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Battaglia di Jena Da Wikipedia, lenciclopedia libera. Battaglia di Jena parte della Guerra della quarta coalizione Napoleone alla battaglia di Jena Napoleone alla battaglia di Jena Data 14 ottobre 1806 Luogo Jena, Turingia Esito decisiva vittoria francese Schieramenti Flag of France.svg Impero francese Flag of Prussia (1803).gif Prussia Flag of Saxony.svg Sassonia Comandanti Napoleone principe Hohenlohe Ernst von Rüchel Effettivi 96.000 uomini 120 cannoni[1] 53.000 uomini 120 cannoni[1] Perdite 5.000 morti e feriti[1] 25.000 uomini (10.000 morti e feriti, 15.000 prigionieri)[1] Voci di battaglie presenti su Wikipedia [mostra] V · D · M Guerra della quarta coalizione La battaglia di Jena ebbe luogo il 14 ottobre 1806 nel corso della guerra della quarta coalizione, tra la Grande Armata francese, guidata da Napoleone Bonaparte e lesercito prussiano. I combattimenti terminarono con la totale vittoria dei francesi e con la disgregazione dellesercito prussiano, erede delle tradizioni di Federico il Grande, che venne quasi completamente disperso o catturato nella successiva fase di inseguimento. Napoleone dimostrò grande abilità strategica durante la rapida manovra offensiva che condusse alla battaglia e ottenne una delle più grandi vittorie della sua carriera. Al successo completo francese contribuì anche la contemporanea vittoria del maresciallo Louis Nicolas Davout nella battaglia di Auerstädt contro una parte dellesercito prussiano. La battaglia ebbe anche decisiva influenza per gli sviluppi della politica europea: il regno di Prussia venne invaso e crollò come grande potenza; Napoleone estese il suo dominio verso est e i francesi entrarono in Polonia dove affrontarono i russi che, dopo una dura campagna invernale, sarebbero a loro volta stati sconfitti nella primavera 1807 nella battaglia di Friedland. Indice [nascondi] 1 La quarta coalizione antifrancese 1.1 Il Grande Impero 1.2 Rottura con la Prussia 2 Le forze in campo 2.1 La Grande Armata 2.2 Lesercito prussiano 3 Marcia della Grande Armée contro la Prussia 3.1 Movimenti dellesercito prussiano 3.2 Il Bataillon carré in marcia 4 La battaglia 4.1 Ultime manovre 4.2 Il campo di battaglia 4.3 Prima fase della battaglia 4.4 Tentativi di resistenza prussiani 4.5 Vittoria completa francese 4.6 Battaglia ad Auerstädt 5 Bilancio e conseguenze 6 Note 7 Bibliografia 8 Altri progetti 9 Voci correlate La quarta coalizione antifrancese[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Guerre napoleoniche, Terza coalizione e Quarta coalizione. Il Grande Impero[modifica | modifica sorgente] Alla vigilia della battaglia di Austerlitz la Prussia aveva concluso la convenzione di Potsdam con la Russia di Alessandro I e promesso, in caso di mancata accettazione da parte di Napoleone delle sue proposte di pacificazione, di entrare in guerra a fianco delle altre potenze della Terza coalizione. In realtà il re di Prussia Federico Guglielmo III si dimostrò esitante e, timoroso di rischiare una guerra con i francesi, diede disposizione al suo inviato Christian Kurt von Haugwitz di attendere una risposta dellimperatore fino al 15 dicembre 1805. Nel frattempo la situazione mutò in modo decisivo a vantaggio di Napoleone: la Grande Armata ottenne il 2 dicembre lo schiacciante successo di Austerlitz, Alessandro e i russi si ritirarono verso est, lAustria accettò larmistizio e il 26 dicembre avrebbe subíto la dura pace di Presburgo; la Prussia quindi si affrettò a sua volta a ricercare un accordo con il vincitore. Fin dal 15 dicembre Haugwitz, trattato bruscamente e ingannato dallimperatore, firmò il trattato di Schönbrunn che assegnava lHannover alla Prussia in cambio di unalleanza con la Francia. La Terza coalizione si era così dissolta e Napoleone poté organizzare lEuropa centro-meridionale secondo i suoi progetti di dominio, creando la struttura del cosiddetto Grande Impero[2]. Napoleone riceve la resa di Vienna il 13 novembre 1805, durante la guerra della Terza coalizione. In Germania Napoleone prima assegnò i territori ceduti dallAustria al regno di Baviera e al regno del Württemberg, quindi creò il 12 luglio 1806 la Confederazione del Reno