Alludienza generale il Pontefice parla dellorizzonte che va oltre - TopicsExpress



          

Alludienza generale il Pontefice parla dellorizzonte che va oltre la vita presente Senza fine Chi pratica la misericordia non può avere paura della morte La nostra vita non finisce con la morte. La risurrezione di Gesù è la promessa dellimmortalità futura, invocata in una bella preghiera della Chiesa, come ha ricordato il Pontefice alludienza generale di mercoledì 27 novembre, in piazza San Pietro. Ma il primo pensiero di Papa Francesco è andato oggi agli oltre settantamila fedeli che hanno sfidato il freddo pungente di queste giornate finali dellautunno romano: Complimenti - ha infatti esordito - perché siete coraggiosi con questo freddo in piazza. Tanti complimenti. Poi ha annunciato la prossima conclusione del ciclo di catechesi sul Credo, con la riflessione sul tema della risurrezione della carne, interpretato secondo i due aspetti proposti dal Catechismo della Chiesa cattolica il nostro morire - ha spiegato il Pontefice - e il nostro risorgere in Gesù. Oggi si è soffermato sul primo aspetto e ha subito messo in chiaro quanto sia sbagliato il nostro modo di vedere la morte. Intanto non è una minaccia che infrange ogni nostra aspirazione e a maggior ragione non è la fine di tutto. Anzi contro questa falsa soluzione si ribella il cuore delluomo. Cè un istinto potente dentro di noi - ha affermato il Santo Padre - che ci dice che la nostra vita non finisce con la morte. Dobbiamo fidarci di Gesù che è risorto promettendoci la vita eterna. Si tratta piuttosto di prepararsi allincontro faccia a faccia col suo volto che, ha assicurato il Pontefice, è la cosa più bella che può accaderci. Come fa spesso, per rendere più chiari i concetti che stava esprimendo il Papa ha dato il via a una sorta di dialogo a distanza con la gente, proponendo una serie di domande e risposte semplici quanto dirette e significative: Come ci si prepara a questincontro con il Cristo? Stando vicino a Gesù. E come si sta vicino a Gesù?. Naturalmente con la preghiera, nei sacramenti ma anche e soprattutto nella pratica della carità. Anzi Chi pratica la misericordia - ha ripetuto più volte invitando direttamente i fedeli a farlo con lui - non teme la morte. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] A dicembre nuova missione di Cor Unum in Libano Per i piccoli siriani Settantotto milioni di dollari sono stati stanziati finora dalla Chiesa per venire incontro alle necessità della popolazione siriana. Gli aiuti umanitari sono stati distribuiti in venti città, tra cui Damasco, Aleppo, Homs, Hama, Hasské, Idlib, Marmarita, Kaméchli, Hauran, Bosra, Lattaqieh. Tuttavia - ha informato questa mattina, mercoledì 27 novembre, il cardinale Robert Sarah, presidente di Cor Unum presentando lultima iniziativa del dicastero in favore delle popolazioni di quella martoriata regione - laiuto è arrivato anche ai rifugiati negli Stati confinanti: Libano, Giordania, Turchia, Cipro, Egitto, Iraq, Armenia. La distribuzione è stata possibile grazie alla presenza sul campo di sessantadue istituzioni cattoliche e di quarantadue organismi, sempre cattolici, che li hanno finanziati. E tra qualche giorno, come egli stesso ha annunciato, il porporato tornerà in Libano - accompagnato dal segretario del dicastero per la carità del Papa, monsignor Giampietro Dal Toso - al fine di incontrare i vescovi e gli organismi di carità, e verificare al tempo stesso il procedere della missione sanitaria avviata per i bambini siriani. Liniziativa, presentata nella Sala Stampa della Santa Sede, è stata realizzata in collaborazione con lospedale pediatrico Bambino Gesù e con la Caritas Libano. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] Labbraccio del Papa a quaranta bambine colpite dalla sindrome di Rett Con affetto e con il cuore Papa Francesco ha stretto in un abbraccio quaranta bambine colpite dalla sindrome di Rett: le ha ricevute con affetto e con il cuore insieme ai loro familiari mercoledì 27 novembre, nellaula Paolo vi, subito prima delludienza generale. Lincontro, durato venticinque minuti, è culminato con la preghiera dellAve Maria e la benedizione apostolica. Il Papa ha voluto dare un bacio sulla guancia a ogni bambina ammalata. E ha incoraggiato personalmente, a uno a uno, tutti i genitori e i familiari presenti nellaula. La sindrome di Rett è una malattia genetica rara particolarmente violenta che si manifesta nelle bambine intorno ai due anni di vita spiega Lucia Dovigo, presidente dellassociazione italiana che riunisce le famiglie che hanno una figlia colpita da questa grave patologia. Stamani - dice la donna - abbiamo riconosciuto nel Papa un padre che cè, che è davvero vicino a noi, alle nostre figlie, che ci capisce e che ci ha accolto a braccia aperte nella sua casa. Il suo gesto di amore ci dà più forza per andare avanti nella nostra lotta per la vita. Da parte delle famiglie cè anche la speranza che lincontro con il Papa possa far arrivare alle istituzioni il loro appello per un aiuto concreto e solidale a sostenere il peso di una malattia così grave e devastante. E al Pontefice i genitori hanno chiesto una preghiera per se stessi in modo da avere sempre energie e fede per stare accanto alle nostre bambine che hanno bisogno di tutto per vivere aggiunge Ines Bianchi, venuta da Rimini con il marito e la figlia Alice. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] Trenta migranti affogano nel naufragio della loro imbarcazione che cerca di raggiungere gli Stati Uniti In fuga dalla fame di Haiti per trovare la morte in mare Nassau, 27. Sono almeno una trentina i migranti haitiani morti al largo delle coste di Staniel Cay, nellarcipelago di Bahama, nel naufragio di unimbarcazione a vela di dodici metri sulla quale si erano ammassate oltre centotrenta persone per tentare di raggiungere gli Stati Uniti. La Guardia costiera statunitense aveva localizzato il battello, adagiato su un fianco, nella serata di lunedì. I migranti si aggrappavano allo scafo della barca quando sono arrivate le squadre dei soccorritori. Oltre un centinaio di persone sono state tratte in salvo e inizialmente si era parlato di dieci vittime, ma col passare delle ore sono aumentati i corpi senza vita restituiti dal mare. I tentativi di raggiungere le coste statunitensi da parte di migranti haitiani sono frequenti: la maggior parte dei battelli parte dal nord-ovest di Haiti, una delle zone più povere del Paese devastato dal terremoto del gennaio 2010 che provocò più di duecentomila morti e due milioni di senzatetto e dove si è tuttaltro che realizzata la ricostruzione alla quale si era impegnata la comunità internazionale. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] Con Unione europea e Ucraina Da Mosca la proposta di un tavolo a tre Kiev, 27. Un tavolo a tre Ucraina, Russia e Unione europea per affrontare insieme i problemi legati alleventuale accordo di associazione di Kiev con Bruxelles: è lobiettivo con cui il presidente ucraino, Viktor Ianukovich, parteciperà domani al vertice europeo di Vilnius, dopo aver deciso di sospendere la firma dellintesa con lUe, sollevando numerose proteste di piazza. Ma è anche il compromesso sostenuto e rilanciato ieri da Putin al vertice italo-russo di Trieste, dove ha respinto le accuse di pressioni arrivate nei giorni scorsi dai vertici dellUnione europea. Chiederei ai miei amici a Bruxelles di astenersi da dichiarazioni drastiche. Perché noi per far piacere a loro dovremmo strangolare interi settore della nostra economia? si è chiesto il leader del Cremlino, mentre il ministero degli Esteri russo smentiva ogni tipo di pressioni, esprimendo stupore e delusione, e accusando lUe di voler scaricare su Mosca la responsabilità del fallito accordo. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] Conferenza a Varsavia per proseguire il dialogo fra cattolici polacchi e ortodossi russi Sul cammino della riconciliazione Varsavia, 27. Non è rimasto lettera morta il messaggio congiunto firmato il 17 agosto 2012 a Varsavia dallarcivescovo presidente della Conferenza episcopale polacca, Józef Michalik, e il patriarca di Mosca, Cirillo. La conferenza intitolata Il futuro del cristianesimo in Europa. Il ruolo delle Chiese e dei popoli polacco e russo, in programma a Varsavia dal 28 al 30 novembre, è un ulteriore, importante passo avanti nel dialogo fra cattolici e ortodossi e fra i popoli polacco e russo. Levento è organizzato dalla Fondazione per lo scambio di informazioni cattoliche associato allAgenzia cattolica delle informazioni, in collaborazione con lepiscopato polacco e il Dipartimento delle relazioni esterne del patriarcato di Mosca. Nel documento siglato lanno scorso si parlava di perdono reciproco, di cura delle ferite del passato, di riconciliazione davanti alle sfide del mondo secolare contemporaneo, della creazione di un futuro pacifico. Il messaggio chiamava anche a una testimonianza comune delle Chiese, ortodossa e cattolica, per difendere i valori cristiani fondamentali nellEuropa del XXI secolo. Il programma della conferenza riflette le principali linee di questo documento: i partecipanti - riferisce Radio Vaticana - rifletteranno insieme anche sui temi concreti della cooperazione futura, come lopposizione alla laicità progressiva, il dialogo con i non credenti, le sfide della cultura contemporanea, la promozione della vita e della famiglia e la collaborazione tra i movimenti giovanili. In particolare si prevedono confronti tra gli storici sui principali avvenimenti del Novecento. Lobiettivo è di cominciare una collaborazione diretta tra molti ambiti di ambedue i Paesi in modo da rompere gli stereotipi negativi relativi alle vicende comuni. Allincontro sarà presente la delegazione del patriarcato di Mosca guidata dal metropolita Hilarion, responsabile delle relazioni ecclesiastiche esterne, i vertici della Chiesa cattolica polacca, rappresentanti ortodossi locali, intellettuali, artisti, politici e leader di movimenti laicali. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] I commenti allEvangelii gaudium nella stampa internazionale Il Papa non ci vuole imbalsamati Una persona che non è convinta, entusiasta, sicura, innamorata, non convince nessuno. Per evangelizzare, il Papa punta prima di tutto sulla gioia contagiosa: commentando su la Croix lEvangelii gaudium, Sébastien Maillard pone laccento sullinvito alla gioia. Al cuore della sua esortazione apostolica, resa pubblica martedì 26 novembre a Roma, riassume ciò che cerca di ottenere. Sulla stessa linea leditoriale di Dominique Greiner, Une Église hors-les-murs pubblicato sul medesimo giornale: Quando denuncia con forza i difetti del mondo attuale, come ad esempio leconomia che uccide producendo esclusione e disuguaglianze sociali, Francesco lo fa con la convinzione che la Chiesa ha una responsabilità di primo piano da assumersi per indicare una via verso una felicità e una gioia autentiche alle quali molti aspirano senza trovarle. Tocca a lei uscire dalle sue mura per ascoltare questa richiesta e proporre il suo messaggio. Il Papa chiama la Chiesa a uscire dal catalogo dei peccati e a essere più aperta, scrive Stéphanie Le Bars su Le Monde del 27 novembre, commentando la prima tabella di marcia ufficiale del pontificato, preceduta da gesti inediti, discorsi fondatori e battute a effetto. Francesco - scrive Luigi Accattoli sul Corriere della Sera - rimette allavventura la Chiesa di Roma: lavevamo capito dal nome che aveva scelto, ma ora cè il proclama del documento. LEvangelii gaudium è come un I have a dream di Francesco, scrive John L. Allen Jr. sul