Che somministrare una lunga lista di vaccini tutti insieme, senza - TopicsExpress



          

Che somministrare una lunga lista di vaccini tutti insieme, senza che se ne ravvisi la necessità e senza tener conto dello stato di salute e di accettazione biologica del soggetto sia demenziale è un dato di fatto che non richiede spiegazione. Basta rifarsi a qualunque testo d’immunologia per rendersene immediatamente conto. Da questo ad affermare ex cathedra che i militari che muoiono in circostanze “misteriose” debbano la morte al cocktail di vaccini la distanza è lunga. Anzi, ad oggi è infinita, non esistendo la minima traccia di prova a supporto della tesi. 1. Di regola un vaccino manifesta i propri effetti avversi, che ci possono essere e sono indubbiamente ben più numerosi e gravi di quanto non si voglia lasciar trasparire, entro non più di un paio di giorni. Se, poi, i vaccini sono più d’uno, è più che probabile che i tempi si accorcino. Comunque, non certo che si dilatino. Ebbene, i militari si ammalano anche dopo mesi, persino anni, dal momento delle vaccinazioni. 2. Non è mai stata trovata una sola prova che i vaccini inducano leucemie o linfomi, cioè i cancri di gran lunga più comuni nei soldati. Lo stesso vale per le altre forme di tumore. 3. È cosa nota che ad ammalarsi delle stesse malattie dei militari siano non pochi civili, abitanti delle zone di guerra, giornalisti o volontari di organizzazioni non governative impegnati nei teatri bellici, che non avevano ricevuto alcuna vaccinazione. 4. È altrettanto noto, anche se si cerca di mascherare il tutto, che nei poligoni di tiro, per esempio quello sardo di Quirra, si ammalano tanto gli abitanti quanto il bestiame e né gli uni né l’altro hanno subito vaccinazioni. Dunque, è fin troppo evidente che la storia dei vaccini non sta in piedi. Le uniche evidenze solide e coerenti riscontrate sia nei militari sia nei civili sia negli animali sono le presenze di polveri sottili ed ultrasottili solide, inorganiche, non biodegradabili e non biocompatibili. Il che significa potenzialmente patogene. Questi dati, del tutto incontrovertibili e documentati nei particolari, sono finiti nelle mani d’incompetenti quando non, peggio, di personaggi in palese malafede. Costoro hanno voluto legare la genesi delle polveri esclusivamente all’uso dell’Uranio impoverito senza capire o senza voler capire il meccanismo che collega tutte le esplosioni, specie se ad alta temperatura, alla formazione di polveri del tutto compatibili con quelle rilevate nei campioni bioptici od autoptici analizzati.
Posted on: Fri, 20 Sep 2013 20:02:20 +0000

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