Angolino del 15 Luglio MMXIII dedicato ad Irene. Carissimi, - TopicsExpress



          

Angolino del 15 Luglio MMXIII dedicato ad Irene. Carissimi, amici, Questa notte, appena dopo le 12 è nata Irene, figlia di Erika e Mauro e quindi questo angolino sarà a lei dedicato: Un giorno assai importante per gli antichi Romani, infatti oggi son le Idi di Giove e quindi feste e cerimonie in onore al capo degli Dei dell’Olimpo, vediamo un po’ cosa si nasconde nelle pieghe del tempo in questa calda e celeste giornata di metà luglio, cominciamo con il ricordare che oggi son le Idi Luglio dai romani dette anche Idi Jovis ovvero di Giove, quindi facciamo festa, ma torniamo alla cara Irene: Diciamo subito che è un nome che ci arriva da lontano, dalla Grecia Classica, Irene era una delle Ore, figlie di Zeus e Themi, ed erano le divinità delle stagioni. I greci ne contavano solo tre, la primavera, l’estate e l’autunno assieme e poi l’inverno. Le tre sorelle avevano non solo una funzione calendariale, ma anche morale, erano appunto figlie di Themi la semidea, ella era una titanide, che aveva in se l’ineluttabilità e la fermezza dell’universo, ovvero sovraintendeva alle “regole “, era ferma e inreprensibile, era detta appunto “ la fermezza “ nel senso morale del termine. Dall’unione con Giove, che ricordo oggi è la sua festa, nacquero non solo le Ore ma anche le Moire, ovvero le tre divinità che sovraintendevano il destino degli uomini, Cloto Lachesi ed Atropo, ma torniamo alle Ore, esse erano tre, nell’ordine: Eunomia, colei che sovraintendeva alla Legalità, per i romani era Disciplina. Diche, la Giustizia, protettrice dei tribunali. Ed infine Irene, la Pace; tra le tre la più nota e venerata, aveva templi in tutto il mondo classico e veniva raffigurata come una giovane donna che teneva in una mano un ramoscello di ulivo ( che strano il simbolo della pace!!! Ma che strano!! Ma che cosa incredibile!!! ) vicino ad essa la cornucopia dell’abbondanza, e in braccio un bambinello paffuto. Ma chi era il pargolo? È presto detto: era Pluto, no non ridete, con il cane di Topolino non ha nulla a che fare, e nemmeno con il dio Plutone, guardiano dell’Ade, ma era la divinità della ricchezza, da cui la parola Plutocrazia, ovvero il governo dei ricchi, termine utilizzato nel periodo fascista per indicare spesso il regime Inglese; Pluto è raffigurato sempre come un bambinello grasso, segno di abbondanza, bendato dato che è il caso che porta all’arricchimento, zoppo per la lentezza dell’accumulo e qualche volta alato per indicare quanto è facile dissipare ricchezze. Eravamo partiti da Irene e quindi diciamo subito che nel nostro calendario compare assai spesso, ha un sacco di onomastici, il 5 aprile, santa Irene di Tessalonica, il 26 febbraio, santa Irene, il 13 agosto, santa Irene di Ungheria e il 18 settembre con santa Sofia martiri in Egitto. Ma c’è una Irene che mi frulla nella testa, Irene Adler, il principale personaggio femminile nei racconti di Sherlock Holmes, per il vero appare solo in “ Sacandalo in Boemia “ ma questa apparizione fu fondamentale, pare di capire che il noto investigatore la ammirasse moltissimo e di lei si invaghi. Cosa incredibile dato che non dava mai segno di interesse per il gentil sesso. Il suo nome verrà citato in altri racconti in questi termini” late miss Adler “ che suona un po’ come “ la fu miss Adler” facendo intendere che sia morta, ma quando parla di lei Holmes seppur dice “late” pare intenda eccepire “la ex signorina Adler “ nel senso che ora ha cambiato cognome e non è più signorina dato che si è sposata. Da una fantastica relazione tra Irene e Holmes c’è chi dice nacque un altro grande detective, Nero Wolfe, ma questa è un’altra storia……….. Pertanto io dico una salva di cannoni in onore della neo arrivata Irene e che il sorriso le illumini il volto. Torniamo al consueto: era il 1410 e nella piana di Tannemberg si scontrarono due acerrimi nemici, l’Ordine Teutonico e i Principi Polacco Lituani, fu una battaglia terribile, senza mercè per i nemici, ed alla fine i potentissimi monaci guerrieri ebbero la peggio, cadde sul campo anche il loro gran maestro, Ulrich Von Jungingen. Nel 1799 a dieci anni ed un giorno dall’inizio della rivoluzione Francese, nel villaggio Egizio di Rosetta, avvenne una scoperta archeologica che cambiò le nostre conoscenze sull’antica civiltà dei faraoni; il capitano dell’esercito napoleonico, Pierre Francoise Bouchard, rinvenne quella che oggi è comunemente chiamata la stele di Rosetta, ovvero una lastra di basalto, assai pesante, su cui erano incise delle iscrizioni antiche: in geroglifico, demotico e greco. La particolarità che la fece