BENTORNATA MARIAROSA Dopo 50 anni Mariarosa, la protagonista del - TopicsExpress



          

BENTORNATA MARIAROSA Dopo 50 anni Mariarosa, la protagonista del film” la donnaccia”, fa ritorno a Cairano. Per la verità noi di in_loco_motivi la aspettavamo sul nostro treno irpino del paesaggio, quel trenino che “4 stupidi idealisti” pensavano e pensano di far ripercorrere sui binari della ferrovia Avellino Rocchetta. E’ ancora una donna avvenente, nonostante l’età.L’accompagna nel ritorno verso il proprio paese d’origine il ricordo di una vita intrisa di fatica e di tristezza. La stanchezza del lungo viaggio è superata, però, dall’entusiasmo di rivedere luoghi e facce conosciute. L’ultimo tratto del viaggio quello in treno da Foggia a Conza è il più faticoso: si lascia a Foggia la ferrovia che conta ed inizia quella che porta nei poveri territori del lavoro contadino. Ne ricorda ancora i rumori, il paesaggio, il fiume Ofanto, la stazione di Rocchetta, dove deve scendere per trovare la coincidenza per la stazione di CAIRANO. E’ un brulicare di emozioni e di sensazioni nuove che fanno diventare brevissimo il viaggio da Foggia a Rocchetta. Il treno si ferma nella stazione di questo paese che una volta apparteneva alla provincia di Avellino.Scende e si guarda intorno mentre il treno riparte. Resta da sola nel silenzio assordante che la circonda. Non un bar, non una persona cui chiedere informazione. Cerca di capire come poter continuare il suo viaggio. Cammina lungo il marciapiede che tante volte, per il passato, ha percorso ed quasi come una automa si trova davanti a quella che una volta era la biglietteria. E’ sbarrata! Ritorna sui suoi passi e si reca nell’unico ufficio rimasto aperto. Un omino solitario, nell’immensità, della stazione, è l’unico essere umano presente in quella struttura che una volta brulicava di tante persone che portavano sulle spalle le famose “valigie di cartone” degli emigranti. Chiede a quest’uomo che indossa la divisa di ferroviere come poter raggiungere Cairano. Il “capostazione” di fronte a questa richiesta resta sbalordito ma ancor di più preoccupato. Sbalordito perché è da anni che la ferrovia Avellino Rocchetta è chiusa e preoccupato perché sa di essere impotente a dare assistenza a questa arzilla vecchietta. Con aria addolorata dice: il proseguimento non esiste, niente da fare: i decisori politici hanno stabilito che la ferrovia dell’Alta Irpinia, la famosa Avellino Rocchetta dovesse chiudere in quanto non trasportava persone in numero sufficiente e quindi non c’era più bisogno di questo mezzo di trasporto. Ma almeno c’è qualche bus per raggiungere Conza o Lioni? ribatte Mariarosa. Niente da fare il viaggio per chi vuole proseguire per i paesini dell’alta Irpinia finisce nel deserto della stazione di Rocchetta. Un telefono per poter avvisare i familiari a Cairano? impossibile: niente telefono pubblico e niente funzionamento di telefoni cellulari, non c’è “campo” dice sconsolato il povero capostazione. Nell’era della globalizzazione esistono ancora posti simili sulla terra, ammette quasi piangendo! A Mariarosa sembra di essere ripiombata ancora una volta nell’arretratezza e nella povertà che caratterizzavano gli anni 50/60, quelli della sua gioventù e si intristisce. La vecchia “littorina” non la condurrà a Cairano, non potrà rivedere i tanti paesi che affollavano i suoi ricordi, tutto resterà un ricordo. Le verrebbe da chiedere, provocatoriamente ma almeno un mulo! quello stesso che la condusse dalla stazione CAIRANO su al paese quando fece ritorno per la prima volta dopo il viaggio verso il “benessere” dell’Italia del Nord. Vorrebbe gridare la sua rabbia, la sua delusione ma l’atavica educazione contadina prende il predominio per non offendere quell’omino che, da solo, in quel desolato luogo rappresenta lo Stato. Ancora una volta, come tante volte per il passato, la proverbiale disponibilità dei ferrovieri, quelli che in queste piccole stazioni erano riferimenti quasi “familiari” per chi prendeva il treno, fa superare ogni difficoltà: sarà lui ad accompagnare Mariarosa a Cairano. A nome degli amici di in_loco_motivi ti diciamo: bentornata Mariarosa. Scusaci, se puoi, per come abbiamo ridotto la nostra Irpinia e……… mi raccomando cerca di stare bene durante il tuo soggiorno perché qui hanno chiuso anche gli ospedali, siamo ritornati a 50 anni fa. In questo racconto di fantasia c’è solo il ritorno di Mariarosa, il resto è, purtroppo, la triste ed invereconda realtà della odierna nostra Irpinia.
Posted on: Tue, 20 Aug 2013 06:25:29 +0000

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