Affinchè il fiume in piena non torni ad essere un - TopicsExpress



          

Affinchè il fiume in piena non torni ad essere un rigagnolo Come comitati, realtà di base e movimenti sociali di Napoli e della Campania che da anni lottano contro la devastazione ambientale e per la difesa della salute, abbiamo partecipato con entusiasmo al percorso di mobilitazione che ha portato alla grande manifestazione del 16 Novembre a Napoli. Un fiume in piena nel quale, rimarcando l’autonomia da partiti ed istituzioni, che riteniamo complici al pari di camorra ed imprenditoria del disastro ambientale, abbiamo trovato naturale portare il nostro contributo. Lo abbiamo fatto sia nella costruzione con decine di iniziative nei territori, nelle scuole ed università, nei luoghi di lavoro, negli spazi occupati, sia nell’apporto di contenuti e saperi all’elaborazione della piattaforma ed infine nel fiume in piena di cui ci sentiamo pienamente parte. Lo sforzo di tutti ha portato ad un grande risultato di partecipazione, che dal 17 ci permette di andare oltre la resistenza e la testimonianza e raggiungere obbiettivi concreti che invertano la rotta. Con la mobilitazione del 16 abbiamo dimostrato di avere numeri, risorse, idee, oltre che centomila ragioni per affermare che è venuto il momento per poter finalmente decidere delle sorti della nostra terra e del nostro futuro. Ora non possono più fermarci se sapremo fare ricchezza della nostra forza evitando divisioni ed inutili protagonismi personali e/o di gruppo. Le istituzioni e la politica stanno tentando di cavalcare la rabbia delle popolazioni sin dall’avvio del percorso che, già prima del 16, ha visto la scesa in campo di migliaia di cittadini nelle decine di marce che hanno attraversato la terra dei fuochi e non. Le dichiarazioni di appoggio e la presenza ai cortei di politici in cerca di facile consenso, dopo anni di omertoso silenzio se non di esplicito consenso verso la criminale gestione dei rifiuti in questa regione; gli inviti alla partecipazione alla giornata del 16 e, infine, gli appelli a stringersi intorno alle istituzioni, ad avere fiducia in loro e la dichiarazione di disponibilità ad agire insieme, sono un’esca avvelenata lanciata a questo movimento. E’ evidente che si vuole provare ad incanalare questo fiume in alvei tranquilli; per far questo si approfitterà delle tante anime che lo compongono, per dividere e scegliere - anche con lusinghe, adulazioni e promesse - quelli che si ritengono gli interlocutori più malleabili. Il dopo manifestazione è, quindi, un passaggio delicato. Le scelte che saranno messe in campo determineranno il raggiungimento o meno degli obiettivi rivendicati dalle decine di migliaia di cittadini scesi in piazza. Riteniamo che bisogna battere il ferro finché è caldo, fare un bilancio collettivo del 16 e costruire presto nuove e più grosse mobilitazione fino ad assediarli in maniera permanente. Crediamo che sia indispensabile lavorare per mantenere aperto e far crescere il movimento rifiutandoci di mettere il freno al primo sentore di tavoli. A casa a mani vuote non possiamo tornare né possiamo accettare di dare deleghe in bianco per eventuali trattative con la controparte che non siano frutto di un confronto realmente collettivo e condiviso. Ringraziamo i giovani del #fiumeinpiena che si sono assunti la responsabilità e l’onere di costruire la grande giornata del 16, crediamo tuttavia che proprio a salvaguardia di questa enorme ricchezza, il prossimo passo sia quello di istituire uno spazio vero di democrazia diretta che finora è mancato. Uno spazio dove poterci non solo confrontare ma assumere in maniera condivisa e partecipata le decisioni e le scelte relativamente ai contenuti, alla comunicazione, alle modalità organizzative ed alle pratiche di lotta che non possono essere in alcun modo appannaggio, anche in maniera involontaria, di gruppi ristretti. Se così fosse il #fiumeinpiena che tutti abbiamo contribuito a costruire ritornerebbe ad essere un insignificante rigagnolo. A tal proposito crediamo sia opportuno un incontro del #fiumeinpiena prima di Sabato 23, data nella quale Il Ministro dell’Ambiente Orlando sarà a Napoli, tanto più se, come lo stesso Ministro annuncia dai giornali, è intenzionato ad incontrare i manifestanti, per decidere insieme se incontrarlo, come ed eventualmente cosa dirgli. Noi