che, costituita da sedici regni o principati tedeschi, divenne il pilastro dellegemonia francese; la Grande Armata rimase stazionata nella Germania meridionale a spese degli stati alleati. LAustria perse tutta la sua influenza e i suoi possedimenti tedeschi e il 6 agosto 1806 Francesco II realisticamente abdicò dal suo titolo di imperatore del Sacro Romano Impero che scomparve anche formalmente. In Olanda Napoleone impose con facilità un trattato di alleanza con il regno di cui divenne sovrano suo fratello Luigi, proclamato re il 5 giugno 1806[3]. In Italia, il regno si estese occupando il Veneto austriaco, mentre un esercito francese al comando del maresciallo Andrea Massena invase il Regno dei Borboni e cacciò il re e la famiglia reale che si rifugiarono in Sicilia sotto la protezione delle navi britanniche; il 30 marzo il fratello di Napoleone Giuseppe, venne proclamato sovrano del Regno di Napoli. Si ebbero presto complicazioni: i russi in risposta occuparono Corfù; in Calabria si scatenò una violenta guerriglia popolare ispirata dal partito reazionario borbonico-clericale, i britannici sbarcarono un esercito a Reggio Calabria il 1 luglio 1806 e poterono stabilirsi solidamente respingendo gli attacchi francesi; oltre 40.000 soldati al comando del maresciallo Massena e del generale Jean Reynier furono impegnati a reprimere la rivolta e a trattenere gli inglesi[4]. Napoleone ruppe anche i rapporti con il Papa che aveva rifiutato di sottomettersi, e le truppe francesi entrarono ad Ancona e Civitavecchia. Infine nellaprile 1806 il maresciallo Auguste Marmont entrò in Dalmazia con il II corpo darmata e, mentre i russi da Corfù occupavano le bocche di Cattaro, limperatore iniziò a porre attenzione ai rapporti con lImpero Ottomano: suoi incaricati arrivarono a Giannina, in Moldavia e in Bosnia; il sultano riconobbe ufficialmente limperatore dei francesi e ci fu uno scambio di ambasciatori tra Parigi e Costantinopoli; i turchi allentarono i loro legami con la Gran Bretagna[5]. Rottura con la Prussia[modifica | modifica sorgente] Nonostante laggressiva politica napoleonica in Europa rendesse molto difficile arrivare ad una pace generale e duratura, per alcuni mesi dopo la disgregazione della Terza coalizione si susseguirono tentativi di accordo tra la Francia e Gran Bretagna e Russia, le due potenze ancora concretamente in guerra. In Gran Bretagna il nuovo ministero di tutti i talenti, presieduto da Lord Grenville con Charles James Fox ministro degli esteri, che peraltro l11 maggio aveva dichiarato formalmente guerra alla Prussia a causa delle pretese di Berlino sullHannover, decise di inviare a Parigi con pieni poteri, Lord Yarmouth per ricercare una composizione del conflitto sulla base del mantenimento delle posizioni acquisite dalle potenze, della restituzione dellHannover e dellassegnazione di un compenso territoriale per il re di Napoli, Ferdinando I[6]. Federico Guglielmo III di Prussia. Contemporaneamente in Russia lo zar Alessandro aveva accolto le proposte del suo consigliere Adam Jerzy Czartoryski e sembrava disposto a ricercare un compromesso con la Francia e a rivolgere le sue mire espansionistiche sullOriente. Nel maggio 1806, di fronte ai segni di disgregazione dellImpero Ottomano, unarmata russa al comando del generale Ivan Ivanovič Michelson, si concentrò sul Dniestr pronta ad occupare i Principati danubiani, mentre il 12 maggio fu annunciato linvio a Parigi del conte dOubril per trattare. Napoleone cercò di manovrare diplomaticamente tra le due potenze rivali; interruppe le trattative con Lord Yarmouth reclamando la Sicilia per Giuseppe e invece fece pressioni su dOubril; linviato dello zar, arrivato il 6 luglio in Francia venne allettato da proposte di spartizione dellImpero Ottomano; infine il 20 luglio firmò un accordo con Napoleone che prevedeva per la Russia labbandono di Cattaro a favore della Francia ma confermava il possesso delle isole Jonie e la libera navigazione negli stretti del Bosforo. La Russia riconosceva il dominio francese in Germania e Italia, anche se Napoleone accettava di ritirare la Grande Armata dal territorio tedesco[7]. La Gran Bretagna rischiava quindi un nuovo isolamento e Lord Yarmouth presentò