CARA VIRTUOSA ITALIA...IMPARA DALLA FRANCIA! Nelle tabelle - TopicsExpress



          

CARA VIRTUOSA ITALIA...IMPARA DALLA FRANCIA! Nelle tabelle seguenti troverete dei dati molto interessanti e soprattutto provenienti da fonti ufficiali. Invito infatti, chiunque pubblichi dei dati, a citare la fonte dacquisizione. Questo diventa fondamentale per essere inattaccabili di fronte ad uneventuale contestazione. Il link è ec.europa.eu/economy_finance/db_indicators/gen_gov_data/documents/2013/spring2013_country_en.pdf Andate a pagina 24 del pdf (se la stampate risulta pagina 21) dove si parla della Germania (tabella 2D). Nella prima riga sono indicati i DEFICIT o i SURPLUS della bilancia dello stato, già togliendo la spesa per gli interessi. Attenzione ai segni: se il segno è positivo è un deficit; per esempio se guardiamo il 2001, troviamo 3,1 il che significa che cé stato un deficit del 3,1 % sul pil. Ripeto che questo dato è già al NETTO della spesa per interessi. Se guardiamo la riga 8 PRIMARY DEFICIT troviamo scritto zero. Questo dato riguarda lavanzo /disavanzo primario ovvero la differenza tra entrate ed uscite SENZA considerare tra le uscite la spesa per gli interessi. Anche qui attenzione al segno; il (+) significa disavanzo (ossia entrate dello stato minori delle uscite) mentre il segno (-) significa un avanzo (entrate dello stato maggiori delle uscite). Semplificando si può leggere che nel 2001 lo stato tedesco ha avuto entrate uguali alle uscite; tuttavia, avendo pagato interessi per il 3,1 % del pil, ha chiuso in deficit per 3,1%. Infine nellultima riga trovate il debito pubblico alla fine di ogni anno. Lanno di partenza è il 1995. Vedete che la Germania ha avuto una base di partenza del 55,6 % (rapporto tra debito pubblico e pil) ed è arrivata all81,9 % nel 2012. Noterete inoltre, guardando la riga otto PRIMARY DEFICIT, come dal 2002 al 2005 la Germania abbia chiuso con un DISAVANZO PRIMARIO (ovvero tassava meno di quanto dava come spesa pubblica alla sua popolazione). La cosa che lascia più perplesso è che la Germania, nonostante il trattato di Maastricht predicasse agli stati membri che, uno dei parametri da rispettare fosse il debito pubblico entro il 60% del pil, lei che, al contrario dellItalia tale parametro già lo rispettava dallINIZIO, se ne sia ampiamente fregata di rispettarlo visto appunto che è passata dal 55,6 % del 1995 all 81,9% del 2012. In termini matematici vi è stato un INCREMENTO ASSOLUTO del 47,30 %. Andiamo ora a vedere lItalia. Andate a pagina 48 del pdf (stampandola risulta pagina 45) ec.europa.eu/economy_finance/db_indicators/gen_gov_data/documents/2013/spring2013_country_en.pdf Nel 1995 lItalia aveva un rapporto debito pubblico sul pil del 120,9 % quindi ampiamente fuori dal trattato di Maastricht che richiedeva al massimo un 60 %. Da notare che, dal 2001 al 2005, mentre lItalia chiudeva con consistenti avanzi primari (3,1 % nel 2001, 2,5 % nel 2002, etc...) facendo calare il debito pubblico la Germania faceva esattamente il contrario ovvero chiudeva con disavanzi primari (quindi spendeva di più di quanto tassava) e questo faceva salire il debito pubblico. Nonostante ciò riusciva tranquillamente a finanziarsi sui mercati a tassi decisamente più bassi di quelli italiani (leggi riga 2 e riga 3 della tabella). Quindi i dati (e non teorie complottiste) dicono quindi che i due stati (Germania ed Italia) nonostante entrando nellunione europea dovessero rispettare le medesime regole, non lo facevano assolutamente. LItalia DOVEVA rispettarle, la GERMANIA no. Come è noto, da fine 2007 inizi 2008 è iniziata una crisi globale che ha coinvolto praticamente tutti gli stati nel mondo. Vi invito ad andare qui bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimfpe/sb32_13/en_suppl_63_12.pdf e spostarvi a pagina 9. Questi sono dati pubblicati dalla Banca dItalia e mettono sempre in evidenza il PRIMARY NET BORROWING / LENDING in percentuale sul pil ovvero lavanzo o il disavanzo primario (senza considerare pertanto la spesa per interessi). In questa tabella vi sono indicati i dati di paesi come UNITED KINGDOM, UNITED STATES e GIAPPONE. Mentre tutti questi paesi, dal 2008 in poi, per contrastare la crisi, chiudevano con un SIGNIFICATIVO DISAVANZO PRIMARIO (meno tasse e più spesa pubblica), lItalia andava tutta contro corrente ovvero, ad esclusione del 2009 che ha visto un TIMIDO disvanzo primario dellordine dello 0,8 % del pil, dal 1996 in avanti ha sempre chiuso in AVANZO PRIMARIO, ovvero lo stato italiano ha sempre tassato più di quanto desse come spesa pubblica. Anche qui sono