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BUDRIO E I PROMESSI SPOSI Il fatto che questa edizione del nostro periodico esposto nella bacheca di via Barolaldi a Budrio verta quasi esclusivamente sulla questione dei matrimoni gay non deriva da una congenita o preconcetta omofobia, che ci viene imputata ogni qualvolta distinguiamo l’istituzione matrimoniale dalle unioni dello stesso sesso, ma dal confronto del dispositivo della delibera n.10 del 3 aprile 2013 assunta a larghissima maggioranza dal consiliare (col solo voto contrario del consigliere Pasquale Gianfrancesco): RICONOSCIMENTO DELLE UNIONI CIVILI.ISTITUZIONE REGISTRO ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO COMUNALE col contenuto delle dichiarazioni interpretative del sindaco Pierini ampiamente pubblicizzate dalla stampa locale, giornalino comunale compreso. Il regolamento attuativo nella definizione degli scopi del provvedimento recita 1-oggetto e finalità 1. Il Comune di Budrio, al fine di riconoscere i diritti di cui all’art.2 della Costituzione Italiana nell’ambito della coppia, tutela le unioni civili e pone in essere azioni positive per favorire le pari opportunità e l’integrazione delle stesse nel contesto sociale. 2.Gli atti e i regolamenti dell’Amministrazione Comunale prevedono condizioni di accesso e di fruizione dei servizi non discriminatorie per le unioni civili,intr4oducendo apposita disciplina, in via prioritaria nei seguenti ambiti: a) formazione, scuola e servizi educativi; b) politiche per i giovani, per i genitori e per gli anziani; c) casa: d) diritti e partecipazione; 3, Per i fini di cui ai commi precedenti il Comune di Budrio istituisce il Registro amministrativo delle Unioni Civili, all’interno del quale sono registratele coppie che volontariamente ne fanno richiesta. Le dichiarazioni chiaramente interpretative rese alla stampa in occasione della cerimonia della prima iscrizione di coppia nel suddetto Registro ne estendono così il significato: . Mentre attendiamo copia del verbale delle discussione della delibera, non possiamo credere che ove il sindaco Pierini avesse formulato la proposta del provvedimento con una relazione introduttiva dai contenuti sopra riportati essa avrebbe potuto ottenere la quasi totalità dei voti consiliari. Ove le dichiarazioni del sindaco rese alla stampa abbiano costituito una sua personale forzatura del significato della delibera adottata dal Consiglio non potrebbe non aprirsi una fase delicata all’interno della sua maggioranza e nell’intero Consiglio comunale , specialmente nel settore di orientamento cattolico. Ma proprio sulla questione dei promessi sposi lo stesso don Abbondio non diede un grande esempio di coerente coraggio a religiosi e laici del suo tempo. Gabriele Cantelli
Posted on: Sat, 06 Jul 2013 16:23:10 +0000

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