altre proposte di accordo che prevedevano per i britannici Malta, il Capo e lHannover, mentre Ferdinando avrebbe ceduto la Sicilia ricevendo le Baleari in compensazione; sarebbe stato riconosciuto il predominio francese in Germania. Ma la situazione cambiò completamente in Russia; lo zar Alessandro allontanò Czartoryski, inviso allaristocrazia filo-britannica, non firmò il trattato concordato da dOubril e nominò come suo consigliere il tedesco baltico Andrej von Budberg, molto favorevole ad unalleanza russo-prussiana in funzione antifrancese. La Gran Bretagna, avvertita del cambiamento in corso in Russia e dei segni di irritazione in Prussia, guadagnò tempo; le proposte di Yarmouth vennero considerate da Fox e dai suoi colleghi troppo favorevoli alla Francia e arrivò a Parigi un nuovo inviato, Lord Lauderdale, con lincarico di riaprire le trattative, incontrando peraltro lopposizione di Napoleone, in fiduciosa attesa della ratifica da parte dello zar del suo accordo concluso con dOubril[8]. Napoleone Bonaparte, imperatore dei francesi e comandante in capo della Grande Armata. Nel frattempo in Prussia la situazione stava evolvendo in senso sempre più bellicoso e antifrancese; in realtà Napoleone non desiderava una rottura e una nuova guerra con la Prussia; egli intendeva inserirla, nel ruolo di alleato minore, nel suo sistema continentale, ma durante le trattative trattò bruscamente Haugwitz e di fronte alle nuove richieste prussiane di conservare, oltre allHannover, anche Anspach e le città anseatiche, limperatore impose invece un trattato ancor più sfavorevole alla Prussia. Il 15 febbraio 1806 il nuovo accordo imposto a Haugwitz stabilì che la Prussia doveva occupare subito lHannover nonostante lostilità britannica, chiudere i porti baltici al commercio inglese e cedere Anspach, Neuchâtel e parte del Ducato di Kleve[9]. Questa umiliazione diplomatica rafforzò in Prussia il partito della guerra che già si stava agitando sotto la spinta della corte e soprattutto della regina Luisa; questultima manifestava apertamente la sua simpatia per lo zar Alessandro e al contrario il suo odio per Napoleone di cui parlava come del mostro e del rifiuto dellinferno. Il principe Luigi Ferdinando, alti dignitari, militari come Karl Ludwig von Phull, Gerhard von Scharnhorst, Gebhard von Blücher, premevano per prendere liniziativa. Anche politici come Karl von Hardenberg e Heinrich von Stein sollecitavano lesitante sovrano ad entrare in guerra contro la Francia; i circoli economici e mercantili erano in agitazione a causa del blocco britannico dei porti baltici che riduceva i loro commerci[10]. Federico Gugliemo nonostante laccordo con Napoleone, manteneva rapporti segreti con lo zar e Hardenberg trattò con lambasciatore russo a Berlino, Maksim Maksimovič Alopeus, una convenzione che venne accettata e firmata da Alessandro il 24 luglio 1806. Ulteriori sviluppi fecero precipitare la situazione: Napoleone creò la Confederazione del Reno che irritò fortemente la Prussia, linviato britannico Lord Yarmouth fece trapelare la notizia di possibili mire francesi sullHannover che sarebbe stato quindi sottratto alla Prussia, il generale Blücher comunicò la falsa notizia del concentramento di forze francesi sul Reno e in Franconia[11]. Federico Guglielmo prese la sua decisione e il 9 agosto mobilitò lesercito; una violenta ondata di nazionalismo prussiano e di aggressività antifrancese si diffuse tra la casta dei militari, le truppe e la popolazione; il 6 settembre Alessandro venne informato della intenzione prussiana di entrare in guerra; lo zar, rassicurato dalla scelta del suo amico Federico Guglielmo, rifiutò definitivamente di ratificare laccordo concluso da dOubril e iniziò a radunare, nonostante le difficoltà sorte con lImpero Ottomano sul Danubio, truppe per entrare in Polonia in aiuto dei prussiani. Era quindi in via di costituzione una Quarta coalizione antifrancese; la Prussia preparava un ultimatum per richiedere il ritiro dei francesi a ovest del Reno; la Gran Bretagna, resa più forte dalle decisioni di Russia e Prussia e dal successo di Buenos Aires, presentò ulteriori richieste a Napoleone il 26 settembre, tra cui lassegnazione della Dalmazia