Bellissimo articolo di Francesco Agnoli sul Foglio di - TopicsExpress



          

Bellissimo articolo di Francesco Agnoli sul Foglio di Ferragosto. CERVELLI IN AFFITTO Esempi concreti di come il reato di omofobia rischi di portare in Italia il reato di opinione Domenica scorsa Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, ha scritto un coraggioso editoriale, intitolato: “Non ci zittiremo”. Perché? A partire dal 6 agosto Avvenire ha iniziato a pubblicare un dossier sull’utero in affitto. Di questo fenomeno si era già parlato, con una certa attenzione, sul quotidiano online la Nuova bussola, sul settimanale Tempi, ed in altri luoghi della rete (vedi manifesto su: facebook/uteroinaffitto). Ma spetta ad Avvenire l’indubbio merito di aver promosso un’ indagine ricca ed esauriente su questa “nuova schiavitù”, come la ha definita più volte anche l’onorevole Giovanardi. Ma si sa, certi racconti scoperchiano verminai spaventosi, che nessuno vorrebbe far conoscere nella loro realtà. Di qui la risposta di Giuseppina La Delfa, presidente di Famiglie arcobaleno, sul quotidiano diretto da Lucia Annunziata, l’Huffington Post: macché nuova schiavitù, le donne che affittano l’utero sono donne aperte, “forti, immensamente libere da qualsiasi oppressione. Più libere di tante altre, incatenate da luoghi comuni e miti obsoleti…”. Dire poi che a questo mercato del corpo delle donne accedono anche (e non solo) coppie gay, cosa risaputa, costituirebbe istigazione “all’odio e al disprezzo per le persone omosessuali”. Ecco, di fronte a questa accusa, violenta, falsa ed intollerante, Tarquinio non poteva che rispondere come ha fatto: “La diffamatoria polemica, firmata da un’organizzazione gay… è degna di essere segnalata per quello che conferma e annuncia. L’accusa di ‘omofobia’ viene scagliata con aggressiva facilità non solo contro chiunque affronti senza allinearsi all’ideologia “gender” temi che in qualche modo concernono l’omosessualità, ma anche contro chiunque ragioni a difesa della naturalità della procreazione umana e si batta per de-mercificarla. Chi ancora pensa che sia esagerato porre la questione della libertà di espressione di fronte al testo di legge sull’omofobia che è all’esame del Parlamento italiano ha tempo per rifletterci su e per rimediare”. E’ ben chiara, dunque, la posta in gioco (denunciata dai Giuristi per la Vita, dalla Nuova bussola, dalla Manif pour tous Italia, da deputati e senatori, da personalità del mondo laico come Ostellino e di quello cattolico come il vicepresidente dei Giuristi cattolici Cerrelli): la legge promossa da Ivan Scalfarotto (collaboratore anch’egli dell’Huffington Post) contro l’omofobia e la transfobia, introducendo un reato d’opinione, diventa un potenziale strumento di oppressione utilizzabile in qualunque modo. Raccontare che coppie gay vanno all’estero per affittare l’utero di una donna, è “omofobia”? Spiegare, come fa Debora Spar, in “The Baby Business”, che questo mercato degli uteri, cui accedono coppie gay da tutto il mondo, genera un giro di soldi incredibile, è anch’esso un atto “omofobico”? Opporsi ai matrimoni gay, in nome del diritto di un bambino ad avere un padre e una madre, sarà, domani, un reato d’opinione punibile draconianamente? Tutto fa pensare che questa sia proprio l’intenzione di Scalfarotto stesso e di buona parte del Pd che lo appoggia. Citerò a prova di questo un testo, con postfazione entusiasta dello stesso Scalfarotto, di Chiara Lalli: “Buoni genitori. Storie di mamme e di papà gay” (Il Saggiatore, 2009). Lalli descrive quelle che secondo lei sono le nuove “famiglie” ideali. Racconta così di una di queste composta da due padri e due madri: bella, bellissima, sostiene, solo i cattolici e il Papa non lo vogliono comprendere, perché sono… omofobi… (non è chi non veda, qui, una latente papofobia e cristianofobia). Un’altra coppia ideale? Quella formata da Francesco, dal suo compagno, e dalla madre surrogata californiana Judy. Lalli lascia la parola, estasiata, alla coppia di padri. I quali raccontano di società che affittano gli uteri ai gay “a prezzi astronomici”; di tante donne “incredibili” (infatti, non ci crede nessuno…), che lo fanno gratis; di omofobi, specie cattolici, e di preti “stronzi” come il Papa, che non comprendono; di quanto è “da film dell’orrore” la solita famigliola borghese “con due figli, il marito… e la moglie che sta a casa a fare la mamma”; di quanto sarebbe bello che “beccassero un Bondi che si scopa una transessuale brasiliana”…. Ma la verità si trova anche in mezzo alle favole e agli insulti. Dichiara infatti il padre gay citato: “Noi non abbiamo alcun timore di affrontare il momento in cui i bimbi ci faranno domande: non solo siamo in ottimi rapporti con Judy, ma siamo anche in contatto con la donna che ha donato gli ovuli, con la madre genetica. Quando sarà il momento, se lo vorranno, i bambini potranno parlare con loro, potranno avere tutte le risposte… Quando Violetta vorrà conoscere la madre biologica, che tra l’altro le assomiglia moltissimo, andremo in California e le faremo conoscere la donna che ha donato un ovulo per farla nascere…”. Povera Violetta: progettata “orfana di madre”, a spese di due donne, che hanno venduto una gli ovuli, l’altra l’utero; povera Violetta, che si sa già che un giorno, come tutti, cercherà la madre, quella genetica e poi, forse tempo e soldi permettendo, quella gestazionale… Povera Violetta, che non capisce… omofoba, in verità, anche lei… Francesco Agnoli
Posted on: Tue, 20 Aug 2013 22:40:18 +0000

Trending Topics



e="min-height:30px;">
Nos mantenemos juntos nos mantenemos los unos a los otros nos
As pointed out by de Tocqueville, America, in sharp contrast with
Assassinat des envoyés spéciaux de RFI: le point sur
1-
~" Tyranny of the Minority: Finally confronting bare-knuckle

Recently Viewed Topics




© 2015