diventare la chiave per capire la lettura della misteriosa lingua antica fu che riportava lo stesso testo in tre modi di scrittura diversi: il Geroglifico che era “ l’alfabeto “ dei documenti ufficiali e dei grandi monumenti, il demotico che era quello usato per i documenti ordinari ed era una semplificazione grafica dello ieratico, ed il greco che era la lingua comune per le questioni diplomatiche nel bacino del mediterraneo. La stele risale al 143 AC , quindi è già del periodo post alessandrino e non è altro che un decreto del neo faraone Tolomeo V Epifanie che annuncia la sua nuova politica, una fra tutte, l’abrogazione di alcune tasse…….. Alla stele è legato il nome di Chapollion, che non è chi l’ha trovata, ma lo studioso francese che l’ha tradotta, nel 1822 . Non fu il primo a cimentarsi nel tentativo, già il fisico inglese Yhong. Ma perché inglese??? Perché la stele, dopo la sconfitta delle truppe francesi in Egitto, passò come bottino di guerra in mano agli inglesi, che la portarono in patria, infatti la potete ammirare nel British Museum dove vi è stata posta nel 1802. Il bravo Champollion riuscì meglio degli altri poiché conosceva il copto, ovvero la lingua e l’alfabeto tutt’oggi usato dai cristiani egiziani, che non è altro che una forma modernizzata di alfabeto ieratico e suoni di origine egizia. Ricordo che prima di essere una nazione islamizzata, era una terra ellenizzata, infatti dopo la caduta del potere faraonico, già minato dalla dominazione persiana, nel IV sacolo AC, e con il dominio Alessandrino, la terra del Nilo divenne una regione con usi e costumi molto simili al resto del bacino Mediterraneo, poi nel 40 AC la stirpe dei Tolomei, ovvero i discendenti dei diadochi di Alessandro, vennero assorbiti dalla potenza Romana che mantenne gli usi e costumi locali, fin al 330 DC data in cui il cristianesimo divenne religione ammessa ed ufficiale nell’Impero. Solo nel VII secolo dopo Cristo l’Egitto cadde nelle mani dei conquistatori Mussulmani, che con la forza cancellarono settecento anni di tradizioni cristiano romane. Oggi meno del 10 % della popolazione professa la religione cristiana Copta, ed è pesantemente discriminata dal resto del popolo. Ma non cadiamo nel tranello della disquisizione politica, e rimaniamo allo studio dei geroglifici. Vi ricordo che lo studio della antica lingua egizia, ha avuto un grandissimo impulso grazie al Gesuita Atanasius Kircher, chi era costui? Lo scopriremo nei prossimi angolini. Rimanendo in tema napoleonico, come oggi nel 1815 a poco meno di un mese dalla battaglia di Waterloo, Bonaparte si consegnò alle autorità britanniche nel porto di Rochefort e la nave su cui salì per essere portato nella sua prima tappa dell’esilio fu il vascello Bellerophon, del comandante Maitland. Sfatiamo la credenza che fu tale nave a portarlo a Sant’Elena, il Bellerophon lo traghettò solo fino a Plymouth e da li venne imbarcato sul Northumberland. La piccola curiosità che so vi aspettate dall’angolino è che l’equipaggio del Bellerophon, scherzosamente storpiava il nome in Billy Ruffian, ovvero Billy il ruffiano. La nave aveva partecipato nel 1805 alla battaglia di Trafalgar dove perse più di 170 uomini e da allora sui suoi cannoni, ci fu l’iscrizione : Bellerophon, Death or Glory. Passiamo a un altro genere di argomento. Nel 1989 avvenne il tanto discusso concerto Veneziano dei Pink Floyd, immortalato dalla simpatica canzone dei Pitura Freska Oi nemo a vedar i Pinfloi. Ammetto che non son un fan ne dei Pitura Freska ne dei Pink Floyd. Adoro Alan Parson, I Jethro Tull, e gli ZZ top Oggi è festa nel Brunei, è il compleanno del Sultano, per anni l’uomo più ricco del mondo, ricordo anni fa ho sentito , in strettissimo dialetto Veronese, : “ Ostrega seto che el sindaco de Brunei l’è l’omo più rico de tutti?” Ok ragazzi il sindaco de Brunei!!!!!!! Capito bene???? Oggi ricorre santa Rosalia, patrona di Palermo, lo divenne alla fine del XVII secolo anche se la santa è del X secolo poiché l’ingresso in città delle sue spoglie ritrovate miracolosamente da un cacciatore, fecero terminare l’epidemia di peste che infuriava nella città. Tale evento scalzò le precedenti patrone, Santa Cristina, Santa Agata e santa Olivia. Indimenticabile l’intercalare con fortissimo accento siculo di Franco Franchi “ Santa Rosssaliaaa “ Oggi nell’antichità classica, venivano ricordati i Dioscuri ovvero i gemelli Castore e Polluce, figli di Zeus e Leda, da loro prendono il nome i due cani che appaiono nel “ meraviglioso “ romanzo : “ Bon ton in giallo “. Dai per oggi è tutto Ciao ciao CS
Posted on: Mon, 15 Jul 2013 06:44:26 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015