sito del National Catholic Reporter. Inizia con un sogno, come prima impressione sembrerebbe essere qualcosa di eccezionale. Il testo ci giunge con le ormai familiari e colorite espressioni del linguaggio casereccio di Francesco. In un altro punto, Francesco insiste sul fatto che la Chiesa non è una dogana. Benché non esponga un progetto completo di riforma, va al di là di puri suggerimenti, dando chiare indicazioni di direzione. Lalternativa, avverte Francesco, non è piacevole. Non si vive meglio fuggendo dagli altri, nascondendosi, negandosi alla condivisione, se si resiste a dare, se ci si rinchiude nella comodità, scrive. Ciò non è altro che un lento suicidio. Liam Moloney, sul Wall Street Journal nellarticolo Pope Francis Criticizes Economic Inequality in Mission Manifesto, sottolinea la critica della fiducia grossolana e ingenua nel libero mercato lasciato ai suoi meccanismi, che troppo spesso favorisce una cultura dello scarto che considera certe categorie di persone come oggetti a disposizione, creando una nuova tirannia invisibile, a volte virtuale. Anche Zachary A. Goldfarb e Michelle Boorstein sul Washington Post commentano la denuncia dellidolatria del denaro, mentre Cindy Wooden (Catholic News Service) mette invece in risalto i passi in cui si parla della valorizzazione della donna allinterno della Chiesa. Il giornale spagnolo La Razón sintetizza la road map di Papa Bergoglio in dieci punti (Los 10 mandamientos de la Revolución Francisco di Darío Menor) e lo stesso fanno i più diffusi media polacchi, dal quotidiano Nasz Dziennik allagenzia Kai, sottolineando loriginalità, lo stile e il carattere programmatico del documento. E su Twitter il regista statunitense Michael Moore chiude il suo messaggio di commento alle parole di Papa Francesco con un hashtag, #yikes, che indica unespressione di sorpresa favorevole. (silvia guidi) (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] Il nichilismo quasi infantile di molte élites postmoderne Quel cocciuto di Goethe di GERHARD LUDWIG MÜLLER La vita è troppo breve perché si beva vino cattivo, amava dire Johann Wolfgang von Goethe. Curioso adagio, in cui si rispecchia la concezione del mondo epicurea e il nichilismo quasi infantile per la sua cocciutaggine, proprio di molte attuali élites postmoderne. Rispetto a tale posizione, la visione cristiana del mondo e delluomo risuona come un bel canto alla vita e allottimismo. Quellottimismo che san Paolo esprime con entusiasmo nella Lettera ai Romani: Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nellospitalità (12, 12-13). È un fatto che la vita delluomo sulla terra sia breve, e quanto più passano i suoi giorni, tanto più ciascuno percepisce la brevitas vitae come una sfida esistenziale. Proprio questo è però il punto: il tempo è la risorsa che ci è data per destarci dal sonno dellideologia dellautorealizzazione o, detto altrimenti, dalla pretesa che luomo possa costruirsi poggiando unicamente sulle sue forze. Potremmo perciò ribattere: La vita è troppo breve perché ci si logori con una cattiva filosofia. La Costituzione Gaudium et spes del concilio Vaticano II afferma a tal proposito: Di fronte allevoluzione attuale del mondo, diventano sempre più numerosi quelli che si pongono o sentono con nuova acutezza gli interrogativi più fondamentali: cosè luomo? Qual è il significato del dolore, del male, della morte, che continuano a sussistere malgrado ogni progresso? Cosa valgono quelle conquiste pagate a così caro prezzo? Che apporta luomo alla società, e cosa può attendersi da essa? Cosa ci sarà dopo questa vita? (10). Lateismo afferma che Dio non esiste. E fin qui, nessuna novità. Basti ricordare il salmo davidico che da tremila anni proclama: Lo stolto pensa: Non cè Dio. Le statistiche più recenti attestano un aumento vertiginoso di convertiti allateismo. Perché sempre più persone si dichiarano