proponiamo Giovedì 21 in luogo da definirsi Speriamo che questa esigenza e questa nostra richiesta veda tutte le realtà concordi. In ogni caso saremo presenti all’assemblea pubblica chiamata da #fiumeinpiena per il 30 novembre nella speranza che sia un luogo vero di bilancio e discussione per la costruzione dei prossimi passaggi e non solo una sede di comunicazione organizzativa. Rete Campana salute ambiente, Padre Alex Zanotelli missionario comboniano, Assise Cittadina per Bagnoli, associazione Agora (SA), Bancarotta Bagnoli, Campania Figli di un Dio minore (Marcianise), Cantiere Quarto Mondo, Collettivi Autonomi Napoli, Comitato No Inceneritore Giugliano, Comitato No Discarica Castagnaro Quarto, Comitato di Lotta Bonifichiamo Bagnoli, Comitato NO ALLE PERIFERIE DISCARICA S.Anastasia, Comitato No Inceneritore (SA), Comunità Michea alla Sanità, Coordinamento No Inceneritori Ponticelli, CortoCircuito Flegreo, CSOA Officina 99, Gennaro Ferrillo AltroModo Flegreo, ISDE medici per l ambiente (SA), Laboratorio Occupato SKA, Movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi, Radio vostok (SA), Red Link, Rete Ambiente provincia di Salerno, Zero81 Affinchè il fiume in piena non torni ad essere un rigagnolo Come comitati, realtà di base e movimenti sociali di Napoli e della Campania che da anni lottano contro la devastazione ambientale e per la difesa della salute, abbiamo partecipato con entusiasmo al percorso di mobilitazione che ha portato alla grande manifestazione del 16 Novembre a Napoli. Un fiume in piena nel quale, rimarcando l’autonomia da partiti ed istituzioni, che riteniamo complici al pari di camorra ed imprenditoria del disastro ambientale, abbiamo trovato naturale portare il nostro contributo. Lo abbiamo fatto sia nella costruzione con decine di iniziative nei territori, nelle scuole ed università, nei luoghi di lavoro, negli spazi occupati, sia nell’apporto di contenuti e saperi all’elaborazione della piattaforma ed infine nel fiume in piena di cui ci sentiamo pienamente parte. Lo sforzo di tutti ha portato ad un grande risultato di partecipazione, che dal 17 ci permette di andare oltre la resistenza e la testimonianza e raggiungere obbiettivi concreti che invertano la rotta. Con la mobilitazione del 16 abbiamo dimostrato di avere numeri, risorse, idee, oltre che centomila ragioni per affermare che è venuto il momento per poter finalmente decidere delle sorti della nostra terra e del nostro futuro. Ora non possono più fermarci se sapremo fare ricchezza della nostra forza evitando divisioni ed inutili protagonismi personali e/o di gruppo. Le istituzioni e la politica stanno tentando di cavalcare la rabbia delle popolazioni sin dall’avvio del percorso che, già prima del 16, ha visto la scesa in campo di migliaia di cittadini nelle decine di marce che hanno attraversato la terra dei fuochi e non. Le dichiarazioni di appoggio e la presenza ai cortei di politici in cerca di facile consenso, dopo anni di omertoso silenzio se non di esplicito consenso verso la criminale gestione dei rifiuti in questa regione; gli inviti alla partecipazione alla giornata del 16 e, infine, gli appelli a stringersi intorno alle istituzioni, ad avere fiducia in loro e la dichiarazione di disponibilità ad agire insieme, sono un’esca avvelenata lanciata a questo movimento. E’ evidente che si vuole provare ad incanalare questo fiume in alvei tranquilli; per far questo si approfitterà delle tante anime che lo compongono, per dividere e scegliere - anche con lusinghe, adulazioni e promesse - quelli che si ritengono gli interlocutori più malleabili. Il dopo manifestazione è, quindi, un passaggio delicato. Le scelte che saranno messe in campo determineranno il raggiungimento o meno degli obiettivi rivendicati dalle decine di migliaia di cittadini scesi in piazza. Riteniamo che bisogna battere il ferro finché è caldo, fare un bilancio collettivo del 16 e costruire presto nuove e più grosse mobilitazione fino ad assediarli in maniera permanente. Crediamo che sia indispensabile lavorare per mantenere aperto e far crescere il movimento rifiutandoci di mettere il freno al primo sentore di tavoli. A casa a mani vuote non possiamo tornare né possiamo accettare di dare deleghe in bianco per eventuali trattative con la controparte che non siano frutto di un confronto realmente collettivo e condiviso. Ringraziamo