COMITATO CENTRALE FIAMMA TRICOLORE: DECISIONE STORICA DA CUI - TopicsExpress



          

COMITATO CENTRALE FIAMMA TRICOLORE: DECISIONE STORICA DA CUI DIPENDERA’ IL FUTURO DEL MOVIMENTO NO ALLE FACILI LUSINGHE: LA FIAMMA RISPETTI LA LEZIONE DELLA STORIA Rompo il silenzio e, invitato dal Segretario del Movimento ad esprimere un’opinione sul progetto di realizzare un’unica grande destra che peraltro si estenda agli ex A.N, ansiosi questi ultimi di riesumare il cadavere del partito da loro stessi soppresso esprimo valutazioni sulla base della Storia Patria sul concetto di destra nellintento di dimostrare che l’operazione politica è destinata al fallimento se si volge lo sguardo al nostro passato. IN ITALIA NON E’ MAI ESISTITA UNA DESTRA AL POTERE SALVO QUELLA DI BERLUSCONI CHE HA FALLITO Il peso del debito pubblico ha schiacciato Berlusconi esattamente come schiacciò la prima repubblica ventanni fa solo che il debito pubblico era inferiore a quello attuale. Il sistema di finanziamento che ha infangato i partiti di allora oggi è addirittura legale solo che con la prima repubblica si rubava prevalentemente per finanziare i partiti , oggi i soldi regolarmente deliberati dagli uffici di presidenza della Camera dei deputati o dei consigli regionali sono finiti nelle tasche di “illustri personaggi” rappresentanti delle Istituzioni. La destra di Berlusconi forse durerà ancora per un po’ ma ha concluso il suo ciclo di forza di governo. IPOTIZZARE UN’UNICA GRANDE DESTRA SIGNIFICA NON TENERE CONTO DEL NOSTRO PASSATO DAL 1860 AD OGGI Ciò di cui discutiamo oggi sarebbe il lancio di una destra che dovrebbe arrivare? La domanda non si porrebbe se in Italia fosse mai esistita una destra. In effetti una destra di governo dallUnità nazionale ad oggi non è mai esistita. Destra e Sinistra nascono nel corso della rivoluzione francese allorchè, durante i lavori dell’Assemblea Nazionale costituente nel 1789 i deputati che volevano lasciare al re il potere di veto sulle decisioni dell’assemblea stessa si ponevano alla sua destra, i contrari alla sua sinistra. Per questo i Parlamenti son a forma di emiciclo. Bobbio ha detto che la destra è tutto ciò che non mette l’uguaglianza in cima alla scala di valori di una società e che ha il coraggio di dirlo, gli argomenti per sostenerlo ed un blocco sociale per giustificarlo. Ebbene una destra così non è mai esistita in Italia sino al 1994, quella di Berlusconi appunto che ha fallito alla prova del governo. Dopo l’Unità in Italia c’è stato lo Stato liberale dal 1882 fino al fascismo e poi un grande centro democristiano dal 1948 sino al 1994. Tutto ciò ha impedito il formarsi di una destra. Ernesto Galli della Loggia afferma che sul concetto di destra c’è sempre stato un duplice pregiudizio: 1. Natura ostile allordine costituzionale democratico; 2. Il sistema politico it.no a causa della natura ostile della destra deve e può fare stabilmente a meno di un polo politico di destra. Come spieghereste altrimenti il paradosso che dal disfacimento dell’esperimento di governo di Berlusconi non è emersa nessuna vera classe dirigente? Come spieghereste la mancanza di un programma politico teso a rifondare su basi nuove una destra di governo? I pseudo colonnelli di Berlusconi non sono stati capaci nemmeno di fare un 25 luglio! Nessun soggetto che sia stato al potere e non si dichiari di sinistra ha avuto il coraggio di rivolgersi apertamente ed in modo esplicito all’elettorato di destra per offrirgli una politica di destra. L’ultimo in ordine di tempo è stato Monti che ben potrebbe fondare una destra liberale ma si guarda dal farlo per il pregiudizio circa la naturale ostilità allordine costituzionale democratico di tutto ciò che è di destra. Vendola lo accusò di essere di destra e lui reagì accusando certa sinistra di essere conservatrice. Segno che l’etichetta lo offendeva! C’è anche un altro paradosso: movimenti come quello di Grillo il cui messaggio è molto simile allintuizione dell’uomo qualunque di Giannini allorchè parlò di democrazia plebea e portò