Ascoltando Fabrizio de andrè E sto di nuovo allinternetpoint a scrivere.Qualcuno ha messo al jiubox grande ldelle canzoni di fabrizio de andrè-Fu un generale di ventanni figlio del temporale....mentre samanta porta dei caffè al tavolino-Non fui io a mandarle delle rose... Un amico pittore imprenditore mo disse che delle mie poesie gli ricordavano delle canzoni di de andrè...e infatti io commentando delle poesie de Il Poeta delle nuvole parlo di canzonette. Bisogna vedere però il libro a cui ci si riferisce...Ora cè Andrea sè perso....non sa tornare...riciloi neri..raccoglieva violette sui bordi del pozzo...profondo Chissà.Quando incontrai una ragazza che mi sembrava una bambola seYi minnamorai subito di lei...era più grande di me.La ragazza so accorse che entrai nel pallone--quando dopo 5 minuiti a parlare le chiese se ci potevamo incontrare il giorno dopo alle dieci.Era importante per me. Noi-scrive un amico su face,non dovremmo donare sempre a tutti.ma anche saperci fare amare...altrimenti il pozzo diventa troppo profondo....più profondo di me. Divento sempre più insofferente agli altri.Mi hanno imprigionato anche se volevo cambiare il mondo.Forse cè nelle mie poesie ancora lutopia dei sogni...di quel tempo in cui tutto sembrava possibile.A Livello istituzionale v è stato un rapporto pazzo....tra chi voleva cambiare il mondo e un mondo che invece non ha voluto risolvere nessun problema. I limiti,la fragilità,il vivere in fondo in un mondo ovattato...in quel giardino dellessere dovè il dolore si può capire e il labirinto è meno sordo. E i ritmi della vita si addormentano nei sogni...ma poi si risvegliano i desideri. E le rose ridiventano come in una favole senza spine.
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 10:48:20 +0000
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