i giovani del #fiumeinpiena che si sono assunti la responsabilità e l’onere di costruire la grande giornata del 16, crediamo tuttavia che proprio a salvaguardia di questa enorme ricchezza, il prossimo passo sia quello di istituire uno spazio vero di democrazia diretta che finora è mancato. Uno spazio dove poterci non solo confrontare ma assumere in maniera condivisa e partecipata le decisioni e le scelte relativamente ai contenuti, alla comunicazione, alle modalità organizzative ed alle pratiche di lotta che non possono essere in alcun modo appannaggio, anche in maniera involontaria, di gruppi ristretti. Se così fosse il #fiumeinpiena che tutti abbiamo contribuito a costruire ritornerebbe ad essere un insignificante rigagnolo. A tal proposito crediamo sia opportuno un incontro del #fiumeinpiena prima di Sabato 23, data nella quale Il Ministro dell’Ambiente Orlando sarà a Napoli, tanto più se, come lo stesso Ministro annuncia dai giornali, è intenzionato ad incontrare i manifestanti, per decidere insieme se incontrarlo, come ed eventualmente cosa dirgli. Noi proponiamo Giovedì 21 in luogo da definirsi Speriamo che questa esigenza e questa nostra richiesta veda tutte le realtà concordi. In ogni caso saremo presenti all’assemblea pubblica chiamata da #fiumeinpiena per il 30 novembre nella speranza che sia un luogo vero di bilancio e discussione per la costruzione dei prossimi passaggi e non solo una sede di comunicazione organizzativa. Rete Campana salute ambiente, Padre Alex Zanotelli missionario comboniano, Assise Cittadina per Bagnoli, associazione Agora (SA), Bancarotta Bagnoli, Campania Figli di un Dio minore (Marcianise), Cantiere Quarto Mondo, Collettivi Autonomi Napoli, Comitato No Inceneritore Giugliano, Comitato No Discarica Castagnaro Quarto, Comitato di Lotta Bonifichiamo Bagnoli, Comitato NO ALLE PERIFERIE DISCARICA S.Anastasia, Comitato No Inceneritore (SA), Comunità Michea alla Sanità, Coordinamento No Inceneritori Ponticelli, CortoCircuito Flegreo, CSOA Officina 99, Gennaro Ferrillo AltroModo Flegreo, ISDE medici per l ambiente (SA), Laboratorio Occupato SKA, Movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi, Radio vostok (SA), Red Link, Rete Ambiente provincia di Salerno, Zero81 Affinchè il fiume in piena non torni ad essere un rigagnolo Come comitati, realtà di base e movimenti sociali di Napoli e della Campania che da anni lottano contro la devastazione ambientale e per la difesa della salute, abbiamo partecipato con entusiasmo al percorso di mobilitazione che ha portato alla grande manifestazione del 16 Novembre a Napoli. Un fiume in piena nel quale, rimarcando l’autonomia da partiti ed istituzioni, che riteniamo complici al pari di camorra ed imprenditoria del disastro ambientale, abbiamo trovato naturale portare il nostro contributo. Lo abbiamo fatto sia nella costruzione con decine di iniziative nei territori, nelle scuole ed università, nei luoghi di lavoro, negli spazi occupati, sia nell’apporto di contenuti e saperi all’elaborazione della piattaforma ed infine nel fiume in piena di cui ci sentiamo pienamente parte. Lo sforzo di tutti ha portato ad un grande risultato di partecipazione, che dal 17 ci permette di andare oltre la resistenza e la testimonianza e raggiungere obbiettivi concreti che invertano la rotta. Con la mobilitazione del 16 abbiamo dimostrato di avere numeri, risorse, idee, oltre che centomila ragioni per affermare che è venuto il momento per poter finalmente decidere delle sorti della nostra terra e del nostro futuro. Ora non possono più fermarci se sapremo fare ricchezza della nostra forza evitando divisioni ed inutili protagonismi personali e/o di gruppo. Le istituzioni e la politica stanno tentando di cavalcare la rabbia delle popolazioni sin dall’avvio del percorso che, già prima del 16, ha visto la scesa in campo di migliaia di cittadini nelle decine di marce che hanno attraversato la terra dei fuochi e non. Le dichiarazioni di appoggio e la presenza ai cortei di politici in cerca di facile consenso, dopo anni di omertoso silenzio se non di esplicito consenso verso la criminale gestione dei rifiuti in questa regione; gli inviti alla partecipazione alla giornata del 16 e, infine, gli appelli a stringersi intorno alle istituzioni, ad avere fiducia in loro e la dichiarazione di disponibilità ad agire insieme, sono