atee? Davvero lateismo è latteggiamento più logico, come gli atei affermano? Perché libri del tipo Il gene egoista o Lillusione di Dio di Richard Dawkins o Dio non è grande di Christopher Hitchens figurano nelle liste dei bestseller? Benedetto XVI, nella sua lettera al matematico ateo Piergiorgio Odifreddi, ha affermato che la teoria mimetica di Richard Dawkins è semplicemente una proposta fantascientifica, degna di una scienza fiction. Nelle sue opere, Dawkins sostiene infatti che, proprio come i geni nella procreazione trasmettono linformazione biologica, così le copie, i mimi, trasmettono per imitazione linformazione culturale. Le idee e le opinioni passerebbero dunque da mente a mente come copie, come mimi invisibili. Ma non basta: Dawkins utilizza simile teoria per criticare la religione, dal momento che, a suo giudizio, le credenze religiose altro non sarebbero che virus che infettano luomo malato. Michael Blume, famoso biologo evolutivo e teologo, ha di recente confermato, dal canto suo, che laffermazione di Benedetto XVI è assolutamente pertinente: né le copie, i mimi, hanno potuto essere definite, nonostante i numerosi tentativi intrapresi al riguardo, né risulta possibile sostenere che alcun tipo di studio serio li abbia verificati dal punto di vista scientifico empirico. Per contro, mentre tutti i mimetici hanno ormai abbandonato già dal 2010 simile teoria, a tuttoggi solo Richard Dawkins non si è ancora pronunciato circa il suo fallimento scientifico. Come spiegare questo fatto? Occorre non dimenticare che la giustificazione offerta dallateismo moderno circa il processo di scristianizzazione della civiltà europea e nordamericana, cominciato nel XVII secolo, e la sua conseguente proposta di uno stile di vita edonistico improntato allutile e al profitto, pretende di realizzarsi attraverso forme che di scientifico hanno solo il rivestimento esteriore. Il cosiddetto neo-ateismo non offre, a dire il vero, nessun tipo di nuove fondazioni, che già non sia possibile ritrovare chiaramente formulate in David Hume e in tutti coloro che da allora in poi sono appartenuti e appartengono alla schiera degli empiristi e dei materialisti. Semplicemente ci si sforza, nellorizzonte della teoria evoluzionistica e della neurofisiologia, di estendere lapproccio tipico delle scienze naturali, così che astrofisica, biologia e ricerche sul cervello determinino una visione del mondo scientifica e, come si pretende, oggettiva, senza rendersi conto che di questo passo alluomo non sarà più concesso essere persona, vale a dire soggetto responsabile dei suoi atti e in grado di intrattenere un rapporto personale con Dio. Simile visione pseudo-scientifica del mondo propagandata dal neo-ateismo viene ai nostri giorni esaltata come programma di opinione da imporre allintera umanità. Portata allestremo, una tale teoria propugna che, se qualcuno crede allesistenza di un Dio personale, a costui non debba essere concesso diritto desistenza né nel mondo della cultura, avendo nelleventualità contratto un virus divino e necessitando perciò di essere posto in quarantena, e neppure di cittadinanza nello stesso mondo naturale degli uomini, per il fatto di essere giudicato come un parassita sociale. Il carattere intollerante e disumano del neo-ateismo emerge oltremodo evidente se consideriamo lateismo politico così come è stato storicamente pianificato dal nazionalsocialismo in Germania o il programma stalinista di estinzione della Chiesa, così come venne realizzato nellex Unione Sovietica. Il cosiddetto ateismo scientifico intende cioè sempre imporsi, di fatto, come visione globale del mondo e, per sue caratteristiche intrinseche, come programma politico-totalitario di assoluta disumanità. Allinizio dellepoca moderna si colloca lopposizione tra empirismo e razionalismo e con ciò il tentativo di risolvere il dualismo in favore di uno dei