Basta entrare in un ascensore affollato o prendere la metro a Milano per capire che smartphone e tablet hanno una funzione fondamentale e inconfessata: quella di superare limbarazzo di stare in un luogo pieno di gente e non sapere dove guardare. Siamo incapaci di avere rapporti sinceri coi nostri simili e così, curvi sui nostri schermi retroilluminati, cimmaginiamo un mondo in cui guardare a testa alta. Abbiamo paura dei nostri simili e accettiamo la vergogna di non saper sorridere di un bambino che gioca col padre, di un cane che fa lo sgambetto al padrone, di non saper gioire di due giovani che si baciano e che cancellano il tempo per pochi attimi, di un anziano che ha capito una scritta e fa la faccia di chi pensa era così facile!. Di una moglie che mostra al marito lesito delle analisi e fa un sorriso che vuol dire sono guarita e piangono mentre nessuno si accorge di quella gioia, tutti presi da un cazzo di simulazione della vita, che non saprà mai sostituire una felicità, sia pure di qualche secondo.
Posted on: Thu, 14 Nov 2013 00:41:24 +0000