un’esca avvelenata lanciata a questo movimento. E’ evidente che si vuole provare ad incanalare questo fiume in alvei tranquilli; per far questo si approfitterà delle tante anime che lo compongono, per dividere e scegliere - anche con lusinghe, adulazioni e promesse - quelli che si ritengono gli interlocutori più malleabili. Il dopo manifestazione è, quindi, un passaggio delicato. Le scelte che saranno messe in campo determineranno il raggiungimento o meno degli obiettivi rivendicati dalle decine di migliaia di cittadini scesi in piazza. Riteniamo che bisogna battere il ferro finché è caldo, fare un bilancio collettivo del 16 e costruire presto nuove e più grosse mobilitazione fino ad assediarli in maniera permanente. Crediamo che sia indispensabile lavorare per mantenere aperto e far crescere il movimento rifiutandoci di mettere il freno al primo sentore di tavoli. A casa a mani vuote non possiamo tornare né possiamo accettare di dare deleghe in bianco per eventuali trattative con la controparte che non siano frutto di un confronto realmente collettivo e condiviso. Ringraziamo i giovani del #fiumeinpiena che si sono assunti la responsabilità e l’onere di costruire la grande giornata del 16, crediamo tuttavia che proprio a salvaguardia di questa enorme ricchezza, il prossimo passo sia quello di istituire uno spazio vero di democrazia diretta che finora è mancato. Uno spazio dove poterci non solo confrontare ma assumere in maniera condivisa e partecipata le decisioni e le scelte relativamente ai contenuti, alla comunicazione, alle modalità organizzative ed alle pratiche di lotta che non possono essere in alcun modo appannaggio, anche in maniera involontaria, di gruppi ristretti. Se così fosse il #fiumeinpiena che tutti abbiamo contribuito a costruire ritornerebbe ad essere un insignificante rigagnolo. A tal proposito crediamo sia opportuno un incontro del #fiumeinpiena prima di Sabato 23, data nella quale Il Ministro dell’Ambiente Orlando sarà a Napoli, tanto più se, come lo stesso Ministro annuncia dai giornali, è intenzionato ad incontrare i manifestanti, per decidere insieme se incontrarlo, come ed eventualmente cosa dirgli. Noi proponiamo Giovedì 21 in luogo da definirsi Speriamo che questa esigenza e questa nostra richiesta veda tutte le realtà concordi. In ogni caso saremo presenti all’assemblea pubblica chiamata da #fiumeinpiena per il 30 novembre nella speranza che sia un luogo vero di bilancio e discussione per la costruzione dei prossimi passaggi e non solo una sede di comunicazione organizzativa. Rete Campana salute ambiente, Padre Alex Zanotelli missionario comboniano, Assise Cittadina per Bagnoli, associazione Agora (SA), Bancarotta Bagnoli, Campania Figli di un Dio minore (Marcianise), Cantiere Quarto Mondo, Collettivi Autonomi Napoli, Comitato No Inceneritore Giugliano, Comitato No Discarica Castagnaro Quarto, Comitato di Lotta Bonifichiamo Bagnoli, Comitato NO ALLE PERIFERIE DISCARICA S.Anastasia, Comitato No Inceneritore (SA), Comunità Michea alla Sanità, Coordinamento No Inceneritori Ponticelli, CortoCircuito Flegreo, CSOA Officina 99, Gennaro Ferrillo AltroModo Flegreo, ISDE medici per l ambiente (SA), Laboratorio Occupato SKA, Movimento di lotta per il lavoro Banchi Nuovi, Radio vostok (SA), Red Link, Rete Ambiente provincia di Salerno, Zero81 Affinchè il fiume in piena non torni ad essere un rigagnolo Come comitati, realtà di base e movimenti sociali di Napoli e della Campania che da anni lottano contro la devastazione ambientale e per la difesa della salute, abbiamo partecipato con entusiasmo al percorso di mobilitazione che ha portato alla grande manifestazione del 16 Novembre a Napoli. Un fiume in piena nel quale, rimarcando l’autonomia da partiti ed istituzioni, che riteniamo complici al pari di camorra ed imprenditoria del disastro ambientale, abbiamo trovato naturale portare il nostro contributo. Lo abbiamo fatto sia nella costruzione con decine di iniziative nei territori, nelle scuole ed università, nei luoghi di lavoro, negli spazi occupati, sia nell’apporto di contenuti e saperi all’elaborazione della piattaforma ed infine nel fiume in piena di cui ci sentiamo pienamente parte. Lo sforzo di tutti ha portato ad un grande risultato di partecipazione, che dal 17 ci permette di andare oltre la resistenza e la testimonianza e raggiungere obbiettivi concreti