due modi daccesso alla realtà. Può il pensiero appropriarsi del mondo materiale? Oppure, proprio allinverso, la ragione è una semplice funzione del processo evolutivo? Luomo, come soggetto pensante, è solo parte di un momento di differenziazione della materia, sottoposto alla legge della selezione naturale come qualsiasi altro prodotto, privo di sostanza, parte di una totalità integrale che tutto ricomprende? Robert Spaemann ha ben sintetizzato il concetto di modernità nelle sue ripercussioni negative sulluomo come persona, quale essere dotato di capacità morali e intellettuali proprie: La visione scientifica del mondo sottrae lio e il tu dalla vita breve dellindividuo, dalla sua complessità e dal suo significato, dallessere la rappresentazione unica dellincondizionato, a vantaggio di uno sviluppo collettivo, che vale in se stesso come unico portatore veritiero di senso (Gesammelte Reden und Aufsätze I, 14). Lapproccio tipico della modernità ha la sua radice nellempirismo di David Hume, secondo il quale non possiamo mai andare oltre noi stessi (cfr. Gesammelte Reden und Aufsätze II, 9). Occorre sottolineare che simile visione riduzionista non tiene conto della evidente capacità dellintelletto di andare più in là rispetto a ciò che immediatamente appare. Le scoperte della recente ricerca di tipo evoluzionistico e della neurobiologia si occupano poco della struttura essenziale delluomo come essere dotato di natura corporeo/spirituale e di inclinazione verso la conoscenza della verità e del bene e dunque verso la piena realizzazione personale. Tali ricerche si limitano a considerare le condizioni materiali della ragione e degli atti di volontà delluomo, dal punto di vista di una interpretazione pseudo-scientifica che viene a sovrapporsi a una filosofia improntata al materialismo monistico. Data la sua tendenza a convertirsi in un monismo di tipo idealista, il vero progetto della modernità, con il suo innegabile valore umanizzante, potrà raggiungere il suo scopo solo nel momento in cui supera il presupposto dellempirismo e dei suoi derivati del materialismo, del positivismo e del razionalismo. Se vogliamo definire luomo nella sua pienezza, non possiamo limitarci a considerarlo come il mero oggetto di ricerche condotte sulla natura, la storia, la cultura e la morale, in quanto egli rimane sempre colui che è in grado di condurre una conoscenza riflessa su di sé. Luomo, come essere collocato nello spazio e nel tempo, non può rinunciare alla mediazione sensibile del contesto materiale e sociologico, che sostiene le condizioni materiali della sua esistenza. Tuttavia, per garantire sia il progetto della libertà dellindividuo nei confronti della collettività, sia la coscienza personale rispetto alla legge meramente positiva, sia la dignità inalienabile di ogni essere umano rispetto alla strumentalizzazione dinteressi di gruppo (classe, popolo, capitale, e così via), sono indispensabili una metafisica del reale e unantropologia della trascendenza delluomo, che lo pongano in rapporto con la sorgente della creazione. Una metafisica dellessere e della conoscenza di Dio, nello specifico senso elaborato dalla teologia filosofica, non è dinteresse meramente storico, ma la condizione di possibilità perché il progetto della modernità non naufraghi nella sterile dialettica dellilluminismo. Non per niente il dialogo con la ragione umana è stato più importante del dialogo con le religioni, allinizio del cristianesimo come ai giorni nostri: solo così infatti viene guadagnato un accesso integrale alla realtà e, di conseguenza, la possibilità di elaborare una effettiva teologia naturale. Non si tratta di tornare a una forma passata di metafisica di fronte alla proposta che le scienze naturali e la riflessione filosofica scaturita dalla modernità offrono della realtà mondana, né per mostrare la ragionevolezza del nostro