COMUNICATO STAMPA 288, 18/7/2013 CHI PECORA SI FA IL LUPO SE LA - TopicsExpress



          

COMUNICATO STAMPA 288, 18/7/2013 CHI PECORA SI FA IL LUPO SE LA MAGNA Mentre i giornali nazionali magnificano la linea interrata che la TERNA sta realizzando in Piemonte, la stampa locale tace e trasmette le veline inneggianti allelettrodotto Rdipuglia- Udine ovest Siamo una Regione di cui vergognarsi. Ma la lettera inviata al nuovo vertice regionale non lascia scampo al ripristino della legalità e alla azione di responsabilità nei confronti di Tondo e soci. Nulla ci deve più trattenere dal pretendere i nostri diritti! Porpetto, 18/7/2013 Spettabile Presidenza della Giunta della Regione FVG 34121 TRIESTE Piazza Unità dItalia 1, fax 040.3773702 Alla C. att. dellavv. Debora Serracchiani Spettabile Assessorato Ambiente, energia e politiche per la montagna della Regione FVG 34216 TRIESTE Via Giulia 75/1, fax 040.3774410 Alla C.att. dellAvv. Sara Vito E p.c Spettabile Presidenza della Provincia di Gorizia 34170 GORIZIA Corso Italia 55 fax 0481.385410 Alla C.att. del Presidente Enrico Gherghetta Spettabile Presidenza della Provincia di Udine 33100 UDINE Piazza Patriarcato 3 fax 0432.279311 Alla C.att. del Presidente Pietro Fontanini OGGETTO: Elettrodotto in doppia terna Redipuglia-Udine ovest et altri. Revoca dellintesa Stato-Regione in autotutela a seguito di gravi, sopravvenute prove della insussistenza dei presupposti e delle motivazioni del progetto definitivo. Azioni di responsabilità per conclamata indegnità del precedente esecutivo regionale. Lo scrivente, in nome proprio e per conto dei componenti del Comitato per la Vita del Friuli Rurale che si onora di rappresentare, con la presente vuole sottoporre una serie di circostanze che hanno rappresentato, e tuttora costituiscono, un motivo di seria preoccupazione per i danni patiti e patendi da parte delle comunità residenti e per le evidenti lesioni allo stato di diritto procurate nellinteresse di particolari e con la complicità e liniziativa di ben individuate figure istituzionali di questa Regione e dei Ministeri preposti. Ciò nellesplicito intento che lattuale vertice regionale, presa contezza delle gravi forzature e dei favoreggiamenti messi in atto da chi lha preceduto, provveda a ripristinare la legalità e revocare gli atti assunti in danno della collettività e della onorabilità stessa dellistituto regionale che codesta presidenza rappresenta. In forza del vuoto normativo per la venticinquennale assenza del Piano Energetico Nazionale, tradito e mistificato il quadro esigenziale e le reali finalità dellopera di che trattasi, tanto da aver presupposto una capacità di trasporto energetico incommensurabilmente superiore a quella da potersi prelevare e ben superiore a quella da doversi recapitare per luso regionale, lopera in questione è stata promossa e sottoposta alla approvazione tenendo occultata la realizzazione di un analogo, similmente potente, elettrodotto fra Okroglo e Udine ovest, sottoposto nel frattempo ad altra sede approvativa, cioè a quella comunitaria. Innegabile e dimostrato è il fatto che il consumo energetico locale e nazionale sono drasticamente scemati atal punto da avere cessato la attività alquanti produttori di energia, che Ma ancor più evidente rimane il fatto che, osteggiata in ogni modo possibile la soluzione interrata, oggi la medesima soluzione viene innalzata a vanto con grande clamore mediatico dalla stessa società proponente e dalle autorità nazionali, in altro settore nazionale e in ben più gravose condizioni morfologiche e dimensionali. Ci si riferisce in particolare alliter capzioso con il quale, in un lungo arco temporale, con dovizia di risorse pubbliche, in evidente posizione dominante e nonostante la ferma, generale opposizione delle popolazioni e delle amministrazioni locali, la società proponente ha preteso di realizzare lelettrodotto Redipuglia-Udine ovest con modalità decise a priori in private sedi, sorda ad ogni più ragionevole controproposta realizzativa che fosse capace di minimizzare limpatto ambientale, gli effetti negativi sulle potenzialità economiche del territorio e sulle aspettative di vita dei suoi residenti. Soluzione alternativa subito individuata in una linea interrata da porsi in fregio al sedime autostradale, così