DIRITTO & ROVESCIO di Giorgio Boatti la Provincia Pavese domenica, - TopicsExpress



          

DIRITTO & ROVESCIO di Giorgio Boatti la Provincia Pavese domenica, 29 settembre, 2013 Conoscere per deliberare? Non è più di moda! “Conoscere per deliberare” ammoniva in anni lontani, e non solo nel tempo, Luigi Einaudi, Presidente della Repubblica nel periodo della ricostruzione dell’Italia dalle distruzioni dell’ultima guerra. Oggi non siamo in un periodo particolarmente costruttivo ma, al di là delle polemiche di parte, delle contrapposizioni sterili, degli avvitamenti insipienti, c’è un tratto comune che, in ogni epoca storica, affossa una classe dirigente: sta, appunto, nel NON conoscere per deliberare. Forse mai come in questa fase l’Italia si trova alle prese con una nomenklatura politica che non conosce il proprio Paese, che non lo ha fatto proprio con le esperienze della propria vita, sperimentandone in concreto le peculiarità, venendo a contatto con i punti di forza e di debolezza dei territori che lo compongono. L’intera realtà della penisola, così variegata, complessa, è scrutata dalle finestre dei palazzi romani senza che operi la conoscenza diretta costruita nel tempo; cosa che non mancava di certo a coloro che della ricostruzione economica e sociale erano stati protagonisti. Prima ancora, gli statisti, se mancava loro il contatto diretto con un certo territorio, se lo costruivano, prima di deliberare. Zanichelli all’inizio del Novecento era Presidente del Consiglio e prima di proporre la legge speciale sulla Basilicata si fece scrupolo di visitare – visto che non la conosceva – quella che allora era la regione più disgraziata d’Italia. Lo fece in un viaggio, durato 15 giorni, condotto in buona parte a dorso di mulo e su strade impraticabili. E Zanichelli non era allora un ragazzino: aveva 75 anni. Di anni ne ha invece molti meno Andrea Orlando, l’attuale ministro all’Ambiente e alla Tutela del territorio, tutta una carriera dentro gli apparati di partito prima di diventare uno degli statisti che ci governano. Affrontando il tema del progetto di autostrada Broni-Mortare il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio ha affermato che questa infrastruttura “è da tempo un elemento della programmazione regionale, con una propria sostenibilità economico-finanziaria”. Ha aggiunto inoltre, e la considerazione suona un po’ tautologica, quasi lapalissiana, che l’autostrada, essendo un’autostrada, “concorre al completamento o sviluppo del sistema autostradale della Lombardia”. La sua dichiarazione, in Parlamento, ha giustamento stupito chi, a cominciare dagli attuali vertici della Provincia di Pavia, ha spiegato – in buona e ampia compagnia, viste le prese di posizione di Comuni, organizzazioni di coltivatori, associazioni ambientaliste – che di questa autostrada non si sente la necessità. Anzi. Ma evidentemente il ministro ha letto quello che gli hanno predisposto i suoi funzionari e, del contesto territoriale su cui il progetto impatterebbe, forse conosce personalmente molto poco. Peccato, perché se percorresse anche solo per un giorno le zone tra l’Oltrepò e la Lomellina e parlasse con un po’ di persone che vi vivono e vi lavorano, forse maturerebbe un’altra opinione. Meno frettolosa di quella espressa. Ma non sono solo i ministri a sbagliare. Anche i volonterosi cittadini che aspirano a migliorare il proprio territorio a volte “deliberano senza conoscere”. O, almeno, propongono senza verificare. E’ il caso di un appassionato progetto,diffuso recentemente in rete, sul rilancio della Certosa di Pavia da parte di stimabili persone protagoniste di valide e preziose battaglie di tutela del territorio. Nello scenario, molto dettagliato e stimolante, di rilancio del monumento, vi è anche la proposta, sacrosanta, di far pagare un biglietto di ingresso: nel progetto si prevede un introito dai 3 ai 5 milioni annui. Davvero? Le Gallerie dell’Accademia a Venezia con 1.234.435 visitatori in un anno hanno incassato 5.812.935 euro. Castel Sant’Angelo con oltre 700 mila visitatori 2 milioni e mezzo, gli Uffizi con 1 milione e mezzo di visitatoriEpotrei continuare. Ma non serve: il concetto, spero, si è capito. Conoscere per deliberare. O anche per progettare il nuovo. Altrimenti è solo un dare i numeri.
Posted on: Wed, 02 Oct 2013 07:25:36 +0000

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