CRISANTELLO AMERICANO: LA PIANTA “SPACCAPIETRE” CON EFFETTI - TopicsExpress



          

CRISANTELLO AMERICANO: LA PIANTA “SPACCAPIETRE” CON EFFETTI EPATOPROTETTRICI. Sperimentazioni di laboratorio hanno dimostrato l’attività epatoprotettrice della pianta. Si è così potuto appurare che in ratti pretrattati con estratti della pianta, somministrati per os (orale), erano minori gli effetti epatotossici in seguito a trattamento con tetracloruro di carbonio ed etanolo. L’attività antiedematosa e angioprotettrice è sostenuta dalla presenza dei flavonoidi che, favorendo la microcircolazione, contribuiscono in parte all’azione epatoprotettrice. La pianta può essere pertanto prescritta in caso di insufficienza della secrezione biliare (azione coleretica moderata ma prolungata), nelle epatopatie (non utilizzare preparati a base di alcol) e come preventivo negli stati pre-cirrotici da alcolismo. I flavonoidi della pianta hanno dimostrato in vitro proprietà antiradicaliche, antiperossidanti e antiossidanti. Importanti sembrano essere le proprietà attribuite alla pianta nel dismetabolismo ipoproteico. Sulla base di osservazioni tratte dall’attività ambulatoriale, risulta che la pianta agisce come ipolipidemizzante contribuendo notevolmente all’abbassamento della colesterolemia e della trigliceridemia. In diversi studi è stata dimostrata la sua grande efficacia nella litiasi: microcalcoli renali, biliari e salivari scompaiono, mentre per i calcoli più grandi si assiste ad una diminuzione del volume oppure ad una stabilizzazione. E’ stato pubblicato da poco, a questo proposito, uno studio effettuato su una piccola casistica nel quale viene segnalata l’efficacia della pianta in alcuni casi di litiasi renale. Il trattamento con crisantello è apparso efficace in un caso di litiasi cistinica e in un caso di litiasi urica. L’analisi ecografica ha dimostrato, dopo un trattamento di 90 giorni, un effetto non trascurabile sulla diminuzione di dimensione dei calcoli di qualunque natura essi siano. Lo studio ecografico inoltre ha obiettivato una diminuzione significativa (qualche millimetro) della grandezza in 6 casi su 16 (37,5%). Tenuto conto della perfetta tollerabilità, dell’assenza di effetti secondari e di rischio tossicologico anche a dosaggi elevati, la pianta può essere considerata utile come trattamento coadiuvante e come profilassi della litiasi renale.
Posted on: Sun, 06 Oct 2013 05:25:26 +0000

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