Chi tradisce la Costituzione su Berlusconi di Francesco Damato - TopicsExpress



          

Chi tradisce la Costituzione su Berlusconi di Francesco Damato (su Il Tempo) Anche dopo il faccia a faccia di ieri fra Letta e Alfano, se la sinistra fosse davvero convinta che Berlusconi stia "ricattando" il governo per salvarsi, dopo la condanna definitiva per frode fiscale, dalle procedure di decadenza da parlamentare avviate al Senato, avrebbe un solo modo per disarmare l’ex premier. Essa dovrebbe affrontare quelle procedure nel reale e non finto rispetto di due articoli della Costituzione - 66 e 67 - letteralmente calpestati invece in questi giorni dai dirigenti del Pd. Che meriterebbero perciò altissimi richiami. L’articolo 66 stabilisce che "ciascuna Camera giudica i titoli di ammissione dei suoi componenti e delle cause sopraggiunte di ineleggibilità e di incompatibilità". Giudicare significa valutare, esaminare, non prendere semplicemente atto di un ordine altrui. O applicare una legge senza il diritto d’interpretarla, che pure è riconosciuto ai magistrati quando fanno indagini ed emettono sentenze. Negare questo sarebbe solo esercizio di malafede. L’articolo 67 stabilisce che "ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Può piacere o non piacere, ma l’esclusione del "vincolo di mandato" non consente ai partiti di emettere ordini, specie quando non si vota una fiducia al governo, o una legge, o una mozione, o un ordine del giorno, ma si delibera su una materia così personale come quella trattata dall’articolo 66. Un ordine invece che, nel caso appunto di Berlusconi, i dirigenti del Pd hanno di fatto già emesso. O hanno dato tale impressione di avere emesso che già alcuni senatori di questo partito definiscono "franchi tiratori", "franchi traditori" e via denigrando quei loro colleghi che volessero votare, in giunta ma soprattutto in aula, a scrutinio segreto, non a favore ma contro la decadenza del leader del Pdl dal Parlamento. Di fronte a un ordine, o comunque ad una direttiva politica, disattendendo la quale la solita Bindi vede "la fine del Pd" e la Puppato addirittura "la fine del mondo", Berlusconi ha il sacrosanto diritto di protestare. E di sentirsi colpito da una manovra a tenaglia, in cui si confondono tra magistrati e politici ad essi pregiudizialmente allineati i ruoli di mandanti ed esecutori.
Posted on: Thu, 22 Aug 2013 06:39:37 +0000

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