a Ferdinando di Borbone. Limperatore interruppe bruscamente le trattative e Lord Lauderdale lasciò Parigi il 9 ottobre; a quella data Napoleone era già in Germania e stava avanzando in massa per sconfiggere i suoi nuovi nemici[12]. Le forze in campo[modifica | modifica sorgente] La Grande Armata[modifica | modifica sorgente] Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Grande Armata. Napoleone, nonostante le notizie dei suoi informatori e i minacciosi segni della mobilitazione prussiana, in un primo momento non credette alla possibilità di una nuova guerra; il 17 agosto diede addirittura ordine di organizzare il ritorno della Grande Armata in Francia; il 26 agosto sottovalutava ancora il pericolo della Prussia; solo il 3 settembre egli finalmente dovette prendere atto che una nuova alleanza si stava formando contro di lui. Il rifiuto di Alessandro di ratificare il trattato e i crescenti preparativi prussiani lo decisero ad emanare le prime disposizioni per la guerra il 5 settembre, richiamando alle armi 50.000 coscritti e 30.000 riservisti; il 19 settembre Napoleone stabilì gli ordini di operazioni generali e si preparò a partire per la Germania e assumere il comando; il 5 ottobre 1806 arrivò a Bamberga[13]. Il maresciallo Louis Alexandre Berthier, capo di stato maggiore della Grande Armata. Nel frattempo la situazione della Grande Armata in Germania non era molto buona; i soldati mostravano malumore per il mancato ritorno in patria e la nuova guerra; la propaganda napoleonica cercò di sollevare il morale delle truppe con artifizi propagandistici; nel proclama del 8 ottobre limperatore esaltò i suoi soldati e ne accrebbe la combattività accusando la Prussia del mancato ritorno in Francia[14]. I preparativi peraltro furono come al solito del tutto insufficienti; lintendente generale Jacques Villemanzy venne subito destituito da Napoleone e sostituito da Pierre Daru; i soldati entrarono in azione senza cappotti, senza scarpe di ricambio, con pochi giorni di razioni[13]. La Grande Armata nel 1806 aveva raggiunto il suo apogeo; nonostante le carenze organizzative e materiali e la povertà di mezzi causate da un sistema di intendenza e di forniture inefficiente e corrotto, questo esercito, sorto dalla fusione dei migliori elementi delle armate rivoluzionarie, era il più forte del mondo. I soldati, scarsamente riforniti, refrattari alla disciplina, spesso dediti al saccheggio e alle depredazioni nei territori occupati, erano tuttavia molto esperti, agguerriti, pieni di fiducia in sé stessi e convinti della propria superiorità di cittadini della Grande nazione di fronte agli eserciti della reazione e dellaristocrazia. Gli ufficiali e i sottufficiali, provenienti anchessi dai ranghi inferiori durante le lotte rivoluzionarie, erano desiderosi del combattimento e molto coraggiosi, aspirando allelevazione sociale e materiale permessa dal sistema delluguaglianza e della promozione per merito[15]. Fanteria leggera della Grande Armata. Napoleone aveva migliorato lefficienza e le capacità di impiego operativo delleserciti rivoluzionari attraverso lorganizzazione dei corpi darmata, grandi formazioni costituite da 2-4 divisioni con artiglieria e cavalleria di riserva in grado di sostenere temporaneamente uno scontro anche contro forze superiori, che permettevano la grande flessibilità della strategia napoleonica. Comandati dai suoi generali, quasi tutti elevati al rango di maresciallo di Francia dopo le precedenti vittorie, questi corpi darmata consentivano allimperatore di dominare grandi spazi con la sua tecnica di marcia separata ma coordinata, serrando progressivamente gli eserciti nemici in una zona sempre più ristretta prima del concentramento generale, al momento e nel punto giusto, per sferrare lattacco risolutivo. La potenza della guerra napoleonica si fondava sulla straordinaria capacità intellettuale dellimperatore che guidava e organizzava personalmente in tutti i dettagli le operazioni; i suoi marescialli, giovani, aggressivi e pronti a portarsi sulla linea del fuoco, erano valenti esecutori ma dipendevano totalmente dal loro capo per le scelte strategiche[16]. Fanteria di linea francese con luniforme delle armate rivoluzionarie