Dopo averci promesso per intere legislature la riforma della legge - TopicsExpress



          

Dopo averci promesso per intere legislature la riforma della legge elettorale, il parlamento, sotto la spada di Damocle di una sentenza negativa della corte costituzionale e sollecitato, in modo forse non del tutto appropriato, dal presidente Napolitano, pare abbia finalmente intenzione di fare qualcosa. Cosa lo vedremo e, considerate le premesse, chissà se sarà una legge più adatta a soddisfare le aspirazioni dei politici o le nostre: quelle, cioè, di essere rappresentati da chi possa portare in un dibattito allargato le idee di una cittadinanza quanto più ampia possibile. Io vorrei (e spero sia un desiderio condiviso) che la governabilità sia il frutto di una mediazione e dell’incontro delle molteplici espressioni di pensiero che ci sono e che nessuna legge elettorale può far sparire. Preciso: idee orientate verso un modo quanto più simile di intendere la società non certo quelle dei partiti delle “larghe intese”. La governabilità ottenuta con un vincitore unico è un’altra cosa. Una dittatura, la monarchia o il papato garantiscono questa soluzione, ma non rientrano tra quelle che auspico. Grillo, Renzi e lo stesso Berlusconi hanno o avevano ambizioni maggioritarie (per governare da soli), ma temo che questo li allontani da un concetto più ortodosso di democrazia. Dovrebbero tutti avere ben chiaro che oggi quasi la metà della popolazione non esprime preferenze di voto. Premesso questo e per concludere (come direbbero i nostri politici): è opportuno che un parlamento eletto con una legge elettorale fortemente sospettata di essere anticostituzionale, come tale anch’esso sospetto di essere illegittimo, si occupi (o aspiri a farlo) di riforme istituzionali? Legge elettorale, legge di stabilità e subito al voto o questo dubbio finirà per coinvolgere qualunque cosa facciano.
Posted on: Sat, 26 Oct 2013 09:26:30 +0000

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