Devo tornare a parlare del Pd in senso positivo, stimolato dal - TopicsExpress



          

Devo tornare a parlare del Pd in senso positivo, stimolato dal dibattito congressuale avviato, mettendo al centro almeno tre questioni: Identificazione Segretario e leader della coalizione di Centro sinistra. Per consentire a Renzi di partecipare alle primarie del centro sinistra, Bersani consenti all’abrogazione di questa norma statutaria. Il segretario del partito, nello scenario attuale e di quello futuro, dovrebbe fare il segretario in piena autonomia politica dalle istituzioni e dal governo del paese. Ciò presuppone che a tutti i livelli si ricostruisca non un partito assimilato e subalterno alle istituzioni, o peggio, partito dei presidenti o degli assessori, ma un organismo aperto, sapiente e capace a tutti i livelli di elaborare, indicare e battersi per obbiettivi e programmi che riguardano la società e alla società, sappia parlare. Significa avere la capacità di scegliere con chi stare, quali interessi e istanze difendere e promuovere e le alleanze politiche conseguenti. In sostanza, si dovrebbe evitare sia un correntismo datato e suscitato, non da un progetto politico, ma solo da ambizioni e bramosie personalistiche e contemporaneamente impedire che ci sia un padrone e un uomo solo al comando. La scelta del segretario dovrà avvenire con primarie aperte o dei soli iscritti? Ritengo non peregrina l’idea di far votare oltre agli iscritti, elettori che aderiscono ad associazioni democratiche, organizzazioni sociali e di volontariato. Mi sembra che la proposta di fare votare gli aderenti e non solo gli iscritti, raccoglie questa indicazione. Permettere il voto a tutti coloro che lo vogliono, è una “cessione di sovranità” che mette nell’angolo chi ha scelto consapevolmente di iscriversi o di aderire al Pd. La scelta di iscriversi è una scelta ideale e culturale, non è un opzional o un accessorio indifferente, alla vita di un partito. Fortunatamente ancora ci sono militanti attivi sia all’interno del Pd e iscritti al Pd che svolgono la loro opera volontariamente e gratuitamente in molte espressioni della società. Sarebbe un catastrofe se venissero a mancare quelli che vogliono partecipare, contare, decidere e che non vogliono delegare ad altri le scelte e le opzioni politiche. Le primarie per eleggere il segretario si dovranno svolgere a tutti i livelli, centrali e periferici e non vedo come noi iscritti “periferici” potremmo dire la nostra sulle scelte che si dovranno compiere. Non chiamiamolo circolo, chiamiamola “assemblea di base” o “istanza dal basso” ma è importante che nel territorio vi siano organismi discussione e di decisione. Costruire una identità, per un partito, significa stabilire, i tratti distintivi dei valori culturale e ideali che si vogliono promuovere nella società e questi dovrebbero essere i cardini della nostra azione politica e programmatica. Scrivere collettivamente una nuova storia del Pd, senza tenere conto delle forze in campo che ci sono e avulsa dalle condizioni date e peculiari del nostro paese è un esercizio scivoloso, che sfugge alla realtà vissuta dal Paese. Tuti noi, elettori di sinistra, militanti, aderenti e partecipanti siamo alle prese con questioni, vecchie e nuove, e dovere di ognuno è quello di misurarsi, dialogare e socializzare. Nella storia politica di un partito o di un Paese non ci sono orologi che si fermano: Bene o male si ha la forza del confronto sincero e leale portando nella discussione argomenti, tesi, contenuto e non frasi prive di significato che non dicono niente e non aggiungono nulla di serio a quello che è alla nostra attenzione. Il nostro Paese vive una crisi morale, etica e politica, il cui esito non è per nulla scritto e noi dobbiamo essere quelli che, assieme a tutti i cittadini, responsabili e consapevoli, vogliono contribuire e si battono per tirarlo fuori dalla palude.
Posted on: Sat, 27 Jul 2013 18:29:34 +0000

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