che verrà modificata dopo il 1807. Sul campo di battaglia la fanteria francese adottava teoricamente lordre mixte con un battaglione spiegato in linea ed altri due battaglioni sui lati schierati in colonne; in pratica in realtà i soldati di Napoleone impegnavano il combattimento, secondo la tradizione delle armate rivoluzionarie, con uno schieramento avanzato di fanteria leggera che, molto abile nel combattimento in ordine sparso, disgregava con il fuoco le linee avversarie; quindi il resto del reggimento con la fanteria di linea sferrava lattacco finale in colonne profonde alla baionetta. La cavalleria francese, riorganizzata dallimperatore, guidata da capi famosi e strutturata in corpi di riserva, disponeva di notevole forza durto ed era in grado di condurre con successo linseguimento del nemico battuto[17]. Infine lartiglieria, a cui Napoleone, ufficiale di artiglieria, dava grande importanza, pur non essendo molto numerosa era omogenea e razionalmente organizzata. Limperatore, a partire dalla battaglia di Jena, iniziò a costituire ed impiegare grandi batterie di cannoni concentrati in un solo punto dello schieramento avversario per indebolire le linee nemiche prima del coupe de foudre, lattacco decisivo della fanteria di linea[18]. Le Disposizioni generali per il concentramento della Grande Armée del 17 e 18 settembre erano indirizzate al maresciallo Louis Alexandre Berthier, comandante nominale dellesercito in Germania, e stabilivano dettagliatamente il piano di concentramento delle forze per la guerra contro la Prussia. Il maresciallo Berthier comandava circa 160.000 uomini con 300 cannoni, divisi in sei corpi darmata, schierati in un ampio territorio tra il Reno, il Meno ed il Danubio, con quartier generale a Monaco[19]. Gli ordini di Napoleone prevedevano dettagliatamente e con precise scadenze temporali il raggruppamento dei vari corpi; entro il 2 ottobre il VII corpo darmata del maresciallo Pierre Augereau, il VI corpo del maresciallo Michel Ney e il I corpo del maresciallo Jean-Baptiste Bernadotte dovevano raggiungere Francoforte sul Meno, Norimberga e Ansbach; il 3 ottobre il III corpo darmata del maresciallo Louis Nicolas Davout doveva raggiungere, partendo da Nördlingen, la città di Bamberga dove si sarebbe trasferito anche il Grande Quartier Generale, mentre il V corpo del maresciallo Jean Lannes, per il momento guidato dal maresciallo François Joseph Lefebvre, doveva arrivare a Königshofen; infine il 4 ottobre il IV corpo del maresciallo Nicolas Soult, stanziato più distante sulle rive del Inn, doveva raggiungere Amberg[20]. Limperatore aveva anche previsto manovre diversive affidate al fratello Luigi che, con 30.000 soldati olandesi doveva minacciare una manovra sul Reno a Wesel, ed al maresciallo Édouard Mortier che avrebbe concentrato lVIII corpo darmata a Magonza. Il 25 settembre Napoleone lasciò in segreto Parigi e il 2 ottobre raggiunse Würzburg dove assunse il comando dellarmata[21]. Lesercito prussiano[modifica | modifica sorgente] Lesercito prussiano godeva ancora di grande fama in Europa; ritiratosi dalle guerre rivoluzionarie nel 1795 non era stato coinvolto nelle ripetute sconfitte dei coalizzati e manteneva lelevata reputazione di efficienza e disciplina guadagnata durante le guerre di Federico il Grande dove si era dimostrato il più temibile strumento militare del continente. In apparenza la macchina da guerra della Prussia appariva ancora pericolosa e agguerrita. Imperniato sulla casta degli ufficiali Junker e sul reclutamento dei contadini, essendo la borghesia e la nobiltà esentati dal servizio militare, lesercito rimaneva uno apparato estremamente disciplinato dove il sistema del drill addestrava i soldati ad eseguire passivamente gli ordini ed a combattere secondo le tattiche settecentesche in ordine lineare allo scoperto, seguendo rigide procedure meccanicamente ripetute[22]. Alle truppe prussiane erano aggregati anche 20.000 soldati sassoni di fanteria e cavalleria che furono incorporati forzatamente e inseriti nelle forze campali. Cavalleria e ufficiali prussiani nel 1806. In realtà, secondo la celebre espressione di Karl von Clausewitz[23], la spettacolare facciata esterna mascherava