come compiutamente accertata da autorevole attore internazionale e quindi fatta propria dalle amministrazioni locali con il fattivo concorso dei presidenti delle Province contermini di Gorizia e Udine, che ci leggono in copia. Ebbene, forte di evidenti previi, sotterranei consensi, la società proponente si sottraeva ad ogni possibile confronto a tal punto da dover ispirare la risoluzione della Giunta regionale DGR 1095 del 04/06/10, la quale, dopo ampia motivazione, concludeva di non poter esprimere parere di compatibilità ambientale sul progetto per una serie di rilevanti carenze, per linsieme delle motivazioni sopra esposte, non risultando essere stata sviluppata anche lalternativa della linea elettrica in cavo interrato Migliaia le osservazioni pervenute ai competenti uffici regionali e statali, senza per questo averne ricevuto il dovuto, congruo riscontro. Continua ed assillante la corrispondenza ufficiale contenente esplicite denuncie di irregolarità e istanze di approfondimenti. Continuo e plateale, infine, latteggiamento della presidenza regionale volto a scoraggiare una soluzione consona alle aspettative delle popolazioni e alla vocazione dei territori attraversati, ovvero a non tutelare le prerogative di una regione a statuto speciale. Continui e non casuali i cambi al vertice dellassessorato allenergia atti a sfuggire agli impegni da doversi assumere, ma altrettanto non casuale, la contestuale, mancata redazione del Piano Energetico Regionale. Imponente, quanto fuorviante, infine lapparato propagandistico messo in moto dalla società proponente onde condizionare lopinione pubblica e separarla dagli amministratori locali. Altrettanto evidenti i condizionamenti della stampa locale, sempre più subordinata ai comunicati stampa diramati della società proponente. Per confutare i continui pretestuosi e pseudoscientifici condizionamenti formulati dalla società proponente e contrastare le pressioni personali che questa ebbe ad esercitare sui singoli Consiglieri regionali, abbiamo infine ottenuto una audizione presso la IV Commissione. Non casuale ne è seguito il tentativo di farci tacere con una denuncia per diffamazione grave, denuncia respinta dal GIP, dott. Paolo Lauteri con argomentate ragioni non solo di assoluta insussistenza di ogni reato ascritto ma anche di piena veridicità delle tesi e delle critiche espresse nei confronti della società proponente. Nonostante i continui tentativi di piegare la volontà delle amministrazioni locali, dopo mesi di ritardi, il Presidente Tondo ha indi dovuto dare seguito alla richiesta formulata da un ampio schieramento di Consiglieri regionali, formalizzando la decisione di ricorrere ad un esperto super partes per valutare lesistenza di possibili alternative progettuali alla contestata linea aerea imposta dalla Società proponente. Tuttavia, furono necessarie vibranti proteste perché la decisione trovasse attuazione e quando finalmente, il subentrato assessore Ciriani, -altresì vicepresidente della Giunta Tondo- decise di far assumere il cosiddetto super tecnico fece in modo che fosse prescelto il prof. Francesco Iliceto che lo scrivente Comitato da subito dimostrò essere incompatibile con lincarico ascritto per essere il genitore di un dirigente della società proponente. Insediato un cosiddetto tavolo tecnico privo di tecnici dove, come da copione, il super tecnico poté mettere in cattiva luce la soluzione interrata senza una argomentata analisi, e tuttavia, per rendersi utile, ne elaborò una nuova che dimostrò essere assai più efficace, meno onerosa e meno impattante di quella imposta della società proponente; al punto che questultima emise immediatamente un comunicato stampa ostativo e tanto perentorio da obbligare il servizievole assessore Ciriani ad occultare lo studio dellincauto super tecnico. Lo studio poté uscire dal cassetto di Ciriani solo a tre mesi di distanza, il tempo sufficiente per consentire alla società proponente di rielaborare il progetto e ripresentarlo al pubblico e agli accoglienti uffici ministeriali e solo nel momento in cui fu facile dimostrare che la soluzione alternativa doveva considerarsi tardiva. Fu così che in un concertato pathos, il progetto della società proponente fu riavviato alla Conferenza di servizi, in un clima reso ostile ai sindaci