerus, sono una tartaruga marina della poco fortunata specie Caretta Caretta, prossima ormai all’estinzione, ho circa trent’anni, il giorno esatto in cui sono nata non me lo ricordo; sono una femminuccia e secondo me anche carina e fino a qualche anno fa, vivevo e nuotavo libera nel mare, la mia Casa. Ma uno sciagurato giorno, accidentalmente sono finita in una rete, e dopo essere stata trascinata sul fondale per molti, anzi troppi metri, ho perso l’uso delle mie bellissime pinne posteriori. Era il 2008 e mi trovavo nei pressi di Marsala, e nelle mie condizioni l’unica cosa che riuscivo a fare era galleggiare. Nonostante tutto non ho mai smesso di amare così terribilmente la vita, no! Non mi sono lasciata andare! Poi all’improvviso delle mani mi hanno sollevato.. Poi il vuoto.. Quando ho riaperto gli occhi il mio sguardo ha incrociato quello di Daniela; forse l’unico umano con il quale ho ricominciato a provare fiducia. Di nuovo speranza.. Daniela si batte da oltre vent’anni con molti sforzi e sacrifici per la salvaguardia delle tartarughe marine. Con tanta fatica è riuscita a creare un centro a Lampedusa, un ospedale tutto per noi.. Una volta guarite ci accompagna di nuovo in mare verso la vita, verso la libertà.. Io no però.. Daniela ha provato a liberarmi di nuovo in mare, ma così paralizzata come sono non ce l’avrei mai fatta.. La corrente è troppo forte, non riuscirei a risalire per respirare, non riuscirei più a procacciarmi da sola il cibo.. Ora abbiamo un sogno però, per me e per tutte le mie sorelle e fratelli disabili, quello di avere un pezzo di mare, di costa, insomma un’oasi tutta per noi dove possiamo Vivere ancora.. Dove possiamo sentirci di nuovo libere, senza essere costrette in uno spazio troppo piccolo per noi. Già sono sei anni che mi trovo al centro, e ringrazio Daniela per avermi salvato e per occuparsi e prendersi cura quotidianamente di me insieme agli altri volontari.. Sto bene, ma è pur sempre un ospedale.. A me gli ospedali non piacciono tanto, mi manca la mia casa. Per realizzare questo sogno c’è bisogno dell’aiuto di tutti voi. Io non ho smesso ancora di crederci e nemmeno Daniela, vi bastano pochi minuti per mandare una mail, raccontare la mia storia e chiedere LIBERTA’ per Homerus, mi fido di voi e sono sicura che insieme ce la faremo
Posted on: Wed, 02 Oct 2013 13:01:24 +0000

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