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Con riferimento all’articolo apparso su La Sicilia di Domenica 22 Settembre 2013 desidero intervenire per stabilire la realtà dei fatti e le responsabilità connesse in relazione alla Società AGT. Mi preme ricordare che, contrariamente a quanto dichiarato nello stesso articolo dal sindaco di Tremestieri Etneo, nell’ultima assemblea dei soci, fin quando io stesso ho presenziato, da parte del Comune di Tremestieri Etneo non è stato proposto alcun atto tale da provocare entusiasmi di nessun genere. Al contrario, siccome in me permane forte la preoccupazione che la crisi societaria, dovuta per gran parte dai debiti contratti dal socio Comune di Tremestieri Etneo, possa portare a irrimediabili situazioni per i lavoratori, mi preme spiegare con i numeri e con i fatti la contraddizione in cui cade con le parole il sindaco di Tremestieri Etneo. Innanzi tutto lo stesso comune ha accumulato un debito nei confronti della Società che ammonta ad oltre 2.000.000 di euro (senza gli interessi moratori) e, per comprenderne la magnitudine, basta considerare che la società ha un capitale sociale di 100.000 euro ed un fatturato annuo di 2.000.000 di euro. Inoltre, dopo le tantissime riunioni e la disponibilità dell’organo amministrativo della società, da parte del sindaco di Tremestieri Etneo non è ancora stato presentato un serio e credibile, nonché accettabile, piano di rientro (non essendo stata tenuta in considerazione l’unica proposta avanzata, a mio avviso al limite della boutade, ovvero quella di saldare interamente il debito con il pagamento esclusivo in due tranche della metà di ciò che era fatturato, che se accettato avrebbe procurato l’immediato fallimento della stessa società). Va da se che le parole che sono state rappresentate portate in ordine a questa questione avrebbero portato all’immediato fallimento della società. Vi è ancor di più: allo stato attuale non si conoscono le attività poste in essere circa gli affidamenti dei servizi che a breve scadranno e lo stesso sindaco nell’ultima assemblea dei soci del 19 Settembre 2013, dichiarando che non potrà più affidare più di un terzo degli attuali servizi, costringerà i lavoratori ad essere impegnati solo per sette ore la settimana o al contrario ad incorrere in inevitabili licenziamenti. Oltretutto bisogna aggiungere che nessuna iniziativa ci è stata illustrata circa la salvaguardia dei livelli occupazionali. Dichiarare a parole di voler sanare una questione così grave è un fatto importante, ma se non seguita dagli atti amministrativi consequenziali rischia di essere populista soprattutto in questo particolare momento di disagio sociale. Nutro ancora speranza, da amministratore, che si riescano a trovare soluzioni amministrative passando finalmente dalle parole ai fatti, scongiurando così drammatiche conseguenze per i nostri lavoratori e per il bene delle nostre comunità. Qualora ciò avvenisse, e speriamo in tempi brevissimi, sarei ben contento di poter esprimere il mio plauso ed apprezzamento. Infine esprimo soddisfazione per l’avvenuta richiesta, formulata dall’amministratore unico dell’A. G. T. Multiservizi, di un vertice da tenersi in Prefettura nell’ambito del quale le organizzazioni sindacali ed i lavori stessi potranno aver modo di rendersi conto di chi sono le responsabilità rispetto a tale grave situazione.
Posted on: Wed, 25 Sep 2013 17:57:45 +0000

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