richiedenti linterramento della linea, concorrendo espliciti ricatti occupazionali da parte di ben identificati soggetti confindustriali, sebbene del tutto ingiustificati rispetto allenergia necessaria e richiesta, come evidenziato dalla stessa società proponente nel annuo Piano di Sviluppo; come sottolineato da una calibrata campagna di allarmismi da parte dei media locali e da una contestuale aprioristica, immediata disponibilità del vertice regionale allaccoglimento del progetto nella sua ultima e ancora non istruita versione. Ne seguirono ripetuti tentativi da parte dei responsabili regionali della Direzione Centrale Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione, Energia volti a piegare la volontà dei sindaci, ovvero a spingerli a non ricorrere al Tribunale Amministrativo, pena la perdita delle compensazioni. Né si può dire che a dispetto dellabnorme ricatto non avessero sortito leffetto desiderato con i più codardi fra costoro. Sebbene non corrisposta dalla maggioranza dei sindaci interessati dallelettrodotto in oggetto e nonostante il fatto che nulla era stato fatto per ottemperare ai motivati pregiudizi ostativi di cui al predetto DGR 1095 del 04giugno2010, il 25 ottobre del 2012 la Giunta Regionale rilasciava la intesa per la realizzazione dellelettrodotto in questione. Né è irrilevante il fatto che lintesa sia stata subordinata ad una serie di prescrizioni che abbisognano del concorso delle amministrazioni locali, quindi in forma aleatoria ancorché inconcepibilmente condizionata. Tanto meno deve sfuggire la circostanza che ad avvallare il rilascio dellintesa, nel frattempo era stata licenziata una nuova legge regionale sullenergia (19/2012) che facilitava i criteri approvativi e pare calzare alla perfezione con le pretesa realizzazione di elettrodotti concepiti quali grandi dorsali (super grid), mercè le quali il monopolista del dispacciamento dellenergia in alta e media tensione può consolidare la sua posizione dominante a discapito dei più avanzati, economici ed efficaci modelli di smart grid, bellamente ignorati dalla legge. Il 12 marzo 2013 il Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dellAmbiente e della Tutela del Territorio e del Mare decretava lapprovazione del progetto definitivo, ciò a seguito della conferenza di servizi con la quale si è ritenuto di concludere il procedimento, nonostante la mancata presa visione e istruzione delle osservazioni inoltrate nei termini di legge e nonostante la gravità dei rilevi mossi in quella sede, tali da inficiare la regolarità procedimentale, lutilità, la indifferibilità e la sicurezza delle opere assentite. A blindare la determinazione ministeriale giungeva immediato il comunicato stampa della società proponente, il quale, con evidenti intenti e professando lintervenuta approvazione dellopera, non esitava a scoraggiare qualsivoglia ulteriore opposizione con la incredibile affermazione che il ritardo nella realizzazione di questopera è costato sino ad oggi circa 200 milioni di euro pagati dalle bollette di tutti gli Italiani Ne è quindi seguita una richiesta di accesso ai fondi interessati dallopera, limitato alle attività di rilievo e indagine in sito e autorizzato con decreto prefettizio del Prefetto di Udine, tale diramato in data 24 maggio 2013. Tanta pervicace tracotanza, sia pur autorizzata dal comportamento remissivo e complice del trascorso esecutivo e di cui si è data notizia nelle missive inviate ai diretti interessati e ad ogni Consigliere regionale con esplicita dichiarazione di indegnità nei confronti del Presidente e del Vicepresidente della Giunta, trova oggi nuovi motivi di cesura e inappellabili conferme nelle dichiarazioni rese il 16 c.m. sui maggiori organi di stampa nazionali (La Repubblica, Il Sole 24 ore, Avvenire, Italia Oggi,) da uomini di governo e da quegli stessi responsabili della società proponente che quivi hanno impedito in ogni modo e con ogni menzogna possibile linterramento della linea. La notizia riguarda lavvio di una linea interrata di alta tensione fra la Francia e il Piemonte e che entro il 2019 collegherà GrandIle (Savoia) con Piossasco il Piemonte. Centonovanta chilometri di linea per buona parte da interrarsi lungo la Autostrada Bardonecchia Torino! In realtà è una notizia che noi avevamo diramato