Alcune considerazioni sulla due giorni romana del 18 e 19. 1) - TopicsExpress



          

Alcune considerazioni sulla due giorni romana del 18 e 19. 1) Finalmente ho potuto dire ad unamica che vive a Madrid che anche noi abbiam fatto unacampada sotto i palazzi del potere. Lei mi ha gelato subito, dicendo che oggi quel movimento in Spagna sembra evaporato. Per questo occorre partire dal 19 per continuare la mobilitazione oltre lemozione del momento e lavorare alla sedimentazione delle lotte e dei movimenti che in Spagna ha dato vita e forza ad Izquierda Unida e in Grecia ha visto lesplosione di Syriza. 2) E molto significativo che la due giorni sia partita dallo sciopero generale dei sindacati di base, che hanno anche lanciato lidea dellacampada. Uno sciopero politico, chiarissimo contro lausterità e contro il governo, che ha portato in piazza migliaia di lavoratori, grazie soprattutto allorganizzazione dellUSB. La ricostruzione di un sindacato di lotta, cioè un sindacato vero e non schiavo del quadro politico, è fondamentale in questa fase. Per questo bisogna far dialogare le parti conflittuali del sindacato in Italia. E smetterla con sciocche contrapposizioni, che bisogna superare con la stessa ottica che ha portato Cobas e Usb a scendere in piazza assieme. Bisogna in particolare dialogare con la Fiom e con i lavoratori più combattivi delle altre categorie Cgil. Nelle prossime mobilitazioni devono esserci anche loro. 3) La manifestazione del 19 era più piccola di quella del 15 ottobre del 2011. Non cerano quelli scesi in piazza solo per far cadere Berlusconi. Ma era più coesa su contenuti radicali e con una direzione politica, non stabilita a tavolino, ma garantita a mio avviso dallautorevolezza dei movimenti per il diritto allabitare di Roma e dei No Tav. In nessun caso queste componenti avrebbero permesso che il corteo saltasse come due anni fa. 4) La cosa che più mi ha colpito è stata il grandissimo spezzone dei migranti, con intere famiglie al seguito, bambini compresi. Quei ragazzi in cima al palazzo occupato a salutare il corteo il momento per me più emozionante della giornata del 19. Sono loro quelli che hanno meno da perdere e quindi più disponibilità a lottare, vedendo nelliniziativa politica un mezzo concreto per il miglioramento della loro vita. La Sinistra dovrà vedere molti più ragazze e ragazzi migranti fra i suoi militanti, altrimenti non avrà ragion dessere. 5) Lo slogan non ci rappresenta nessuno di certi spezzoni, lo dico onestamente, mi sembra più che altro un grido di dolore ed impotenza. Come dire siamo soli e però anche ci va bene così. Io oltre che dal mio partito, il 18 mi sentivo rappresentato dai sindacati di base, pur non facendone parte. Il 19 mi sentivo rappresentato dai movimenti per la casa e dal corteo tutto. E per questo mi sentivo più forte. Grandi soggetti coerenti e rappresentativi delle lotte e del conflitto vanno costruiti, non demoliti come pensano, purtroppo, in molti. Senza questo lavoro, la forza del movimento rischia di sgonfiarsi come tante volte abbiamo visto in questi anni. 6) Rifondazione Comunista il 19 aveva il più grande fra gli spezzoni dei soggetti politici ed è riuscita nel piccolo capolavoro di essere presente in forze in tutti e 3 i cortei della settimana, 12, 18 e 19. Ora è il momento di lavorare per passare dallessere sostenitori ad essere pienamente uno dei motori delle mobilitazioni, a partire dai territori. Solo se facciamo questo potremo avere un ruolo significativo, non basta certo il fatto che siamo e ci diciamo comunisti. Far dialogare le piazze del 12 e del 18 e 19 è uno dei nostri primi compiti. Ps: il 18 e 19 Sel e partito 5 stelle non pervenuti.
Posted on: Mon, 21 Oct 2013 21:00:05 +0000

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