approccio, né tanto meno per giustificare i contenuti della Rivelazione soprannaturale di Dio in Gesù Cristo. Si tratta di partire dallesperienza del mondo reale, nellintento di giungere a unauto-comprensione riflessa, che lessere spirito rende alluomo possibile, e a una conoscenza di Dio, non comè in se stesso, ma in quanto il mondo si pone in relazione con Lui, quale origine e termine di tutto lessere finito, incluso luomo. Luomo riconosce se stesso come persona solo alla luce di tale orientazione trascendente. Quando ricerca la verità e tende al bene, allora è in Dio che luomo incontra la pace. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home] Il 28 settembre la cometa Ison passerà radente al sole Breve visita di unabitante della nube di Oort di Robert J. Macke Specola vaticana A volte in astronomia i fenomeni più affascinanti sono quelli che non possiamo vedere. Un esempio è la nube Oort, una regione di piccoli oggetti ghiacciati che circonda il sistema solare, distante dal sole dalle duemila alle cinquantamila volte in più rispetto alla terra. Sono troppo piccoli e troppo deboli perché riusciamo a osservarli anche con i migliori telescopi. Tuttavia, abbiamo buone ragioni per credere che ci siano. Di tanto in tanto, lorbita di uno di questi oggetti provenienti da lontano viene destabilizzata ed esso precipita nel sistema solare interno come cometa. È il caso della cometa Ison, una sfera di polveri ghiacciate che ha preso il nome dalla International Scientific Optical Network (Ison), programma di collaborazione astronomica internazionale, che lha scoperta nel settembre 2012. Le comete a lungo periodo della nube di Oort possono impiegare molte migliaia di anni per completare unorbita, quindi abbiamo una sola possibilità di studiarle quando si avvicinano abbastanza. Anche il loro tempo nel sistema solare interno è piuttosto limitato: quando arrivano, viaggiano talmente veloci che nel giro di pochi mesi sono già sulla via del ritorno. Ison è una cometa radente; vale a dire che passerà molto vicina al sole. Nel suo passaggio più vicino, il 28 novembre, sarà cento volte più vicino al sole rispetto la terra. Gli occhi della comunità astronomica saranno fissi su di lei, specie quando incontrerà il sole da vicino. Poiché è stata scoperta relativamente presto per essere una cometa a lungo periodo, gli scienziati hanno avuto la rara opportunità di studiarla per oltre un anno e tempo in abbondanza per prepararsi allincontro. Tra quanti hanno osservato la cometa, ci sono anche gli astronomi del Vatican Advanced Technology Telescope (Vatt) in Arizona, tra cui il gesuita, padre Jean-Baptiste Kikwaya, della Specula Vaticana. La cometa Ison è stata abbastanza luminosa da poter essere vista a occhio nudo sin dalla metà di novembre e dovrebbe continuare a essere visibile per tutto dicembre, forse fino a inizio gennaio. Il momento di maggiore visibilità, per coloro che risiedono nellemisfero settentrionale, è previsto intorno alla metà di dicembre. Con il passare dei giorni, dovrebbe spostarsi verso nord nel cielo. Dopo essere passata vicino al sole, Ison proseguirà per ritornare verso la nube di Oort, dove non giungerà che tra qualche migliaio di anni, sempre che vi arrivi. Mentre si allontanerà dal sole, lalone e la coda si dissolveranno e la cometa diventerà più debole, finché non sarà più visibile nemmeno con i telescopi. Questa breve visita di unabitante della nube di Oort, ai confini più esterni del sistema solare, ci ricorda che, per tutte le meraviglie delluniverso che possiamo vedere, ce ne sono tante altre che sono fuori dalla portata della nostra vista. (©LOsservatore Romano 28 novembre 2013) [Index] [Top] [Home]
Posted on: Wed, 27 Nov 2013 20:29:03 +0000

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Good bye, dear lady..... Elaine Magarrell

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