CAMBIA LO STRUMENTO URBANISTICO CHE COSE. IL PAT ? PAT Che - TopicsExpress



          

CAMBIA LO STRUMENTO URBANISTICO CHE COSE. IL PAT ? PAT Che cos’è il PAT ? il PAT non è il PRG La nuova legge urbanistica regionale 23 aprile 2004, n. 11 “Norme per il governo del territorio”, ha stabilito che i comuni devono dotarsi di un nuovo strumento urbanistico, che sostituisce il vecchio Piano Regolatore Generale. Non si tratta del vecchio PRG che cambia nome, ma di uno strumento completamente nuovo, che rappresenta una svolta importante nel processo di pianificazione del territorio. Il PRG si sdoppia Il Piano di assetto del territorio (PAT) è il nuovo strumento urbanistico che, insieme al Piano degli Interventi (PI), sostituirà il vecchio Piano regolatore Generale (PRG). Il PAT, una volta concertato con la Regione e la Provincia, costituirà la “carta dell’autonomia urbanistica comunale”. Le scelte di dettaglio, contenute nel Piano degli Interventi potranno essere decise e modificate dal consiglio comunale senza più la necessità di una approvazione di ordine superiore. Il PAT contiene quattro livelli di informazioni: 1. i “vincoli” che derivano da pianificazione di ordine superiore, 2. le parti di territorio dotate di valore particolare, che vengono definite come “invarianti”, 3. quelle caratterizzate da particolari “fragilità”, 4. quelle trasformabili. Per costruire il PAT bisogna individuare i punti critici ed i problemi che caratterizzano l’attuale stato del territorio e dell’ambiente. Ma bisogna soprattutto avere una “visione” verso cui orientare le scelte future: per stabilire quali nuove opere dovranno essere realizzate (eventuali nuove strade e nuovi insediamenti, valutando i loro impatti sul territorio e sulla qualità della vita), per decidere quali parti dovranno essere riqualificate (di valore storico, ambientale, paesaggistico) quali le risorse ed i valori non sacrificabili: in definitiva come sarà o dovrà essere il paese di domani. Concertazione = Partecipare Queste sono le principali domande cui il PAT dovrà rispondere e nel fare ciò per la prima volta si chiede con lo strumento della “ concertazione” la partecipazione e “collaborazione” della cittadinanza. La nuova legge prevede che al cittadino deve essere offerta concretamente la possibilità di informarsi, manifestare problematiche e fornire proposte sul paese e il suo futuro. Un disegno Condiviso Al cittadino per contro si chiede di fare uno sforzo, di alzare per un momento lo sguardo e leggere il territorio nella sua interezza, per contribuire ad immaginare e disegnare il paese di domani, un paese dove la qualità della vita sia un obiettivo ed un valore irrinunciabile. Dovrà cambiare il nostro approccio al territorio, dovremo pensare alla città partendo dall’ambiente, concentrarsi sui vuoti, sullo spazio agricolo come risorsa non rinnovabile, sui retri, sugli spazi “indecisi” ed indefiniti ai margini del costruito. Dovremo proporre azioni concrete per migliorare la qualità della vita, per assicurare il rispetto delle dotazioni di servizi pubblici. Ci sarà tempo poi, con la successiva stesura del Piano degli Interventi (PI) per scendere nel dettaglio, per parlare di interventi puntuali, di scelte operative, di lotti e piani attuativi; per raccogliere e soddisfare gli interessi dei singoli, certi ormai che con il PAT alle spalle, tutto avverrà in maniera “sostenibile”: con equità e nel rispetto dell’equilibrio tra uomo e ambiente. In estrema sintesi, ecco alcune delle differenze tra PAT e PRG. Nel PAT scompare la zonizzazione. Non troveremo nel PAT le Zone A, B, C, D (la zonizzazione viene affidata al Piano degli Interventi). Il PAT non “vede” i proprietari, ma vede il “territorio”. Non troveremo nel PAT l’informazione catastale, ovvero non si potrà risalire alle previsioni urbanistiche che interessano la singola proprietà. § Il PAT non localizza volumi e non assegna diritti edificatori su singole proprietà, ma stabilisce le quantità generali di dimensionamento per grandi Ambiti Territoriali Omogenei: in questo modo i diritti edificatori relativi alle aree di trasformazione non sono più direttamente legati alla proprietà delle aree, ma diventano un bene comune, una risorsa della comunità che sarà puntualmente localizzata dal Piano degli Interventi, in funzione delle priorità che saranno stabilite. § Non troveremo nel PAT le aree soggette ad esproprio, ma solo le quantità generali. Con