da quattro anni a questa parte, sebbene con scarso successo fra i distratti responsabili della carta stampata di casa nostra. Una notizia che, peraltro, avevamo dibattuto con il Presidente della TERNA Luigi Roth già nel settembre del 2009 in un amabile incontro avutosi in pompa magna nei suoi uffici milanesi. Ebbene, in quella occasione, di fronte alla nostra motivata pretesa di doversi interrare lelettrodotto Redipuglia-Udine ovest lungo lautostrada A4, egli ebbe a dire che a ciò nulla sarebbe ostato, ma che, pur sempre, qualcuno avrebbe dovuto pur chiederglielo. Eppure, quel qualcuno, anziché acconciarsi a presidente di una Regione Autonoma, aveva già concesso il suo incondizionato benestare ad uno dei tanti dirigenti della TERNA accettando un progetto a scatola chiusa, nemanco visto. Ora, di fronte a quel progetto che intendono realizzare in una Regione, nemmeno a Statuto Speciale, i grandi quotidiani nazionali si sono abbandonati in sperticate lodi. Tantè che il Ministro allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato non ha trattenuto la sua soddisfazione col dire: E un eccellenza progettuale che ha saputo coniugare lefficienza nel metodo e nei costi oltre che ridurre al minimo limpatto sullambiente E se lAD di TERNA S.p.A, Flavio Cattaneo ha snocciolato vantaggi economici e dati finanziari da far accapponare la pelle, a fargli eco è stato laltro AD Gianni Armani che ha voluto ricordare come linfrastruttura sarà resa invisibile e si snoderà in perfetta interazione con la infrastruttura autostradale Sì, quello stesso ing. Gianni Armani che imbeccando i giornalisti di casa nostra si strappava le vesti con il dire che linterramento della Redipuglia-Udine Ovest lungo lA4 era tecnicamente impossibile, che non era sicura, che sarebbe costata quasi venti volte una linea tradizionale e che non si era mai vista una cosa del genere! Quello stesso che non esitò a preannunciare un denuncia nei confronti dello scrivente! E dire che i quaranta chilometri del nostro elettrodotto sono uninezia rispetto i centonovanta piemontesi, previsti lungo un territorio che a differenza del nostro è vistosamente accidentato e ostile. Altrettanto vistosa è la differenza di costo fra il nostro, stimato pari a 30 milioni di euro, e quello Piemontese o quello proveniente dal Montenegro, ambedue valutati 800 milioni di euro. Ma altrettanto emblematico rimane il fatto che in Piemonte partecipa allaffare -con non poco tornaconto- il concessionario autostradale, mentre qui, mancando i fondi per la terza corsia, si rinuncia tranquillamente ad un prezioso introito. Non nascondiamolo: siamo stati truffati? Ma se siamo ancora una Regione dignitosa e per giunta a Statuto Speciale, anche da noi sarà doveroso ripristinare la legalità e dare vita a quella eccellenza progettuale decantata dal Ministro, senza più infingimenti, senza dover adescare sindaci che nascondono la loro codardia dietro la promessa delle compensazioni offerte in tempi di magra, senza più informazioni deviate, senza più funzionari regionali infedeli e corrivi. Restiamo pertanto convinti che le SSVV non vorranno rendersi complici nel perpetuare una decisione estorta nel complice agire del precedente esecutivo e che sapranno tutelare la onorabilità della nostra Terra traendo le più urgenti e risolutive decisioni, non ultima quella di non contrapporsi ai sindaci e alle centinaia di agricoltori che hanno deciso di adire al Tribunale Amministrativo del Lazio avverso i Decreti Ministeriali e lo stesso Decreto Prefettizio che ha autorizzato laccesso ai fondi di proprietà privata per esperire le indagini del caso. Nel renderci immediatamente disponibili ad un incontro onde fornire tutte le informazioni quivi inevitabilmente concise e a trasmettere copia delle centinaia di comunicazioni ufficiali da noi emesse nel corso degli anni, comunicazioni che saranno difficilmente reperibili presso gli antichi destinatari, restiamo a Vostra disposizione e in solerte attesa di ricevere comunicazione di ogni vostra determinazione in proposito. Comitato per la vita del Friuli Rurale. Aldevis Tibaldi Porpetto, Via A. Volta 12, tel. 330998268 Tibaldi Aldevis Comitato per la Vita del Friuli Rurale
Posted on: Fri, 19 Jul 2013 13:56:59 +0000

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