Associazione Lavoro Over 40® Professionalità per competere in un - TopicsExpress



          

Associazione Lavoro Over 40® Professionalità per competere in un mondo che cambia Associazione Lavoro Over 40® - Professionalità per competere in un mondo che cambia Sede Legale Via S. Maria di Loreto 11 23807 Merate Sede Operativa C/O ACLI Via della Signora 3 20122 Milano C.F. 97357200159 cell. 0039-340-3793580 (solo pomeriggio) fax 0039-02-30134865 Sito lavoro-over40.it E-mail [email protected] Marchio registrato N. 0001209085 CCIAA MILANO 07/06/2006 ® Gentile Sig. Presidente del Consiglio On. Enrico Letta Palazzo Chigi Piazza Colonna 370 Roma Esimio Sig. Presidente Della Repubblica Giorgio Napolitano Piazza del Quirinale Roma Gentile Sig. Ministro del Lavoro Prof. Enrico Giovannini Via Veneto 56 Roma Al presidente Commissione Lavoro del Senato Sen. Maurizio Sacconi Al Presidente Commissione Lavoro della Camera On. Cesare Damiano Merate 1 luglio 2013 Decreto Lavoro. Disoccupazione giovanile. E la disoccupazione in età matura? Eppure esiste! 1,5 miliardi per la occupazione dei giovani, 650 euro mensili per ogni assunzione di giovani tra 18 e 29 anni. Obiettivo 200 mila giovani da occupare a tempo indeterminato oppure in autoimprenditoria rivolto a giovani che siano disoccupati da almeno 6 mesi, oppure senza un titolo di studio, oppure che vivano soli o abbiano a carico una o più persone. Queste sono le ultime decisioni del consiglio dei ministri in tema di occupazione e lavoro. E poi ancora vantaggi fiscali per gli imprenditori che assumono lavoratori in ASPI. Sig. Presidente Letta: Lei ha colpito ancora una volta. Ancora una volta ha alzato la bandiera della demagogia cercando il sostegno ed il conforto dell’Europa per non rimanere scoperto e solo contro tutti. Complimenti! E’ assurdo! L’obiettivo che si è posto è certamente auspicabile anche se è molto alto: vorremmo tutti che i giovani avessero un lavoro degno di questo nome. E’ positivo il fatto di aver alzato la fasce di intervento dai 24 ai 29 anni, tuttavia l’intervento interessa pur solo il 25% dei disoccupati (31% se si considerano anche gli scoraggiati). Ma del rimanente 70/75% che è la maggior parte dei disoccupati cosa ne facciamo? Anche loro hanno diritto di avere un dignitoso lavoro! Nel Nord Europa le istituzioni si preoccupano di questa fascia di lavoratori maturi con politiche attive efficaci ed efficienti. In Italia ci sono solo parole e non fatti. Anzi è molto diffusa la discriminazione per età Sig. Presidente. Se avesse un poco di esperienza aziendale saprebbe che la maggior parte delle aziende prima scelgono la persona e se poi questa ha incentivi tanto meglio: E’ quindi velleitario pensare che un’azienda assuma una persona solo perché ha 650 euro al mese di contributi, per 12 o 18 mesi previsti di durata del sostegno, per un totale 8300 euro oppure 12.000 euro. E nella ipotesi che siano stimolati dagli incentivi (ammesso che lo facciano in questo periodo di crisi economica), e che faccia gola avere contributi per l’assunzione di molti giovani fino a 29 anni, allora assisteremmo alla assunzione di migliaia di giovani per realizzare un buon risparmio, ma a scapito di altri disoccupati non giovani portando un incremento della disoccupazione in età matura. Senza volerlo Lei, Sig. Presidente, alimenta la guerra generazionale!Associazione Lavoro Over 40® Professionalità per competere in un mondo che cambia Associazione Lavoro Over 40® - Professionalità per competere in un mondo che cambia Sede Legale Via S. Maria di Loreto 11 23807 Merate Sede Operativa C/O ACLI Via della Signora 3 20122 Milano C.F. 97357200159 cell. 0039-340-3793580 (solo pomeriggio) fax 0039-02-30134865 Sito lavoro-over40.it E-mail [email protected] Marchio registrato N. 0001209085 CCIAA MILANO 07/06/2006 ® Ma aiutiamo veramente i giovani? Sig. Presidente le ricordiamo che la strada scelta porta certamente ad aiutare al massimo 200.000 del circa 1 milione di giovani che sono disoccupati e scoraggiati, aiutandoli per il loro futuro, e ne hanno tanto bisogno. Ma forse non si rende conto che così facendo fa aumentare la rimanente parte di disoccupazione che vale 3 milioni di lavoratori di cui 1,9 milioni in età matura (over 40,50,60), quella stessa generazione che è il salvagente dei giovani, che consente loro di sostenere gli studi