il PAT vengono introdotte nuove modalità di intervento nel territorio, tra i cui i più importanti sono: 1. il credito edilizio 2. la perequazione fondiaria. Tutti gli elementi che non sono più contenuti nel PAT li ritroveremo successivamente Interventi, tra i quali: § nel Piano degli la zonizzazione, con la distinzione in Zone residenziali, produttive, a servizi pubblici, ecc. § Le particelle catastali, con le previsioni urbanistiche specifiche (destinazioni d’uso e diritti edificatori) § Le aree soggette ad esproprio per pubblica utilità Priorità alle tematiche generali I contenuti del PAT È fondamentale che i cittadini comprendano che il PAT è uno strumento programmatico di Pianificazione del Territorio Comunale: deve quindi individuare le problematiche di carattere generale. Non ha il compito di raccogliere i bisogni e le necessità individuali dei cittadini, ma deve concentrare l’attenzione sulle priorità e sulle tematiche generali. L’obiettivo è quello di far riflettere i cittadini sui problemi del proprio paese e di raccogliere le proposte di sviluppo da essi individuate, in modo che l’Ufficio Tecnico possa ricevere delle indicazioni sull’orientamento della popolazione in merito alle problematiche del territorio. Ma quale sarà o dovrà essere in pratica il contenuto del PAT? Per ora ci limiteremo a citare in sintesi gli obbiettivi ed i contenuti così come riportati nella nuova legge urbanistica. In particolare il PAT: § verifica ed acquisisce i dati e le informazioni necessari alla costituzione del quadro conoscitivo territoriale comunale; § disciplina, le risorse o invarianti di natura geologica, geomorfologica, idrogeologica, paesaggistica, ambientale, storico-monumentale e architettonica, in conformità agli obiettivi ed indirizzi espressi nella pianificazione territoriale di livello superiore; § individua gli ambiti territoriali cui attribuire i corrispondenti obiettivi di tutela, riqualificazione e valorizzazione, nonché le aree idonee per interventi diretti al miglioramento della qualità urbana e territoriale; recepisce i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario e definisce le misure idonee ad evitare o ridurre gli effetti negativi sugli habitat e sulle specie floristiche e faunistiche; individua gli ambiti per la formazione dei parchi e delle riserve naturali di interesse comunale; determina il limite quantitativo massimo della zona agricola trasformabile in zone con destinazione diversa da quella agricola, avendo riguardo al rapporto tra la superficie agricola utilizzata (SAU) e la superficie territoriale comunale (STC), secondo le modalità indicate nello specifico atto dindirizzo; detta una specifica disciplina di regolamentazione, tutela e salvaguardia con riferimento ai contenuti del piano territoriale di coordinamento provinciale (PTCP) detta una specifica disciplina con riferimento ai centri storici, alle zone di tutela e alle fasce di rispetto e alle zone agricole; assicura il rispetto delle dotazioni minime complessive dei servizi; § individua le infrastrutture e le attrezzature di maggiore rilevanza e detta i criteri per lindividuazione di ambiti preferenziali di localizzazione delle grandi strutture di vendita e di altre strutture alle stesse assimilate; § determina, per ambiti territoriali omogenei (ATO), i parametri teorici di dimensionamento, i limiti quantitativi e fisici per lo sviluppo degli insediamenti residenziali, industriali, commerciali, direzionali, turistico-ricettivi e i parametri per i cambi di destinazione d’uso, perseguendo l’integrazione delle funzioni compatibili; § definisce le linee preferenziali di sviluppo insediativo e le aree di riqualificazione e riconversione; § precisa le modalità di applicazione della perequazione e della compensazione; § detta i criteri per gli interventi di miglioramento, di ampliamento o per la dismissione delle attività produttive in zona impropria, § individua le aree di urbanizzazione consolidata in cui sono sempre possibili interventi di nuova costruzione o di ampliamento di edifici esistenti attuabili nel rispetto delle norme tecniche; individua i contesti territoriali destinati alla realizzazione di programmi complessi; stabilisce i criteri per l’individuazione dei siti per la localizzazione di reti e servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico
Posted on: Thu, 31 Oct 2013 01:29:21 +0000

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