Giannini ad un clamoroso, quanto effimero successo elettorale. Si disse anche che la società civile si poneva contro la società politica , quella gestita dai professionisti dei partiti, si trattava di un qualunquismo di destra considerato in Italia di sinistra. Ve lo immaginate nel campo della Giustizia il procuratore di Palermo Ingroia definirsi di destra? Non esiste! Eppure propugna un populismo giudiziario che ravvisa tutti mali della Giustizia nel comportamento criminale dei singoli soggetti. La situazione è veramente paradossale! L’Italia è un paese prevalentemente conservatore tanto è vero che le sinistre per governare hanno sempre avuto bisogno di cercare alleati per vincere, Eppure una destra conservatrice ha meno storia e meno legittimazione della sinistra progressista, potenzialmente minoritaria. Nel 1910 viene fondato il partito nazionalista di Federzoni e Rocco che confluirà nel partito nazionale fascista nel 1923. E veniamo al fascismo che non nacque dalla destra e non si identificò con essa anche se poi assorbì la destra negli anni del regime tanto da consentire agli avversari di definire dopo la caduta del fascismo i neofascisti come soggetti di destra. Tutti conosciamo le origini del fascismo e pertanto possiamo concludere che il fascismo non può essere iscritto alle famiglie delle destre almeno fino al 1926 quando si trasforma in regime per poi tornare alle origini con la Repubblica sociale. E’ innegabile che il fascismo andando al potere si libera soprattutto dei liberali e forte è la sua componente antiborghese ed anti individualista. E’ innegabile che l’adunata di piazza San sepolcro a Milano del 19 diede vita ad un movimento prevalentemente di sinistra e nel programma era prevista una tassa sui capitali esattamente come oggi la sinistra vorrebbe introdurre una patrimoniale (tassa sul patrimonio e quindi sui capitali). Alle elezioni del 19 i fascisti non ebbero nemmeno un deputato. Il fascismo non si poneva il problema del passato da conservare bensì voleva conquistare un futuro. La tradizione passava attraverso una rivalutazione dell’impero romano e non del Risorgimento. Comunque si voglia definire il fascismo, è certo che ha assestato un colpo mortale alla possibilità di avere in Italia una destra normale e ciò avverrà anche dopo la sua caduta allorchè tutto quello che si può accostare al fascismo sarà etichettato come di destra e si giungerà financo a ghettizzare il MSI nellambito dell’arco costituzionale anche grazie agli errori di Michelini allorchè pensò di tenere il congresso del partito a Genova, grave provocazione per le sinistre con apertura a loro del potere da parte della D.C. Si notino ora le analogie: il fascismo s’impone attraverso l’antiparlamentarismo; la prima repubblica vede il crollo dei partiti tradizionali con mani pulite e sulla scia di una forte spinta antiparlamentare (anni 1992-1994). La seconda repubblica sta crollando sotto i colpi di un accentuato antiparlamentarismo che vede il movimento cinque stelle puntare risolutamente alla distruzione degli altri partiti. Scriverà Prezzolini: “nelle elezioni trionfa il danaro, il favore, l’imbroglio”. Vilfredo Pareto “vinceranno quelli che non hanno ritegno ad usare la forza, né troppa ripugnanza a spargere il sangue.” – NON CREDETE VOI CHE LA VERA EMERGENZA POTREBBE ESSERE PROPRIO QUESTA? Sangue a parte il ricorso all’uso della forza non veniva forse invocato da Bossi venti anni fa? E Grillo venti anni dopo non sta dicendo la stessa cosa? Oggi l’antipolitica rischia di divenire il cavallo di battaglia di qualsiasi avventuriero politico e l’operazione in atto, quella cioè di costituire la destra cui siamo chiamati ad aderire altro non è che una stampella o un soccorso reso al regime che lascia scoperta l’area della protesta e ne spalanca le porte agli avventurieri che verranno. Alla FIAMMA viene proposto di aderire alla solita vecchia, stantia operazione di trasformismo politico che, lasciando scoperta la sempre più vasta area della protesta finirà col generare dei veri e propri