gravi carenze organizzative e dottrinali; le forze campali erano numerose, 121.000 fanti, 35.000 cavalieri e 15.000 artiglieri con 550 cannoni, ma la struttura organica era arretrata e inefficiente; i reggimenti non erano raggruppati in divisioni ma venivano assemblati sul momento in formazioni composite senza adeguate strutture di comando e controllo; non esistevano corpi darmata e mancavano riserve[24]. Erano stati costituiti reggimenti di fanteria leggera, jäger e schützen, ma non erano addestrati a combattere in ordine sparso come i tirailleur francesi; le tattiche, pur prevedendo le scariche di fucileria, erano ancora basate sullordine obliquo e mancava la coordinazione tra fanteria leggera e di linea. I movimenti dellesercito, resi difficoltosi dalla mancanza di adeguate strutture di comando, erano inoltre intralciati da pesanti traini di rifornimenti e vettovaglie; il servizio sanitario e il genio erano molto carenti[25]. La cavalleria prussiana, dotata di ottime cavalcature, era ancora efficiente e molto agguerrita; in particolare i reparti di ussari e la prestigiosa Garde du Corps; il parco dartiglieria invece era scadente; i cannoni erano assegnati a livello di reggimenti e brigate e non erano in grado di fornire un fuoco massiccio e concentrato; lartiglieria si limitava allappoggio ravvicinato delle fanteria. Questo esercito quindi, nonostante limpressione esterna di potenza e perfetto addestramento, era molto meno moderno della Grande Armata ed inoltre mancava di esperienza in battaglia. I soldati, trasformati dalla disciplina draconiana in automi, furono sconcertati dalla inattese tattiche dei francesi; nonostante la disciplina e la precisione del fuoco, le truppe prussiane e i loro ufficiali non furono in grado di affrontare le veloci manovre sul campo dei soldati di Napoleone, disprezzati come plebaglia atea e invece dimostratesi aggressivi e pericolosi[26]. Unaltra grave carenza dellesercito prussiano era costituita dalle strutture di comando; gli ufficiali erano in maggioranza incompetenti, mentre la direzione superiore, in teoria organizzata nel Ober Kriegs Collegium[27], era formata da una serie di generali anziani (il Duca di Brunswich 71 anni, il principe di Hohenlohe 60, il generale Blücher 64, il feldmaresciallo Heinrich von Möllendorf 81), poco risoluti, indecisi e in reciproca rivalità[28]. Nonostante il valore e lo spirito di sacrificio dimostrato dalle truppe, le modeste qualità dei comandanti contribuirono alla rovinosa sconfitta. La guerra inoltre rimase un affare dinastico della nobiltà e della casta militare, la popolazione era indifferente e la resistenza alloccupazione fu molto limitata[29]. Marcia della Grande Armée contro la Prussia[modifica | modifica sorgente] « I movimenti dei prussiani continuano ad essere molto strani. Hanno bisogno di una lezione. » (Da una lettera di Napoleone al maresciallo Berthier il 10 settembre 1806[30]) Movimenti dellesercito prussiano[modifica | modifica sorgente] Il duca di Brunswick. Lalto comando prussiano tuttavia, nonostante le indecisioni, era pienamente fiducioso della capacità dellesercito di affrontare i francesi e impaziente di prendere liniziativa; non attese, come sarebbe stato possibile, al riparo del fiume Elba lesercito russo anche se erano giunte notizie della costituzione di unarmata di oltre 100.000 soldati russi sul fiume Bug al comando del generale Levin von Bennigsen[31]. Nonostante le prudenti proposte del colonnello von Scharnhorst a favore di una strategia di attesa, lesercito prussiano attraversò invece il fiume Elba e avanzò con la massa delle truppe in direzione della Turingia[25]. In realtà i generali prussiani marciarono in tre gruppi separati con scarso coordinamento e, privi di piani di operazione dettagliati e in disaccordo sulla strategia da adottare, non riuscirono a concentrarsi in tempo per la battaglia. Il principe di Hohenlohe. La massa principale, al comando del duca di Brunswick, comandante supremo, e con la presenza del re, era costituita da 60.000 soldati prussiani; il duca non aveva che unautorità nominale e il suo progetto di attaccare verso il fiume Meno a Würzburg per minacciare sul fianco lesercito francese, il cui