e di affrontare il periodo di disoccupazione in attesa di una scelta razionale e ragionevole per il proprio futuro. Non le pare forse che si debba fare un minimo di riflessione prima di pensare a dare delle priorità? Eppure basta poco. E’ sufficiente leggere attentamente i dati che ISTAT pubblica per accorgersi che il vero problema è la DISOCCUPAZIONE senza l’aggettivo giovanile, che la massa critica non è nei giovani 18- 29 anni, ma nella rimanente parte 30-64 anni, cioè lavoratori che rappresentano la cerniera della economia, la spina dorsale della esperienza e della capacità nelle aziende. Non si può buttare al vento tutta questo patrimonio che ha fatto grande la nostra Italia! La esperienza quotidiana alimenta il buon senso La Associazione Lavoro Over 40 si occupa da circa 10 anni di questa triste realtà e si batte per rivendicare la dignità di queste persone mature aiutandole, dove possibile, al reinserimento lavorativo e combattendo pregiudizi e stereotipi che esistono su questa classe di lavoratori, dimenticata ed ignorata da tutti e relegata a “zavorra” (e il provvedimento in corso lo dimostra ancora di più) e soggetta spesso a pesanti azioni discriminatorie. In un’altra lettera inviata qualche giorno fa abbiamo approfondito la tematica argomentando e dimostrando quanto abbiamo sintetizzato prima in poche parole. Tali argomentazioni sono il frutto di semplici ragionamenti di buon senso che si possono fare facilmente se solo si avesse la accortezza di ascoltare la voce dei cittadini e non di rimanere sempre nel chiuso delle stanze del potere a ragionare sui grandi numeri, sulle strategie e sugli opportunismi e risvolti elettorali misurati con il bilancino per produrre le scelte. Quali sono i punti di riflessione? Riteniamo opportuno rammentare che 1. Anche se la fascia di intervento è aumentata dai 24 ai 29 anni, i giovani rappresentano circa il 31% della forza lavoro disoccupata e scoraggiata. 2. La disoccupazione giovanile è sempre stata strutturalmente elevata già a partire dagli anni 70, toccando punte estreme sul finire degli anni 80 (dati ISTAT riportati in tabella 1). 3. Le fasce di età superiore (30-64 anni) rappresentano al minimo 70% dei disoccupati e scoraggiati, con circa 3 milioni di persone (vedere tabella 2), raggiungendo, per ogni singola fascia, livelli numerici assoluti superiori a quella focalizzata dal provvedimento. 4. Il limitare l’applicazione del provvedimento sulla disoccupazione giovanile (18-29 anni) in prevalenza verso le persone senza titolo di studio pregiudica opportunità agli altri giovani nella medesima classe di età: esiste quindi una anomala discriminazione. 5. Il limitare l’azione a giovani che hanno un carico familiare, favorisce solo pochi lavoratori. Infatti è ben difficile che nella fascia di età 18-29 anni ci siano lavoratori con un carico familiare diretto (moglie e figli ) o indiretto (genitori o altro). Una ragionevole una stima potrebbe interessare circa il 20% dei beneficiari. 6. Al contrario la disoccupazione in età matura interessa in genere persone coniugate con prole (ipotizziamo l’80%). Pertanto le conseguenze di disoccupazione, si rifletterebbero negativamente su tutto il nucleo familiare e quindi su almeno il triplo delle persone disoccupate. 7. La disoccupazione in età matura produce effetti negativi sulla disoccupazione giovanile, in quanto questi ultimi non possono più contare sulla famiglia 8. La disoccupazione in età matura produce effetti negativi sulla generazione precedente, sui genitori dei quali spesso sono il punto di riferimento e di sostegno. 9. La disoccupazione in età matura (over40/50/60) produce devastanti effetti personali. Oltre alla perdita di dignità e identità, si trovano di fronte a difficoltà nel sostenere gli impegni economici presi in tempi precedenti. In definitiva è ragionevole dedurre che mentre la disoccupazione giovanile è certamente seria e pesante ma è un problema che colpisce spesso persone singole e pochi nuclei familiari e riguarda il futuro delle generazioni, la disoccupazione in età matura (over40/50/60) oltre ad essere di dimensione più elevata di quella giovanile, colpisce moltissimi nuclei familiari e riguarda il presente con un preoccupante effetto moltiplicatore.
Posted on: Thu, 25 Jul 2013 15:25:24 +0000

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