tiranni, frutto avvelenato di un parlamentarismo parolaio, sterile e di governi deboli, incapaci di guidare la Nazione fuori dalla crisi. Probabilmente siamo ancora una volta alla vigilia del crollo di un sistema politico che potrebbe trascinare con sé l’intero sistema istituzionale. Forse siamo arrivati al punto di rottura in cui non si cambia una intera classe dirigente bensì l’intero regime. ADERIRE AL PROGETTO STORACE & CO. SIGNIFICHERA’ UN VERO E PROPRIO SUICIDIO POLITICO PER LA FIAMMA TRICOLORE Da che parte vuole stare la Fiamma? Vogliamo puntellare il regime senza valutare attentamente lo stato di sofferenza in cui versa ormai l’intero popolo italiano; sappiamo cogliere la tensione dei ceti sociali in maniera adeguata? Possibile che non ci rendiamo conto del significato del voto di protesta giunto a quasi nove milioni confluiti provvisoriamente sul movimento cinque stelle? Che dire poi delle schede bianche e nulle capaci da sole di rappresentare un partito di tutto rispetto? Si parla tanto della questione morale come se fosse un problema di oggi e si dimentica che l’Italia ha già vissuto l’esperienza della “questione morale” con Giolitti, uomo senza partito capace di manovrare i partiti ed ottenere vittorie elettorali nel 1892, 1904 e 1909. Faceva forse Giolitti qualcosa di diverso da ciò che hanno fatto i democristiani prima ed i berlusconiani dopo? Entrambi hanno finito con l’usare il potere per fini personali e clientelari! L’uomo di Dronero comprava i deputati e subiva l’assalto del Corriere della Sera diretto da Albertini. Contro Craxi e Berlusconi non è forse avvenuta la stessa cosa? Salvemini definì Giolitti il “ministro della malavita”, oggi molti avversari di Berlusconi lo definiscono “pregiudicato, delinquente”. Analizzando la nostra storia, sia pur rapidamente ci rendiamo conto meglio della situazione attuale. In 150 anni di unità nazionale permane il paradosso italiano rappresentato da una popolazione in gran parte di destra che mai è riuscita a governare come tale, fatta eccezione per il ventennio fallimentare di Berlusconi. PERSONE DI BEN PIU’ ALTO SPESSORE DEGLI ATTUALI PROPONENTI HANNO TENTATO DI PORTARE LA DESTRA AL POTERE, SENZA RIUSCIRVI Ci provò Michelini allorchè pensava di costituire governi con la D.C. e cadde nella trappola di Genova nel 1960 aprendo le porte del potere alle sinistre. Non ci provò il partito (M.S.I.) nel 68 allorchè i giovani intuirono che bisognava stare dalla parte della contestazione ed invece il M.S.I. scelse di divenire, come la definì Buontempo la “guardia bianca del regime” e si scagliò contro i contestatori perdendo la più grande occasione che mai si fosse presentata nella storia del Movimento. Ci provò Almirante allorchè tentò di lanciare una grande destra invitando a rientrare nel partito tutti coloro che l’avevano abbandonato, ottenne un clamoroso successo nel 1971 ma non riuscì a condizionare la D.C. e tampoco andò al potere. Ora ci vogliono provare i rifiuti di Berlusconi che vorrebbero farci scommettere che questa volta e per la prima volta nella Storia d’Italia la destra come tale, con i suoi ideali, riuscirebbe a conquistare il potere. L’operazione, ad avviso del sottoscritto è sbagliata per tutte le ragioni storicamente corrette che mi sono sforzato di illustrare, poi seguono a ruota considerazioni più interne e riferibili allambiente che dovrebbe rappresentare questa vecchia, stantia e, me lo si consenta PUTRIDA destra in quanto composta da soggetti di spicco che vollero la svolta di Fiuggi del 95, rinnegando pubblicamente i valori sui quali avevano costruito le loro fortune parlamentari; oggi vogliono far risorgere il cadavere di Alleanza Nazionale e puntano soltanto a costituire una seconda Fiuggi, gradita al regime al solo scopo di arraffare votarelli che dovesse perdere Berlusconi o chi per esso. Un’operazione tutto sommato sciacallesca, utile al regime, dannosa per la Repubblica in quanto tesa a regalare definitivamente la protesta e la disperazione del popolo italiano a nuove forze che inevitabilmente