Da Sotto il cielo di Hale-Bopp (Foschi editore) Nora era svestita - TopicsExpress



          

Da Sotto il cielo di Hale-Bopp (Foschi editore) Nora era svestita e distesa sul sedile. I piedi sottili e con le unghie smaltate di rosso erano puntati in alto, sul parabrezza, e la testa, sporgente oltre lo schienale ribaltato, le ricadeva all’indietro mostrando la linea tesa del collo. La sua pelle era di un candore vertiginoso e gli ampi seni terminavano, al vertice, in due aureole di un rosa appena accennato. Joe Delirio, sopra di lei, teneva le braccia tese e ben salde allo schienale. Cavalcare una donna lo faceva sentire forte, e ammirava, pieno di sé, il ritmo del suo ventre che si riverberava nel seno della ragazza. «Hai delle tette poderose», le ripeteva di tanto in tanto. Nora rispondeva solo con ululati. A volte con dei semplici «Sììì…» A un certo punto, poi, portò le mani sulle natiche di Joe invitandolo ad aumentare i giri del motore. A quell’invito lui accelerò i colpi, le morse il collo, un orecchio, poi il naso, il mento, una spalla, un gomito. Dalla borsetta di Nora arrivò il trillo del cellulare. «E adesso?» chiese Joe Delirio. La sua spinta era improvvisamente calata. «Non ti fermare!» supplicò lei ragazza senza smettere di muovere il proprio ventre contro il suo. Tirandolo dalle natiche, continuava a portare il corpo del ragazzo verso di sé. «Dài, dài!» lo pregava. Il cellulare squillò per quasi un minuto e, sebbene Joe faticasse a mantenere la concentrazione, la sua spinta riprese via via vigore. La ragazza tornò presto a ululare, e lui prese a tirarle i capelli e a morderle la fronte finché, desideroso di voltar pagina, chiese alla ragazza di girarsi. L’aiutò a mettersi carponi sul sedile, poi si inginocchiò sul tappetino, col sedere di lei in primo piano. «Hai un sedere da prendere a morsi», le disse. Le fece scorrere la lingua sulle natiche lisce, le risalì la schiena a zig-zag, indugiò all’altezza delle scapole e della nuca. La ragazza mugolava e si divincolava, stretta nel piacere di quella vertigine epidermica. «Sei una biscia», le sussurrò Joe Delirio. Poi, afferrandola per i fianchi snelli, cominciò a lavorarla da dietro. La penetrò con dolcezza, apprezzando i leggeri movimenti rotatori del bacino che Nora faceva per assecondarlo nel piacere. Quindi accelerò i colpi, spingendo sempre più a fondo, e l’ululato della ragazza riempì il piccolo abitacolo della Panda. «Voglio possederti in tutte le fogge!» urlò Joe Delirio in un lampo letterario, al culmine della sua eccitazione. «Possiedimi, sììì!» gridò lei nel rapimento dell’estasi. «Possiedimi in tutte le fogge che vuoi!» Joe affondò ancora alcuni colpi col ventre, poi si abbandonò sulla ragazza. Anche Nora si lasciò andare, abbassandosi e distendendosi a pancia sotto sul sedile. Adesso sentiva tutto il peso del corpo spossato di Joe gravarle sulla schiena, la faccia di lui affondarle fra i capelli, il suo respiro profondo scivolarle lungo una spalla, la sua presenza ancora dentro di sé. Un torpore vellutato li avvolse entrambi e li accompagnò nei pressi del sonno. Il cellulare tornò a farsi sentire, riscotendoli brutalmente dal piacere del giusto riposo. «Ancora?» borbottò Joe. «Lascialo suonare», disse lei, svogliata. «Comunque è meglio rivestirsi. Togliti, su!» Joe Delirio, allora, si sollevò dal corpo di Nora e si lasciò cadere sul sedile dal lato del volante. Cominciarono a recuperare i vestiti, furiosamente lanciati per tutto l’abitacolo. Il medaglione col sole era rimasto appeso allo specchietto retrovisore. https://fbcdn-sphotos-g-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash2/541751_3586644955571_78025005_n.jpg
Posted on: Wed, 06 Nov 2013 16:51:00 +0000

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