Cibo, se va in crisi il mito giapponese NAOKO OKADA La - TopicsExpress



          

Cibo, se va in crisi il mito giapponese NAOKO OKADA La longevità dei giapponesi è da sempre attribuita alle loro abitudini alimentari sane; pochi grassi e molte ver- dure. Ma in un futuro vicino la reputazione del cibo giapponese potrebbe crollare perché diversi medici sostengono che proprio lalimentazione sia la causa dei disturbi che affliggono i giapponesi di oggi. Linternista Nobuyuki Watanabe si era trasferito nel 1993 nellisola di Okinawa, provincia che una volta van- tava il record di longevità. Quando arrivò si aspettava di incontrare tanta gente in forma, ma al contrario riscon- trò alti tassi di obesità e ipertensione. Oggi Okinawa è la provincia numero uno per i disturbi metabolici. Spesso lelicottero non faceva in tempo a trasportare i malati gravi negli ospedali più grandi e così Watanabe ha visto tanti pazienti morirgli davanti. Mortificato, avviò numerosi progetti per rendere la gente di Okinawa più sana e dopo 20 anni ha tratto una conclusione: il cosid- detto Okinawa crisis, fenomeno dellaumento del- lobesità e dellipertensione, non è colpa dellocciden- talizzazione del regime alimentare, come si pensa nor- malmente, ma, anzi, della giapponesizzazione. La popolazione di Okinawa, per tradizione, mangiava molta carne di maiale poi, per paura del colesterolo ha adottato lalimentazione diffusa sullisola principale, quella tradizionale giapponese, che consiste in poca carne e molto riso e verdure. Oggi le donne giappone- si vivono in media 86,41 anni, sono le più longeve del mondo. Nel 1950 la speranza di vita media arrivava sol- tanto a 60 anni, notevolmente inferiore rispetto ai paesi occidentali. Secondo Watanabe oggi i giapponesi vivono più a lungo grazie allalimentazione occidentalizzata, più pro- teica e con più grassi. Convinto di ciò il dottore ha fatto dimagrire più del 90% dei suoi pazienti obesi grazie a una dieta basata su due semplici regole : preferire carne, uova e formaggio limitando i carboidrati e masti- care ogni boccone almeno 30 volte per rallentare lau- mento del livello di zucchero nel sangue. Un cambio di paradigma, perché questa dieta si basa sul calcolo della quantità di proteine e glucidi dimenticando los- sessione per calorie. Il risultato è miracoloso: tanti pazienti si sono liberati dei farmaci per lipertensione o dal diabete. Allospedale di Watanabe si accalcano tal- mente tante persone che per una visita bisogna aspet- tare mesi. La scienza della nutrizione cambia e ogni nuova teoria travolge, di volta in volta, lopinione pubblica. Cè chi critica lalimentazione iperproteica o chi incrimina, come Watanabe, i glucidi. Koji Ebe, direttore dellOspedale Takao a Kyoto, specializzato nelle cure delle allergie e del diabete, è un pioniere in questo campo. Le pubblicazioni che ricercano la chimica responsabile dellobesità sono decine, Makoto Natsui ha pubblicato ieri un libro dal titolo provocante : I carboidrati stermi- nano lumanità. E cè anche chi, come Toru Mizoguchi, ha correlato malattie mentali e livello di zucchero nel sangue. Assumere troppi glucidi, non solo invecchia le cellule ma provoca anche la depressione, si potrebbe azzardare che la causa dellalto tasso di suicidi in Giappone, vada ricercata proprio in cucina.
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 02:41:28 +0000

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