DALL’ARABIA SAUDITA ALLA GIORDANIA, PREVISIONI TEMPESTOSE. È IN - TopicsExpress



          

DALL’ARABIA SAUDITA ALLA GIORDANIA, PREVISIONI TEMPESTOSE. È IN PIÙ, A WASHINGTON MEDITANO SUL RAPPORTO PICKERING CHE PROPONE … una seconda crisi di successione aggravata dal fatto che anche il principe ereditario , il Crownprince, sta più di la che di qua. L’accumulo delle cariche apicali dei regno tra i saudari seven , i sette figli di Abdul Aziz nati dalla stessa madre, é stato imposto dall’impietoso calendario e il tentativo fallito dei superstiti di organizzare una riunione del consiglio di famiglia per definire i lineamenti della successione, sembra sia stata di fatto impedita dalla defezione di alcuni dei principi più influenti tra i quali lo stesso figlio del re e comandante la guardia nazionale, Mutaab, il vice ministro della Difesa , Khaled, ( il ministro ha l’Alzehimer e quindi è un posto chiave) e il neo ministro dell’interno , Mohammed ben Nayef, ben Abdulaziz. In pratica i detentori del potere militare hanno rifiutato di lanciare un segnale di discontinuitá , mentre altri come Talal ben Abd el Aziz ( il padre del più noto principe-investitore Al Walid) si sarebbero presentati alla riunione. É il primo segno di una spaccatura della famiglia reale da quaranta anni a questa parte, ossia da quando re Faisal fu ucciso da un cugino dato per squilibrato. Puzza di bruciato anche per l’altro re Abdallah ben Hussein di Giordania – della dinastia Hachemita – che sta dando segni di debolezza e instabilità politica grave, non essendo riuscito a ricondurre a normalità la vita politica giordana ad onta di un aiuto di oltre 700 milioni di dollari dai soli USA nel 2012. Fonte ignota ma affidabile e presa sul serio dal giornale libanese Al Akhbar, rivela un piano per un pipeline che dal Katar giungerebbe a Homs, in Siria appunto, aggirando l’Irak e passando per Arabia Saudita e Giordania. L’esistenza di questo progetto del Katar, spiegherebbe l’interesse del piccolo sceiccato in Siria ( il gas arriverebbe sui porti mediterranei di Siria Turchia e Libano senza passare via golfo persico-mar rosso-pirati somali) , consentirebbe l’isolamento irakeno e romperebbe il monopolio europeo di Gazprom , ma a mio avviso é reso obsoleto dalle prospettive aperte da Leviathan e Tamar, i due mega giacimenti scoperti nel Levante mediterraneo. Intanto gli USA sono riusciti ad imporre la tregua al confine di Gaza , sia pure, impegnandosi – secondo il sito Debka , notoriamente vicino al Mossad – ad inviare truppe nel Sinai già la prossima settimana, per reprimere il contrabbando di armi e garantire la pace del ‘ 79 tra Egitto e Israele.Avremmo così un contingente americano a garanzia del confine meridionale di Israele e un contingente italiano a protezione della frontiera settentrionale.Questo fortuito abbinamento con gli USA a protezione dei confini israeliani e la necessità americana di cambiare tono e musica nell’area e la sostanziale delusione circa l’affidabilità dell’alleato turco, aprono al nostro paese nuove prospettive per posizionarsi ancora una volta come l’alleato preferenziale degli USA nel Mediterraneo.Lo suggeriscono la storia, la geografia e la situazione dei rapporti nell’area. Si tratta di una posizione che l’Italia ha detenuto, incontrastata, dai primi anni cinquanta fino al l’avvento del centro sinistra e che ha poi perso a causa del periodo di instabilità creatosi con la comparsa delle Brigate rosse che, non a caso, ricevettero offerte di aiuto ( certificate da una sentenza di un tribunale veneto a carico di brigatisti) dai servizi israeliani che ambivano a soppiantarci nel ruolo. La Francia, ad onta del suo agitarsi, ha un passato di potenza coloniale che la ostacola specie nel Levante.La presenza di nostre unità navali nel golfo di Tiran a tutela della libertà di navigazione ( dal 1956), e nelle acque libanesi in funzione anti contrabbando e del contingente di truppa nel sud Libano, adesso diventano altrettante carte da giocare per accedere a Leviathan e Tamar e questa opportunità – sapendoci fare – potrebbe rilanciare la nostra economia anche in tempi brevi.
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 17:37:42 +0000

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