concentramento principale il 25 settembre era intorno a Norimberga, non era condiviso dal principe di Hohenlohe. Questi comandava un secondo raggruppamento di 50.000 soldati prussiani e 20.000 sassoni, e aveva marciato attraverso la Sassonia; egli proponeva invece di attaccare frontalmente i francesi sbucando dal Frankenwald in direzione di Bamberga. Era attesa una terza armata prussiana al comando del generale Ernst von Rüchel con 30.000 soldati che dallHannover stava raggiungendo lAssia[32]. Dopo lunghe discussioni e molti ripensamenti, i generali prussiani sembrarono trovare un accordo e in teoria, durante la riunione del consiglio di guerra del 27 settembre, venne adottato il piano del duca di Brunswick; un nuovo ripensamento seguì il 5 ottobre alla notizia che Napoleone in persona si era posto in marcia con la Grande Armata dalla zona di Würzburg-Bamberga in direzione di Bayreuth e Coburgo. I generali prussiani decisero ora di manovrare per minacciare e attaccare il fianco sinistro della massa francese in avanzata e quindi venne ordinato un nuovo concentramento generale a ovest del fiume Saale. A questo scopo il duca di Brunswick avrebbe dovuto raggiungere Weimar il 9 ottobre, il principe di Hohenlohe doveva portarsi a sua volta ad ovest della Saale da Höchdorf a Rüdolstadt, il generale von Rüchel, si sarebbe collegato con il duca di Brunswick marciando da Eisenach a Gotha e Fulda, infine un corpo di riserva di 13.000 uomini, al comando di Eugenio Federico di Württemberg, sarebbe avanzato da Magdeburgo ad Halle[33]. Il principe di Hohenlohe quindi iniziò a muovere verso la Saale, per attraversare il fiume a Kahla e concentrarsi con larmata principale prussiana nella zona di Jena; egli tuttavia non mantenne la coesione delle sue truppe e lasciò due formazioni sul fiume Saale al comando del generale Bogislav von Tauenzien e del principe Luigi Ferdinando che, isolati in posizioni esposte, rischiavano di incappare nella massa dei francesi in avvicinamento[34]. Il Bataillon carré in marcia[modifica | modifica sorgente] Napoleone arrivò a Bamberga il 5 ottobre, dove due giorni dopo ricevette lultimatum prussiano; egli aveva già dato le sue disposizioni e il concentramento della massa della Grande Armata intorno a Norimberga era già stato in gran parte completato alla fine di settembre; si trattava di una forza formidabile di circa 130.000 soldati organizzati in sei corpi darmata, rinforzati dalla riserva di cavalleria di Gioacchino Murat e dalla Guardia imperiale, reparti di osservazioni erano stati disposti lungo il Meno e nel Frankenwald[34]. Inizialmente i confusi movimenti dei prussiani paradossalmente sorpresero limperatore che, non comprendendo il loro piano di operazioni, mantenne uno schieramento prudente e rimase dubbioso sul miglior piano da adottare. Napoleone era intenzionato a sferrare una rapida offensiva decisiva per schiacciare i prussiani prima dellarrivo dei russi e, quindi, intendeva prendere liniziativa e costringere il nemico ad una battaglia a ovest dellElba[34]. Napoleone non sottovalutava lesercito prussiano, ai suoi collaboratori sembrò inquieto; disse che i prussiani ci daranno più da fare degli austriaci[35] La battaglia di Saalfeld, dove venne sconfitto e ucciso il principe Luigi Ferdinando di Prussia. In un primo momento Napoleone, informato dellavvicinamento dei prussiani, ipotizzò che volessero dirigere su Magonza o Würzburg e progettò di bloccarli sul fiume Meno e aggirarli con una vasta manovra sul loro fianco sinistro; ma i prussiani continuarono a modificare i loro piani e arrestarono lavanzata, quindi limperatore decise di passare risolutamente alloffensiva attraverso il Frankenwald per interrompere le loro comunicazioni con la linea dellElba[34]. Napoleone studiò un magistrale ordine di marcia combinata, distribuendo opportunamente i suoi corpi darmata in modo da poter mantenere una grande flessibilità operativa e di poter far fronte ad ogni possibile sorpresa del nemico durante il difficile movimento nel territorio irregolare e boscoso[36]. In una lettera al maresciallo Soult del 5 ottobre Napoleone descrisse compiutamente la disposizione strategica e la direzione di marcia che aveva ideato