BERLUSCONI DECADUTO NON È IN DECADENZA. PERCHÈ? Comè - TopicsExpress



          

BERLUSCONI DECADUTO NON È IN DECADENZA. PERCHÈ? Comè Berlusconi decaduto da senatore? Ne ha risentito la sua leadership ? E il suo blocco sociale? Il suo elettorato ha subìto incrinature? Direi proprio di no. Almeno i sondaggi così ci dicono. Anzi la sua rinata Forza Italia gode di ottima salute. Sembra tonificata da un passaggio allopposizione rispetto al governo Letta. Che invece vive un momento di grande difficoltà. Ed è nelle corde del partito del Cavaliere, che di fatto ha iniziato la campagna elettorale per le europee ed eventualmente per le politiche, col propellente a lui più congeniale. Dalloppressione fiscale alleuroscetticismo, alla polemica anti tedesca, fino a una rinnovata contrapposizione bipolare alla sinistra. Per non parlare del fatto, apparentemente paradossale, che tutti gli istituti demoscopici assegnano al centrodestra, imperniato su Forza Italia come partito maggiore, una probabile vittoria in caso di elezioni politiche ravvicinate. Perché? Già, perché Silvio Berlusconi cacciato, in verità con accelerazioni scorrette o quantomeno dubbie, trova ancora la fiducia di almeno il 20 per cento degli italiani? Quali sono i segreti del permanente consenso di un leader condannato e prigioniero di tanti guai giudiziari. Direi essenzialmente tre. Il primo è il bipolarismo. Berlusconi rompendo le larghe intese e passando allopposizione occupa la rive droite. O gran parte di essa. Il che significa che assume la rappresentanza più credibile del popolo dei moderati italiani che continuano a vedere nel Cav il migliore portavoce dei propri interessi e sentimenti. Il secondo visibile segreto è linsediamento, ormai stabile, in un terzo dellelettorato italiano del movimento di Grillo. Il quale di fatto limita le possibilità di espansione del centrosinistra e restringe di fatto la competizione per il governo del Paese alle coalizioni di centrodestra e di centrosinistra che fruiscono di unalleabilità con forze politiche minori di cui non gode Cinque Stelle che gioca la partita in volontaria solitudine. In questo scenario Berlusconi a destra sembra avere un vantaggio per la capacità, acquisita fin dal 1994, di incollare forze tra loro anche non omogenee. Terzo. Il Nuovo Centrodestra, il partito nato dalla scissione del Pdl e che fa capo ad Angelino Alfano, sembra oggi una costruzione più di vertice che di base. Molti parlamentari e dirigenti apicali, ma non altrettanti militanti ed elettori. E questo perché, come accadde con la sfortunata esperienza di Fli, è arduo per non dire impossibile fare concorrenza a Berlusconi e al suo impero economico -mediatico. E ciò al netto di una personalità obiettivamente carismatica. Non cè bisogno di spiegare né perché né gli effetti del potente network del Cav soprattutto nel game elettorale. Alfano lo sa, ma lo capirà fino in fondo man mano che andrà avanti con la sua neonata creatura politica. La quale ha bisogno di tempo per potersi fare conoscere e apprezzare tra la gente un messaggio diversamente berlusconiano o diversamente di centrodestra. Un tempo che invece non cè e non ha. Nonostante gli sforzi di Letta e Napolitano che difficilmente potranno dilatarlo a oltre un anno. Che è poco. Certo è che la condanna e lostracismo di Berlusconi non provoca in Italia alcuna corrente di indignazione, di pubblica riprovazione che in altri, forse in tutti gli altri, Paesi europei, avrebbe provocato un passo indietro dellinteressato o la sua sparizione politica ed elettorale. In Italia non è così e non è il caso di Berlusconi. Che è appunto un caso da studiare. E se venisse fuori che l uomo nero è lo specchio fedele o lautobiografia vivente di un pezzo della società italiana?
Posted on: Tue, 03 Dec 2013 10:49:30 +0000

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