che invertano la rotta. Con la mobilitazione del 16 abbiamo dimostrato di avere numeri, risorse, idee, oltre che centomila ragioni per affermare che è venuto il momento per poter finalmente decidere delle sorti della nostra terra e del nostro futuro. Ora non possono più fermarci se sapremo fare ricchezza della nostra forza evitando divisioni ed inutili protagonismi personali e/o di gruppo. Le istituzioni e la politica stanno tentando di cavalcare la rabbia delle popolazioni sin dall’avvio del percorso che, già prima del 16, ha visto la scesa in campo di migliaia di cittadini nelle decine di marce che hanno attraversato la terra dei fuochi e non. Le dichiarazioni di appoggio e la presenza ai cortei di politici in cerca di facile consenso, dopo anni di omertoso silenzio se non di esplicito consenso verso la criminale gestione dei rifiuti in questa regione; gli inviti alla partecipazione alla giornata del 16 e, infine, gli appelli a stringersi intorno alle istituzioni, ad avere fiducia in loro e la dichiarazione di disponibilità ad agire insieme, sono un’esca avvelenata lanciata a questo movimento. E’ evidente che si vuole provare ad incanalare questo fiume in alvei tranquilli; per far questo si approfitterà delle tante anime che lo compongono, per dividere e scegliere - anche con lusinghe, adulazioni e promesse - quelli che si ritengono gli interlocutori più malleabili. Il dopo manifestazione è, quindi, un passaggio delicato. Le scelte che saranno messe in campo determineranno il raggiungimento o meno degli obiettivi rivendicati dalle decine di migliaia di cittadini scesi in piazza. Riteniamo che bisogna battere il ferro finché è caldo, fare un bilancio collettivo del 16 e costruire presto nuove e più grosse mobilitazione fino ad assediarli in maniera permanente. Crediamo che sia indispensabile lavorare per mantenere aperto e far crescere il movimento rifiutandoci di mettere il freno al primo sentore di tavoli. A casa a mani vuote non possiamo tornare né possiamo accettare di dare deleghe in bianco per eventuali trattative con la controparte che non siano frutto di un confronto realmente collettivo e condiviso. Ringraziamo i giovani del #fiumeinpiena che si sono assunti la responsabilità e l’onere di costruire la grande giornata del 16, crediamo tuttavia che proprio a salvaguardia di questa enorme ricchezza, il prossimo passo sia quello di istituire uno spazio vero di democrazia diretta che finora è mancato. Uno spazio dove poterci non solo confrontare ma assumere in maniera condivisa e partecipata le decisioni e le scelte relativamente ai contenuti, alla comunicazione, alle modalità organizzative ed alle pratiche di lotta che non possono essere in alcun modo appannaggio, anche in maniera involontaria, di gruppi ristretti. Se così fosse il #fiumeinpiena che tutti abbiamo contribuito a costruire ritornerebbe ad essere un insignificante rigagnolo. A tal proposito crediamo sia opportuno un incontro del #fiumeinpiena prima di Sabato 23, data nella quale Il Ministro dell’Ambiente Orlando sarà a Napoli, tanto più se, come lo stesso Ministro annuncia dai giornali, è intenzionato ad incontrare i manifestanti, per decidere insieme se incontrarlo, come ed eventualmente cosa dirgli. Noi proponiamo Giovedì 21 in luogo da definirsi Speriamo che questa esigenza e questa nostra richiesta veda tutte le realtà concordi. In ogni caso saremo presenti all’assemblea pubblica chiamata da #fiumeinpiena per il 30 novembre nella speranza che sia un luogo vero di bilancio e discussione per la costruzione dei prossimi passaggi e non solo una sede di comunicazione organizzativa. Rete Campana salute ambiente, Padre Alex Zanotelli missionario comboniano, Assise Cittadina per Bagnoli, associazione Agora (SA), Bancarotta Bagnoli, Campania Figli di un Dio minore (Marcianise), Cantiere Quarto Mondo, Collettivi Autonomi Napoli, Comitato No Inceneritore Giugliano, Comitato No Discarica Castagnaro Quarto, Comitato di Lotta Bonifichiamo Bagnoli, Comitato NO ALLE PERIFERIE DISCARICA S.Anastasia, Comitato No Inceneritore (SA), Comunità Michea alla Sanità, Coordinamento No Inceneritori Ponticelli, CortoCircuito Flegreo, CSOA Officina 99, Gennaro Ferrillo AltroModo Flegreo, ISDE medici per l ambiente (SA), Laboratorio O
Posted on: Wed, 20 Nov 2013 15:11:58 +0000

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