per larmata; parlò di un bataillon carré di 200.000 uomini che avrebbe permesso di ottenere una schiacciante superiorità di forze concentrate in un piccolo spazio e avrebbe potuto attaccare in superiorità numerica il nemico ovunque egli decidesse di resistere[37]. Lattraversamento del Frankenwald si svolse tra il 7 e il 9 ottobre ed ebbe completo successo; la Grande Armata avanzò in tre colonne separate, con scarsi collegamenti laterali, ma ognuna sufficientemente forte per sostenere una battaglia prolungata in attesa del concentramento delle altre forze. Allala destra marciarono da Bayreuth il IV corpo del maresciallo Soult e il VI corpo del maresciallo Ney con 50.000 soldati; senza incontrare resistenza queste forze sbucarono fuori dal Frankenwald e arrivarono a Hof; al centro avanzarono da Bamberga verso Kronach il I corpo del maresciallo Bernadotte, il III corpo del maresciallo Davout, la cavalleria di Murat e la Guardia imperiale, con un totale di 70.000 soldati, con Napoleone e il quartier generale dellarmata subito dietro; a sinistra il V corpo del maresciallo Lannes e il VII corpo del maresciallo Augereau, con 41.000 soldati, da Schweinfurt avanzarono su Coburg e Saalfeld[34][38]. Il maresciallo Jean Lannes, comandante del V corpo darmata francese a Jena. I soldati francesi, come sempre ignari dei grandi piani dellimperatore, si impegnarono, come nella campagna di Ulma, in una snervante marcia forzata di lunghe ore senza accantonamenti, con precari bivacchi notturni organizzati in piccoli villaggi rapidamente devastati per costruire dei ripari; in media il grosso dellarmata percorse 36-39 chilometri al giorno su un terreno difficile e irregolare[39]. Nonostante lapparente confusione, Napoleone coordinò i movimenti delle varie colonne con grande abilità. Mentre la colonna di destra arrivò ad Hof senza combattere, un primo scontro ebbe luogo il 9 ottobre a Schleiz dove le forze del generale Tauentzien, 9.000 uomini, vennero attaccate e facilmente sconfitte dai reparti della cavalleria di Murat e da una parte del I corpo darmata del maresciallo Bernadotte. Questo primo insuccesso accrebbe i dubbi ed i timori dei generali prussiani e il duca di Brunswick ordinò il mattino del 10 ottobre a tutti i reparti di ripiegare a ovest della Saale; lordine non raggiunse in tempo il principe Luigi Ferdinando che con i suoi 8.300 uomini venne attaccato a Saalfeld dal V corpo del maresciallo Lannes. I prussiani furono messi in rotta ed il principe venne ucciso durante un combattimento allarma bianca con il capitano Guindet del 10° ussari francese[40]. Dopo queste prime vittorie, Napoleone inizialmente ipotizzò che i prussiani stessero ripiegando verso Lipsia e quindi i suoi primi ordini dopo il superamento del Frankelwald da parte del bataillon carrè della Grande Armata, prevedevano un concentramento a Gera per marciare verso Lipsia, ma il giorno 11 ottobre la situazione cambiò completamente; la cavalleria di Murat non individuò il nemico verso Lipsia, informatori al contrario comunicarono che i prussiani erano ancora ad ovest della Saale, vicino a Erfurt. Quindi Napoleone modificò totalmente le sue disposizioni: il nuovo centro doperazioni dellarmata sarebbe stato ad Auma, le truppe dovevano subito iniziare una conversione generale verso sinistra di novanta gradi, conquistare i passaggi sulla Saale a Kahla, Kösen e Dornburg e avanzare verso Erfurt, limperatore previde che la battaglia avrebbe avuto luogo probabilmente il 16 ottobre. Lestrema flessibilità dello schieramento delle colonne dei corpi darmata permise a Napoleone di effettuare il cambiamento di fronte con rapidità e precisione. Il V corpo del maresciallo Lannes divenne lavanguardia dellarmata e puntò su Kahla, seguito dal VII corpo del maresciallo Augereau; sullala destra avanzarono verso Kösen e Dornburg il III corpo del maresciallo Davout e il I corpo del maresciallo Bernadotte, sulla sinistra si schierarono il VI corpo del maresciallo Ney e la cavalleria pesante di Murat, alla retroguardia seguiva il IV corpo del maresciallo Soult[41]. La battaglia[modifica | modifica sorgente]
Posted on: Sun, 24 Nov 2013 23:14:42 +0000

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