Crac in Slovenia, il Papa caccia i vescovi BUCO DA 900 - TopicsExpress



          

Crac in Slovenia, il Papa caccia i vescovi BUCO DA 900 MILIONI DI EURO PER LE HOLDING LEGATE ALLA CHIESA: A RISCHIO DIECIMILA POSTI DI LAVORO di Elisabetta Reguitti Giusto il tempo di scendere dal-l’aereo dove a domanda sulla gestione di fondazioni e Ior aveva risposto con “onestà e trasparenza”, che Papa Francesco è passato ai fatti firmando le dimissioni degli arcivescovi di Lubiana, monsignor Anton Stres, e di Maribor monsignor Marjan Turnsek. SULLA CARTA i due presuli hanno presentato il loro ritiro dalle cariche per “gravi ragioni” che in soldoni sono il dissesto finanziario dell’arcidiocesi della stessa Maribor. Sede metropolitana della Chiesa cattolica oltre che tappa fissa degli slalom mondiali di sci, ma Jorge Mario Bergoglio non ha fatto zig zag tra i paletti andando dritto alla meta con la cancellazione dei suoi vertici. Secondo il quotidiano Il Piccolo di Trieste, la storiaccia slovena rischia di trascinare con sé ben diecimila posti di lavoro considerato che la Chiesa attraverso le proprie holding, disporrebbe di partecipazioni azionarie in circa 50 aziende e nel suo operare poco ecclesiastico non avrebbe impedito una serie di operazioni finanziarie poco limpide e trasparenti. Più o meno un buco di 900 milioni di euro di debiti, equivalente al 2 per cento dell’intero prodotto interno lordo sloveno. Per la verità il repulisti nella diocesi di Maribor lo aveva già iniziato Benedetto XVI disponendo un’ispezione canonica conclusasi con la presa di posizione di Papa Francesco che ha portato anche alle dimissioni di Anton Stres, arcivescovo di Lubiana nominato tra il 2000 e il 2006 presidente del Consiglio economico della stessa località meta, tra l’altro, di grandi pellegrinaggi mariani. UNA NUOVA tegola per le finanze ballerine della Repubblica ex jugoslava che già ad inizio anno era stata attraversata dalle feroci manifestazioni di piazza contro la corruzione dei politici. Anche allora si era arrivati all’azzeramento dei capi con la rinuncia del primo ministro Janez Janša e la conseguente elezione della 42enne Alenka Bratušek, prima donna premier in 22 anni di vita indipendente della Slovenia. In primavera poi sono arrivate le sferzate con le ultime fasi dell’adesione croata all’Ue avvenuta il primo luglio e che hanno inasprito il contenzioso con i parenti-serpenti croati che hanno reso pubblica una denuncia per oltre 160 milioni di euro che la Ljubljanska Banka dovrebbe restituire ai risparmiatori della filiale in Croazia. A questa cifra andrebbero ad aggiungersi altri 420 milioni di euro che la Nova Ljubljanska Banka dovrebbe restituire alla Croazia. Sempre di istituti bancari si tratta anche per la questione che lambisce l’oltretevere visto che la causa di tutto sarebbe la gestione fraudolenta delle holding con la conseguenza che diverse banche sono finite sull’orlo del fallimento, seguite anche da numerose grandi aziende slovene tra cui le famose terme Dobrna. La Chiesa in tutto sarebbe stata presente come membro di diversi Cda.
Posted on: Fri, 02 Aug 2013 06:52:11 +0000

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