sorgeranno e probabilmente avranno un volto tirannico. Proprio noi dovremmo favorire la nascita di veri mostri che potrebbero impossessarsi del potere? Proprio noi che siamo storicamente le prime vittime del regime dovremmo farci travolgere per colpe non nostre e lasciare libero il campo a futuri avventurismi politici? Conoscere la propria Storia significa evitare tragici errori! Lo ripeto ancora una volta cercando di attualizzare al massimo l’argomento: caduto il fascismo vi è un’ampia maggioranza di milioni di cittadini di destra ma la destra si nasconderà. La ritroveremo un po’ sparsa in diversi partiti, primo fra tutti la D.C. ma allinterno della stessa e ben celata. Spazi politici cercherà di occuparne pertanto allinterno di taluni partiti. Non mancheranno certamente tentativi di uscire allo scoperto come con “L’Uomo Qualunque” ma sarà schiacciato dalle sinistre e soppiantato prevalentemente dal M.S.I. M.S.I. e partito monarchico non entreranno mai ufficialmente nelle stanze del potere. L’Italia ha vissuto una catastrofe nazionale con la sconfitta della seconda guerra mondiale e ciò è stato letale per la destra. Il suo stesso nome ne esce squalificato. Per molto tempo dichiararsi di destra significherà subire anatemi, condanne ed isolamento. Gli USA pretenderanno di esportare il loro modello di democrazia con una politica di esaltazione dell’internazionalismo consumistico ed altrettanto farà l’Unione Sovietica pretendendo di esportare l’internazionalismo comunista. I due colossi si confronteranno sino alla caduta del muro di Berlino sul terreno della guerra fredda. In Italia la D.C. altro non fu che l’insieme di potentati in cui confluirono le forze liberali che avevano retto l’Italia dallUnità al fascismo. Il M.S.I. verrà definito forza antisistema ed i suoi voti tenuti congelati. I valori della Resistenza consentiranno di etichettare spregiativamente tutto ciò che è di destra e la D.C. utilizzerà l’antifascismo con successo ogni volta che sarà necessario per fermare le destre e ciò ben sapendo che, varata la legge Scelba, il neo fascismo non rappresentava più una minaccia per il sistema. Per capire quanto sia destinata comunque allinsuccesso l’operazione prospettata basti pensare che ci fu nel dopoguerra un momento in cui veramente monarchici e missini potevano essere vicini alla conquista del potere: Luglio 1949, Pio XII scomunica tutti coloro che votano comunista e definisce il socialismo incompatibile con il cristianesimo. In Germania i comunisti erano già fuori legge ma De Gasperi ed Einaudi temevano la forza del PCI e non osarono fare altrettanto. A ciò si aggiunga che industriali e proprietari terrieri erano contrari alle riforme che De Gasperi stava introducendo nel Paese. La tensione andò alle stelle allorchè il Vaticano suggerì un’alleanza tra la D.C. e le destre alle elezioni amministrative del 1952 per il Comune di Roma. Le sinistre unite candidavano Francesco Saverio Nitti. Don Sturzo avrebbe dovuto dirigere l’operazione incoraggiando la costituzione dei comitati civile guidati da Gedda. IL TENTATIVO FALLI’ IN QUANTO DE GASPERI CON DETERMINAZIONE MINACCIO’ DI METTERE FUORI LEGGE IL M.S.I. SFRUTTANDO LA NORMA TRANSITORIA DELLA COSTITUZIONE CHE VIETA LA RICOSTITUZIONE DEL DISCIOLTO PARTITO FASCISTA. Peraltro i risultati elettorali del M.S.I si rivelarono per il partito molto incoraggianti e non a caso subito nello stesso anno, 1952 fu promulgata la legge Scelba. La seconda occasione già l’ho indicata: 1960, governo Tambroni che si reggeva anche sui voti missini, Gronchi Presidente della Repubblica, si pensava allinserimento dei missini nel governo. Congresso a Genova, si sollevano le sinistre, il congresso viene annullato si apre a sinistra e l’apertura a sinistra durerà. La destra missina entrerà nel ghetto da cui uscirà solo trentaquattro anni dopo con l’abiura di Fiuggi, la sospensione del M.S.I. e la nascita di A.N. che tutti sapete come è finita.
Posted on: Thu, 31 Oct 2013 00:34:27 +0000

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