i dati a dirlo e non teorie complottiste. Apro una piccola parentesi; a pagina 12 di bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimfpe/sb32_13/en_suppl_63_12.pdf trovate il debito pubblico dei vari stati come percentuale sul pil. E una tabella che riepiloga i dati del debito pubblico (sul pil) non solo dei paesi delleurozona ma anche di altre economie. Visto che tutti questi dati sono concentrati in un unico foglio, vi consiglio di stamparlo. Chiusa parentesi. Affronto ora un altro paragone, ovvero tra Italia e Francia. La Francia, da quanto si evince leggendo pagina 12 di bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimfpe/sb32_13/en_suppl_63_12.pdf presentava nel 1996 un rapporto del debito pubblico sul pil del 58,0 % pertanto rispettava già dallinizio come la Germania il parametro di Maastricht il quale diceva che il debito pubblico non può eccedere il 60 % del pil. Anche la Francia, come la Germania, se né ampiamente fregata del parametro del 60 % arrivando al 90,2 % del 2012. Lincremento registrato in termini assoluti è del 55,52 % alla faccia del rispetto delle regole di Maastricht. Anche qui i dati (e non le teorie complottiste) fanno emergere come i PRIMI DUE paesi dellarea euro ovvero la Germania e la Francia abbiano tirato dentro lItalia nellEuro anche se questa non rispettava il parametro del 60 % del pil; nella tabella di pagina 12 bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimfpe/sb32_13/en_suppl_63_12.pdf abbiamo i dati dal 1996 e vediamo che il parametro debito / pil dellItalia NON è mai stato neanche lontanamente vicino al 60 %. Poi, mentre lItalia cercava, a colpi di AVANZI PRIMARI (che vuol dire più tasse e meno spesa pubblica) di rientrare dal debito pubblico, le prime due economie dellEurozona ovvero Germania e Francia, che invece il parametro del 60 % già lo rispettavano, andavano nella DIREZIONE OPPOSTA. Infine voglio sottolineare quello che dal 2008 (quindi con lavvio della crisi globale) in poi sta facendo la Francia in termini di disavanzo primario; andando a pagina 9 di bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimfpe/sb32_13/en_suppl_63_12.pdf vedrete che la nostra cara Francia dal 2008 sta chiudendo ogni anno con DISAVANZI PRIMARI ovvero 0,4 % (del pil) nel 2008, 5,1 % nel 2009, 4,7 % nel 2010, 2,7 % nel 2011, 2,3 % nel 2012. Come già detto, ma voglio ancora una volta ribadirlo, si tratta di disavanzi primari ovvero MENO tasse e PIù spesa pubblica e questo dato NON considerara la spesa per interessi. Noi in Italia, nella virtuosa Italia attenta a rispettare i compitini per casa della Commissione Europea pena commissariamento, ad eccezione di un timido disavanzo primario nel 2009 dello 0,8 % sul pil, abbiamo sempre avuto AVANZI PRIMARI (quindi più tasse e meno spesa pubblica) precisamente 2,5% nel 2008, 0,1 % nel 2010, 1,2 % nel 2011 e 2,5 nel 2012. Avanzo primario significa, lo ripeto ancora una volta, più tasse e meno spesa pubblica. Al di là del parametro di Maastricht relativo al debito pubblico sul pil, cè quello del DEFICIT sul pil che non può superare il 3 % del pil. Quando sentite parlare di questo deficit, sappiate che consida tra le spese, anche quelle sugli interessi passivi del debito pubblico. A pagina 8 del link bancaditalia.it/statistiche/finpub/pimfpe/sb32_13/en_suppl_63_12.pdf trovate questo dato; il segno (+) significa deficit mentre il segno (-) significa surplus. Si appura che, NONOSTANTE, ad eccezione del 2009, abbiamo sempre avuto AVANZI PRIMARI (ovvero più tasse e meno spesa publica) abbiamo sempre chiuso in deficit per via della spesa per interessi sul debito pubblico. E se guardiamo pagina 48 del pdf ec.europa.eu/economy_finance/db_indicators/gen_gov_data/documents/2013/spring2013_country_en.pdf (stampandola viene fuori pagina 45) trovate, allinterno della tabella 8D, alla seconda riga i pagamenti per interessi (ad esempio nel 2012 sono stati pari in Italia al 5,5 % del pil) e, alla terza riga, il tasso dinteresse IMPLICITO del debito pubblico (4,5 % nel 2012 per quanto riguarda lItalia). Spero che questi dati presi da fonti ufficiali e non da complottisti.it servano a NON farvi prendere per i fondelli, in particolar modo dal PIDDINO di turno, che vi dice che siamo in unEuropa unita, con le stesse regole, in una squadra coesa necessaria per affrontare tutti insieme i colossi come Cina, Stati Uniti, Giappone, etc... Chi vi dice questo o mente sapendo di mentire oppure non è a conoscenza di tali dati. Michele Belluco
Posted on: Sun, 03 Nov 2013 11:31:48 +0000

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